LA BALLATA DI IZA, una figlia perfetta

pubblicato da: admin - 17 Giugno, 2010 @ 5:08 pm

Come può una figlia perfetta, amorevole e generosa distruggere la vecchia madre settancinquenne appena rimasta vedova? Lo scopriamo leggendo questo intenso romanzo di Magda Szabò, la più grande scrittrice ungherese del Novecento.

Attraverso i quattro capitoli intitolati ai quattro elementi fondamentali della natura, terra, fuoco, acqua, aria conosceremo lentamente i caratteri dei personaggi. Iza, Antal, Vince e sua moglie, la vecchia, chiamata sempre così e  il cui nome proprio si impara  soltanto a metà romanzo. E solo alla fine le nostre intuizioni sulla personalità di Iza verranno chiarite   attraverso i pensieri di Antal, suo ex-marito, e di Domokos il  suo attuale compagno.

Siamo nel 1960, nell’Ungheria post-staliniana ancora ferita e insicura. La storia ha inizio con la morte di Vince Szòcs un magistrato onesto che anni prima era stato messo in disparte dal regime perchè durante un processo non aveva seguito le direttive del potere. Soltanto nel 1945 viene riabilitato. Questo crudele e ingiusto avvenimento sembra aver segnato l’esistenza di sua figlia Iza e renderla simile a un soldatino che vuole riparare i torti subiti. E’ così che Antal  la vede, “come un giovane soldato”, quando la  incontra per la prima volta alla facoltà di medicina  dove spera di iscriversi.

Antal è già medico, è riuscito a laurearsi nonostante un’infanzia durissima e povera; suo padre un acquaiolo che trasportava le acque termali è morto sul lavoro, ustionato dalle acque bollenti. Il suo sogno è quello di aprire uno stabilimento termale aperto a tutto il popolo. Iza lo appoggerà nel progetto che riusciranno a realizzare. Per Antal Iza e i suoi genitori sono la famiglia, la casa (vivranno insieme ) che non ha mai avuto. Egli ama Vince e  soprattutto la vecchia, Etelka, che per lui rappresenta la madre desiderata e persa in tenera età. Ama quella donna intelligente, priva di cultura, gioviale, operosa e instancabile. “Che mani stupende sempre attive, che testa raffinata e astuta, che curiosità allegra e benevola, fonte inestinguibile di altruismo, sempre pronta ad aiutare il prossimo.” 

Iza diventa un eccellente medico,  è una figlia devota che  ora piange per la morte del padre e che vuole prendersi cura della madre per non farla soffrire. Tutti la giudicano una figlia bravissima, sin da bambina ha dato solo soddisfazioni ai genitori, sempre la prima a scuola, sempre lucida nel sapere che cosa voleva. Saggia aveva e ha sempre ragione. Ora vuole portare la vecchia madre a Pest  nel suo appartamento dove  abita da sola. “Che ora avesse deciso di trasferire sua madre a Pest non era in fondo una sorpresa per nessuno. Una come Iza non avrebbe potuto comportarsi diversamente, il suo carattere era quello.

A Pest comincia il dramma di Etelka sradicata con la forza dalla sua città, dalla sua casa, dalle sue vecchie cose. Le viene data una stanza nuova, i suoi vecchi abiti buttati e sostituiti con abiti nuovi, Iza vuole farla riposare, non vuole che faccia nulla; in casa c’è Terèz che si occupa delle faccende domestiche. Etelka è pasticciona, combina guai, è meglio che si accontenti di ricamare o leggere.  La zelante  ma chirurgica  attenzione della figlia a poco a poco sgretola la vecchia,   le consuma la sua energia vitale.

Iza non capisce perchè la madre è  disperatamente infelice, ma nello stesso tempo è sollevata quando può rimanere sola e avere il suo tempo tutto per sè e pensare al suo lavoro.

Antal era fuggito da lei, spaventato  dal suo lucido e freddo egoismo, dalla mancanza di spontaneità e passione, che non le hanno mai permesso di comprendere e comunicare con gli altri.

Iza aveva voluto, per proteggere i genitori dalla sofferenza dei brutti ricordi far loro  tagliare i ponti con il passato, senza capire che così facendo  avrebbe incrinato e spezzato per sempre il loro essere, la loro storia personale .

Ho  già un altro romanzo di Magda Szabò pronto da leggere. Ma ne parlerò più avanti.

Ormai dopo tanti giorni si è capito il tipo di letture che propongo. Non parlo quasi mai  di libri letti o per dovere di informazione o per motivi di studio e lavoro, parlo solo di quelli che mi danno emozioni, mi divertono, mi fanno evadere. Libri che hanno tematiche simili, come l’introspezione psicologica, storie di donne soprattutto, poesia…

A questo punto, credo che sia positivo, stimolante, interessante dare  ogni tanto lo spazio ad altri lettori, un po’ per variare la voce scrivente, un po’ per conoscere altre scelte letterarie.

Già Luigi ha scritto su autori che raccontano le guerre, domani invece  ospiterò con gioia Camilla Pacher, altra accanita lettrice che ci parlerà di uno scrittore trentino.

Ma non è finita qui…pronto nel blog  c’è anche un consiglio di un carissimo  amico “accademico”,  velista, sciatore, anche ciclista e poeta,  che ci parlerà di  un libro particolare e bellissimo. Finalmente! Oltre a Luigi avremo altri gusti maschili.

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  1. Questa magnificenza di Szabo , in particolare questo romanzo, andrebbe letto nelle scuole. Perchè siamo tutti figli (e moltissimi siamo genitori). Sembra lapalissiano eppure, mutatis mutandis, quante Iza ci sono tra noi tutti, quanta incapacità c’è, nei confronti dei genitori, della madre in particolare, da parte dei figli, delle figlie in particolare, di reale empatia! La difficoltà di comprendere l’altro, nella sua realtà e non attraverso la nostra, è una delle fonti di grandi dolori e incomprensioni per tutti. Fine della predica, chiedo scusa, ma Szabò ….è talmente..
    LIBRI DA PORTARE IN VACANZA :4 libretti sottili, leggeri e PREZIOSI e divertenti da leggere SPENSIERATAMENTE .
    1.La Regina lettrice di Alan Bennet ed. Adelphi, 2. Quarantatre di Elisabetta Severina ed. instar libri, 3.Un matrimonio in provincia di Marchesa Colombi ed. Einaudi 4. Ravel di Jean Echenoz ed. Adelphi: SODDISFATTI O RIMBORSATI.
    Cara Mirna, dimmi : perchè non riesce a piacermi Celestini? Il suo sergente …è così poco Rigoni Sterniano…e non mi piace mai, Celestini. Mi manca quanche cosa, un enzima , un grano salis, qualcosa.Mi manca.