SETTEMBRE A BORZONASCA 2

pubblicato da: Mirna - 6 Settembre, 2021 @ 10:35 am

I pensieri vagolanti di settembre mi sembrano intessuti di quelle luci ed ombre che in questo mese danzano sulle foglie, nelle nuvole leggere, nella frescura del mattino e della sera, nel caldo meriggio. Nelle farfalle stanche di un’estate torrida.

Borzonasca mi ha confortato durante le ore pesanti del solleone, ma è stata anche una prigione di passato passato, di pericolosa accidia, di stanchezza.

Quando si scrive per gli altri si cerca sempre di colorare di positività la nostra vita, tutto deve sembrare bello e allegro. Confortiamo più noi stessi che gli altri. Perchè la vita, lo sappiamo, è fatta proprio di luci ed ombre. Luci che splendono in certi momenti personali epifanici a contatto con la natura o con un bel libro o insieme con gli altri .

Sorvoliamo velocemente dunque sugli attimi di sconforto di queste sere che si abbuiano presto, sulla consapevolezza che il tempo fugge e ci ferisce, sulla caducità di noi e delle foglie che iniziano a stremarsi.

Cerchiamo di soffermarci sullla Bellezza del mare, delle colline, del giardino, delle rondini che sembrano riunirsi per la prossima migrazione. Rallentiamo le sensazioni di appagamento dopo una buona cena sul mare al tramonto o dopo una nuotata nelle acque verdi azzurre. O semplicemente su quei rari momenti di serenità che ti fanno sentire un tutt’uno con il Cosmo e il suo battito.

Dopo più di un anno di Covid, di timori, di isolamento occorre ritrovare forza e coraggio. Vorremmo ritornare alla vita di prima che scorreva placida come un fiune. Almeno per noi, per me.

Questo cambiamento mi ha tolto il “centro di gravità permanente” e non lo ritrovo qui . Forse ritornando nel mio guscio protettivo di Trento, nell’abbraccio dolce dell’autunno, nelle abitudini consolidate da decenni troverò il conforto.

E non pencolerò insicura come le foglioline gialle del susino. E’ questa sensazione di fragilità che mi fa tuffare nella lettura dalla quale acquisisco conforto.

Forse ho letto troppo qui a Borzonasca, nei lunghi pomeriggi caldi o nelle serate soilitarie. Il pericolo è di vivere la vita d’altri e non la propria.

In media stat virtus, ma qui gli ingranaggi del mio tempo e del mio sentire non si agganciano sovente con il ritmo particolare di questo paese abbastanza particolare.

Devo ritrovare vibrazioni positive, come dice un nuovo personaggio che staziona ogni giorno accanto al nostro solito bar del mattino. Sembra un cantautore, un poeta infelice, da me è soprannominato l’Arcano.

Trova tutto negativo, dice che non dorme, e come può dormire nonostante il bosco vicino? Il clima tropicale ha modificato anche l’essenza della natura. E dice che non mangia…assolutamente niente carne? E’ vegetariano?, chiedo io. Nooo. Vegano…NO (però mia cugina lo ha visto abbuffarsi nell’unica trattoria Rocchin) forse è un “respiriano”. Si interessa di numerologia. Il suo numero è naturalmente nefasto. Non ricordo quale. Ma anche lui è diventato un punto fermo in questo aggrovigliato piccolo agglomerato che è Borzonasca.

Punto fermo è diventato anche il secondo bar del paese, il Pub, che ormai ha soppiantato la pasticceria Macera, dove ci riuniamo per il motivo che si sta più liberi senza troppe costrizioni Covid e – volendo – c’è il quotidiano, il Secolo XIX.

Incontro Grazia, Anna, Rina , Elda e la simpatica Maura sempre dopo le 11… (ognuna un caffè diverso!) quando il caldo è soffocante e la domenica quando le campane gioiose annunciano solennità religiose che quasi nessuno segue.

.I tavolini sono praticamente sulla strada, due tendoni ci fanno l’effetto serra, e davanti a noi moto, automobili e gas di scarico. Questo è ciò che passa il convento.

E ridiamo pure.

A‘ da passa’ sta estate!

E i libri, direte voi? Ho letto con l’acceleratore, tanto che ormai li confondo. Ma quella che sono – nel bene e nel male – tanto è merito/colpa dei libri.

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