CRONACHE DI BORZONASCA

pubblicato da: Mirna - 12 Luglio, 2023 @ 9:59 am

…DURANTE IL SOLLEONE 2023

Horror vacui

Ma esiste? E molti lo sentono? Sarebbe un peccato perchè prima e dopo il nostro viaggio terreno ci sarà probabilmente un vuoto noioso.

Conviene approfittare di questi anni di vita.

Stamani, comunque, dopo una notte faticosa per combattere il caldo ho deciso di non andare al mare, sebbene sapessi che oggi era calmo e trasparente. L’idea però di salire nella macchina infuocata al ritorno, circa verso le 13.00, mi ha fatto “traballare “psicologicamente”.

E’ a questo punto che l’idea di una giornata chiusa quasi ermeticamente nella casa fresca mi ha fatto chiedere…e l’horror vacui?

Subito riempito dal pensiero di quella strana e piccola protuberanza grigia che vedevo in mansarda sotto un velux.

Siccome Stefania, che è diventata l’Ammiraglia della casa borzonaschina, non si era accorta di niente…pensavo a un’improbabile… decorazione.?!

Poi analizzando più a fondo con il principio di realtà mi sono venuti in mente i nidi di vespa…ma la mia vicina ha detto che probabilmente era un nido di gechi. Così armata di coltello e sacchetto l’ho debellato.

Poi dovevo cambiare la sabbietta a Mimilla che protestava…e infine presa da un raptus di casalinghitudine ho spazzato e lavato.

Però alle 9.00 ero al bar ancora in ombra per caffè e focaccia.

Ora mi preparo al combattimento di Cerbero. Mangerò poi mi sdraierò con un libro.

Ma prima di mezzogiorno il mio moment of being : sulla terrazza ad ammirare le rondini e le farfalle ebbre di lavanda.

E poi improvvisamente è il giorno,dopo, anzi il giorno ancora più avanti.

Ma andiamo con ordine:

Ieri mattina immersa nell’azzurrità del mar ligure dalle 9.00 alle 12.00 mi sono sentita smemorata e pacificata. Acqua calma e trasparente, fratello di buon umore -però non esageriamo – soltanto ben disposto. (Lui è sempre alla ricerca di qualcos’altro) mentre bevevamo il caffè al bar dagli ombrelloni a frange azzurre. Pomeriggio siesta coatta.

Stamattina decido di andare all’Ipercoop di Carasco.

Mi mancano alcune cose e così riempirò le poche ore fresche di qualcosa che non sia il letto+libro. Bisogna sempre avere uno scopo, anche UNO scopetto.

Io guido malvolentieri, non sono Nicky Lauda, a Trento non esco mai con la macchina, qui obtorto collo devo farlo se voglio spaziare.

Ma la strada che collega sia Carasco che la costa, pur breve per i veri autisti che la possono percorrere in 25 mm., è tutta curve.

Ma quando posso mettere la quarta?, e la seconda?, e se si ferma il motore? Vado a 40 /50 all’ora e talvolta anche a molto meno tanto da far formare una fila impaziente dietro di me. Questo mi mette ansia e se posso mi fermo in qualche slargo e lascio passare i frettolosi!!! E poi il parcheggio a Borzonasca. Difficilissimo.

Insomma oggi un autista puntiglioso che si vede mi aveva seguito mi ha lanciato parole, che fortunatamente non ho capito, con un’espressione minacciosa.

Ora sono salva nella casa che spero risulterà tollerabile come temperatura.

Intanto ho finito il romanzo La signora in tweed di Charles Exbrayat, gradevole e leggera storia di un’antesignana della signora in giallo e di Agatha Raisin. Un’improbabile cinquantenne dai capelli rossi, fiera figlia delle Highlands scozzesi ne combina di tutti i colori, prendendo a padellate i cattivi, eliminando le spie del Regno Unito con grande gioia del coroner del villaggio che può ordinare molte assi di legno per le bare. Alla fine sarà premiata anche con un futuro marito. Tutto questo tra una sorsata di Whisky e l’altro.

Il tè non è bevanda per lei, la fiera Imogene.

Qualche risata e curiosità per i piatti di quella zona che devono essere pesantissimi. Ma interessanti!

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