ULISSE, di James Joyce

pubblicato da: admin - 24 Maggio, 2010 @ 7:00 pm

scansione0030Come scrivevo ieri il caldo estivo cambia le mie abitudini, prime fra tutte  la durata del  tempo per stare seduta  al PC.  Ho  troppo caldo in questo angolino , preferisco uscire  o leggere sdraiata sul divano. Inoltre oggi ho  alcuni impegni importanti, per cui posso scrivere poco. Stranamente, paradossalmente, mi viene in mente di parlare di Ulisse, libro che è stato sopra il mio comodino per molti anni prima che io  riuscissi a finirlo.

Ma volevo centellinarlo, entrare in ogni parola, in  ogni riferimento all’epica classica, capire l’avvincente analisi del percorso di  tutta l’esistenza umana paragonata alla memorabile giornata dublinese di Leopold Bloom. Era  molto faticoso  consultare a letto due volumi:  uno, il pesante romanzo, l’altro il volumetto di 274 pagine di note! A quei tempi avevo ripreso gli studi, lavoravo saltuariamente a Milano, Stefania era ancora piccola…mi rimaneva soltanto la sera per dedicarmi a Joyce. Otto o nove anni per concluderne la lettura impegnata! (Leggevo ovviamenti altri libri, ma più leggeri!).

Naturalmente questo romanzo ora è vividissimo nella mia memoria…è  come se avessi passeggiato anch’io per le vie di  Dublino …dove  ora c’è il “percorso  Leopold Bloom” per i turisti amanti della letteratura.

 La giornata ricreata da James Joyce, artista  autoesiliatosi e  che ama e odia la sua Dublino, è esattamente quella del 16 giugno 1904. Seguiamo dunque Leopold Bloom,  un dublinese ebreo, malconcio antieroe  – che sarà anche tradito dalla sua Penelope- Molly, –  in ogni minimo momento della sua giornata, dalla  prima colazione a base di rognoni , agli incontri , alle soste in birrerie, alle meditazioni di fronte al mare. Ogni situazione ed ogni personaggio  sono correlati all’Odissea omerica, simbolo di tutta l’esperienza umana.

Pur mettendoci tanti anni, la lettura dell‘Ulisse  per me  è stata godibile, sotto ogni aspetto. Mi piace in particolar modo il  monologo interiore che tanto ha ispirato altri scrittori. Penso alla giornata di Mrs. Dalloway di Virginia Woolf , cioè il flusso di coscienza , “the stream of consciousness” : lasciare che ogni pensiero, sensazione, impercettibili ricordi arrivino liberamente alla coscienza…

Leopold si comporta ora da saggio , ora da sciocco, è dunque un uomo umanamente completo e rappresenta tutto ciò che avviene nella vita esterna ed interiore nel corso di una giornata e di una vita.  E’ un ritratto completo nel quale trova posto anche il passato contenuto ovviamente in ogni pensiero o decisione del presente. Come lo “leggiamo” noi? In fondo Leopold ha un’identità multipla, come ognuno di noi. Il volgare può diventare eroico, il familiare l’esotico, l’insignificante il significativo…e viceversa.

Ulisse  è un punto d’arrivo non solo nell’attività creativa di Joyce ” spiega Giorgio Melchiori nella sua  introduzione ” ma nell’evoluzione della letteratura occidentale.”

Lo stesso Joyce nel 1920 scrisse a proposito del suo Ulisse : “E’ l’epopea di due razze (Israele-Irlanda) e nel medesimo tempo il ciclo del corpo umano ed anche la storiella di una giornata (vita)”

Libro denso nel quale rispecchiare la nostra odissea personale e  grazie al quale dare sapore e sostanza ad ogni singola giornata della nostra vita che ne diventa così il paradigma.

Chissà, ora avrò il tempo di riassaggiarlo…

 

Share

15 commenti
Lascia un commento »

  1. Bravissima che sei riuscita a leggere Ulysses, impresa titanica e per me mai riuscita 🙂 E Stefy? A proposito, come va con la dissertation?
    Però ho letto e riletto Dubliners, Gente di Dublino.Fantastico… Lo stile è del primo Joyce , quindi molti più accessibile, ma ci sono anche qui i moments of beings, le epifanie che caratterizzano il Joyce più maturo…Da riprendere in mano sicuramente…

  2. Io non l’ho letto e ne sento la mancanza… dovro’ provvedere appena questa endless dissertation finira’. Sono quasi a meta’ Raffaella! Ma intanto domenica mi godro’ la sfilata in toga e cappello e poi si vedra’. Di Joyce ho letto solo “Portrait of the artist” che ricordo denso e un po’ cupo. Ma magistrale anche quello. Certo, con Joyce, bisogna avere una forte motivazione o riuscire ad affrontarlo a scuola. Diversa e’ per me la sensazione con la Woolf, a lui paragonabile per le vette e le profondita’ raggiunte e per la maestria del linguaggio, ma con molta piu’ grazia e lievita’. Forse perche’ donna?

  3. Il mio amato Joyce….. All’università ebbi la fortuna di incontrare professori e “lettori” eccezionali che me lo fecero gustare (e studiare) nel modo più profondo per due anni accademici…… A Zurigo mi sono soffermata in religioso silenzio sulla sua tomba, contemplando estasiata la filiforme statuetta che ne ritrae la figura nervosa…Amo i suoi occhialini e il suo volto un po’ corvino….”Portrait of the artist” mi ha fatto sbellicare dalle risa , in certi punti è irresistibile (la messa,per esempio, cui assiste divorato dai sensi di colpa per i suoi giovanili peccati… solo un genio come Joyce poteva rendere la cupezza del luogo e la drammaticità di una coscienza devastata in modo tanto ilare…). Ho riletto non so quante volte “The Dead”…. trovo straziante “the snow falling faintly through the universe..and faintly falling, like the decent of their last end, upon all the living and the dead”. Mi sono sempre chiesta chi sono, “i morti”? Il rapporto tra Gretta e Gabriel, così apparentemente perfetto, mi fa pensare alle “bugie” che talvolta sostengono la nostra vita….che ne pensate? sono sempre e solo da condannare? Il mio precedente cane si chiamava Greta in onore di questa donna meravigliosa e triste…ma non lo sa nessuno!
    L’unica cosa che non mi è piaciuta di Joyce (a parte l’illeggibile “Finnegan’s Wake”) è l’unico pezzo teatrale in cui si cimentò: “Exiles”…… proprio brutto!!!
    Cara Mirna, aspettavo Joyce………. mi dicevo sempre che, sooner or later, ci saresti arrivata! Grazie.

  4. Le bugie sono deleterie, ovvio, però, a mio parere,a volte una bugia non è solo maligna falsità,non sempre. Una bugia può essere la stampella che regge tutta una vita, senza quella bugia si potrebbe distruggere tanta verità. Proprio ieri, rispondendo a Mirna sul romanzo “Un amore, un’estate” di W. Trevor, ripensavo a quanto la eroica e generosa “bugia” della giovane Ellie renda possibile la gioia, la prima gioia, in vite che hanno incontrato solamente terribili sofferenze. Del resto chi sa amare Joyce ha capito tante cose.

  5. Hear the other side, and believe little. – Italian Proverb

  6. Keep working ,great job!

  7. 2. Excellent job once again! I am looking forward for your next post!

  8. GReat site!

  9. Silence is Golden by Xavier Brethe

  10. “He must come to a decision within the next little while there is however serious amounts of it isn’t really too far gone,Inches they told Reuters Specialized

  11. Your weblog is so informative … keep up the nice paintings!!!!

  12. Shipping costs are another concern, though may discount furniture sites will offer free

  13. The finest eloquence is that which gets things done. -David Lloyd George

  14. Trust well rides away with the horse. – German Proverb

  15. Real clean website, regards for this post.