GATTI E SCIMMIE, riflessioni sulla scuola e altro

pubblicato da: admin - 23 Maggio, 2010 @ 5:32 pm

mimilla maggio 10 002scansione0029Il caldo che arriva, l’estate alle porte ci fa entrare nell’altro percorso parallelo della nostra vita. Almeno io sento che la mia storia invernale è diversa da quella estiva. Cambiano le abitudini, ritornano i ricordi della stagione, ogni estate si ricollega all’altra, come se fosse un continuum. Ecco che il mio appartamento diventa un forno, io indosso il camicione più leggero e i pensieri sono legati alle estati precedenti e a quelle future.

L’anno scorso, sempre con il caldo, ero alle prese con gli esami di terza media. Preparavo relazioni, prove, spiegavo gli ultimi autori da presentare al colloquio orale. I miei alunni eccitati, svogliati, stravolti mi facevano mille domande ed io li rassicuravo o li sgridavo a seconda dei casi.  “Gatti e scimmie” pensavo di loro, ritornando con la mente a un bellissimo libro di  Arnaldo Colasanti che parla di scuola, di insegnamento, di amore per la poesia.

Gli alunni di cui Colasanti racconta sono ragazzi di un istituto professionale di periferia, ragazzi con grosse difficoltà, alle prese con problemi di relazione, di droga, di disagio esistenziale . L’insegnante  narrante dopo quindici anni di insegnamento si ritrova disilluso, sfasato, tra confusione, collegi docenti noiosi e burocraticizzati, chiacchiere maligne fra colleghi, allievi  indomabili decorati  da piercing, tatuaggi, indolenza e menefreghismo.  Il prof.vive già una sua burrasca interiore ed ora  si sente in trappola. Come fare a impartire lezioni d’amore e di poesia, come progetta di fare, a quel serraglio sempre meno gestibile di gatti e scimmie?

Ma egli inizia la preparazione di una lezione ,che non riuscirà mai a tenere,  sulla poesia di Giorgio Caproni. E’ una preziosa occasione personale che lo riporta indietro nel tempo. Va in biblioteca per cercare la “poesia” di cui parlare. Gli sembra di essere tornato ragazzo quando credeva nello studio e nella letteratura, quando pensava di poter trasmettere il suo amore per la poesia, per la cultura. Sa che la letteratura è un viaggio senza fine,  ma come farlo capire a quegli studenti demotivati? Leggendo e studiando egli è felice. “Qualsiasi lettore, se per un attimo si tira su dal libro, sente una vertigine:capisce come sia facile ritrarsi dalle cose del mondo…solo in quell’attimo si percepisce quanto la vita stia scorrendo sotto la crosta della vita”

Non per tutti “ leggere e scrivere è il modo più decente di vivere”. Lo è per questo intellettuale cha dai libri forse non ha tratto la capacità di affrontare la vita ma ha imparato che ciò che noi possiamo insegnare è spesso molto meno di ciò che abbiamo guadagnato per noi stessi.

C’è una grande nostalgia di Colasanti che si sente a disagio con una realtà distratta, esasperata dalla propria superficialità. Ma c’è una bellissima analisi  su una  poesia di Caproni “Dietro i vetri” del 1933.

A riva del tuo balcone / arioso, dai grezzi colori / degli orti già in fioritura / di menta, estate ansiosa / come una febbre sale / al tuo viso, e lo brucia / col fuoco dei suoi gerani./

Col gesto delle tue mani / solito, tu chiudi. Dietro / i vetri, nello specchiato / cielo  coi suoi rondoni / più fioco, / da me segreta ormai / silenziosa t’appanni / come nella memoria/.

Altra vertigine per me dopo aver letto ad alta voce i versi di questa poesia e contrariamente a Colasanti, più giovane di me, io ho ancora fiducia nella capacità  di trasmettere il piacere per la  letteratura.

Libro stupendo del quale volevo solo dare qualche cenno, proprio nell’ottica del cambiamento estivo, ma non sono riuscita a fermarmi…

Mi affaccio alla finestra, mio ponte di controllo, e vedo nuvole grandi bianche e immobili; guardo dietro i vetri dell’appartamento  del coinquilino vedovo:  oggi ha esposto oltre la foto della moglie anche quella del loro matrimonio…chissà quali ricordi lo avrà spinto a questa scelta, l’ arrivo del caldo? Una ricorrenza.?

 Fortunatamente si sveglia la mia gattina nera che miagola e vuole la mia attenzione. E’ proprio una scimmietta!

 

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8 commenti
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  1. Non vorrei abitare in mezzo al verde, alla bellezza. Mi piace abitare con “la finestra sul cortile”, dove si intuiscono le vite degli altri, si sentono, d’estate, appunto, con le finestre spalancate, le voci, le risate ma anche, a volte i toni della rabbia o il pianto dei bambini. In mezzo agli umani, a loro contatto io sto meglio che in mezzo alla natura: E’ terribile, Mirna, secondo te? La vita degli altri mi sembra qualcosa di irrinunciabile. Poi si può andare in gita, godersi tutto il verde e l’azzurro. Che sono magnifici ma così indifferenti. Mentre ti chiedi perchè il vicino di casa abbia esposto una certa foto, il cielo, le piante non si chiedono, sono . Amo la mia finestra sul cortile, pieno di persone.

  2. E io amo la scuola, amo studiare, amo quel tempo in cui ci si immerge nell’atemporalita’ dei concetti, delle idee. E’ una zona franca la cultura. Come mi dici sempre tu, la cultura e’ l’ultima spiaggia, ma e’ in realta’ di piu’, e’ un lusso, un regalo che facciamo al nostro spirito e alla nostra immortalita’. Ci sara’ una ragione perche’ tutti, a giugno o a settembre, andiamo con il pensiero alla fine o all’inizio della scuola…

  3. Ahi, gli esami, la scuola, la demotivazione, la stanchezza, le discussioni, i contrasti, le occhiate complici con i pochi colleghi che ti capiscono, le battaglie (troppo spesso inutili) per difendere i più deboli , i libri che eloquenti sbattono sul tavolone per dare sfogo all’ira trattenuta, i mormorii, il gorgoglio della macchinetta del caffè che lavora senza sosta invitata a offrire continui brevi momenti di evasione, le carte, le firme, i moduli, le voci che si alzano di qualche tono per cercare di placare ragazzi frizzanti, i lamenti spossati, rassegnati di insegnanti che hanno perso ogni speranza, l’ansia per gli esami (che tormenta più i prof che i diretti interessati….!!!), il Fit, il Ket, il CdC, il Coll Doc, la Preliminare, l’incubo “librone”…………i cedimenti e qualche viso segnato di lacrime………….
    Cara Mirna, ma ti manchiamo almeno un po’???????
    (W la scuola)

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  7. Nozick~ Only the refusal to listen guarantees one against being ensnared by the truth.

  8. It is nice to be important, but it’s more important to be nice.