VIA COL VENTO, il libro cult di tutte le "ragazze"

pubblicato da: admin - 7 Luglio, 2010 @ 10:08 pm

220px-Margaret_Mitchell_NYWTS[1]144064[1]Ieri in un bar abbastanza ventilato, mentre sorseggiavamo il caffè, Enza mi ha suggerito di parlare  di “Via col Vento“.

 Il  libro  che io lessi in inglese col titolo “Gone with the wind” è a Borzonasca, ma  io e tutte  le altre “ragazze” coetaneee e non, ormai lo conosciamo a memoria , grazie anche allo stupendo film da “mille” oscar interpretato da Vivien Leigh e Clark Gable (che assomigliava a mio padre da  giovane!).

Proprio l’estate calda ci può riportare in Georgia,  a Clayton County, vicino ad Atlanta, nella ricca piantagione degli O’Hara. La storia ha inizio con la giovanissima Scarlett O’Hara che durante un party all’aperto  si fa  “conoscere”da tutti :  bella, civettuola, viziata, accentratrice.

  Capiamo subito che la protagonista delineata da Margaret Mitchell si discosta dalle tradizionali eroine della narrativa romantica, anzi ne è proprio l’opposto. Non è dolce, remissiva e altruista come Melania, ma è egocentrica, assolutista, caparbia. Eppure tra le  lettrici del 1936 riscuote una grande ammirazione. Forse perchè è sincera? E non cela dietro il convenzionale comportamento femminile la sua vera natura ?

E’ appena iniziata la Guerra di Secessione, siamo nel 1861 ed insieme a Scarlett , Rossella in italiano (quante Rosselle abbiamo conosciuto!) seguiamo le vicende di Ashley, il  suo grande amore non corrisposto, di  Melania e di Rhett Butler, affascinante, rude e di dubbia reputazione.

Rossella vuole Ashley,  che si fidanza con  Melania.   Per dispetto allora Rossella  sposerà il fratello di quest’ultima.  Rimane presto vedova e  dopo la morte dei genitori  eredita Tara.  In questo frangente scopriamo un altro lato di lei, l’attaccamento alla sua  terra, la ferrea volontà di salvarla, tanto che per reggere le spese delle tasse sposerà un altro giovane anch’egli  però destinato a morire in guerra.

Rhett ha capito subito com’è fatta Scarlett e la ama proprio così com’è, simile a lui in fondo. Entrambi vitali, egoisti, vogliono  a tutti i costi il meglio dalla vita. La loro relazione è burrascosa, sia prima che durante il loro  matrimonio. Margaret Mitchell ci fa entrare a fondo nella psiche femminile, Rhett rimane invece enigmatico, ma scopriamo che è un uomo fondamentalmente leale.  Rossella capisce infine che il suo amore per Ashley è soltanto un’illusione  e che il suo vero amore è Rhett…ma troppo tardi…lui la lascia, stanco dei suoi capricci, e quando lei per trattenerlo gli chiederà ” Che ne sarà di me? ” egli  risponde “Francamente me ne infischio” e se ne va nel vento, lontano da Tara..

Unico romanzo di Margaret Mitchell, vincitrice del Premio Pilitzer nel 1937,  questo romanzo è “nostro”:  intrigate  soprattutto da Rossella, una donna a tutto tondo,  con i suoi difetti e le sue contraddizioni, ma anche con  i suoi pregi, prima fra tutti  la volontà e la forza di non lasciarsi abbattere. 

“Dopotutto domani è un  altro giorno.” esclama appena abbandonata.

Rossella o Melania? In quale ci immedesimiamo? Quale ammiriamo? Oggi ho parlato con tre amiche proprio di questo, prima con Patrizia, la Presidente della Banca del Tempo, poi con Enza a Raffella in pizzeria.  Concordiamo tutte nel riconoscere il fascino ribelle e anticonformista  di Rossella, ma apprezziamo la pacatezza e la tranquillità di Melania. Sono così diverse che sembrano complementari.

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  1. Rossella è affascinante, ma come dicevamo, chi la vorrebbe come amica?! Melania è dolce, affidabile, Rossella l’ignoto, l’avventura, il fascino ribelle che però a volte è un fuoco di paglia…Sono davvero complementari, l’ideale sarebbe un pò di tutte e due…
    P.s. come dicevo a Mirna, non ho mai letto Via col Vento ma lo farò credo… Anche se ormai , ogni immagine la collego al film….

  2. Indimenticabile “Via col vento” ! E Rossella non poteva sapere, pronunciando la sua famosa frase: “Domani è un altro giorno”, che ci sarebbe stato un domani anche per una delle più grandi storie d’amore mai raccontate.
    Tutti noi siamo stati influenzati dal film drammatico diretto da Victor Fleming nel 1939, che è uno dei film più famosi della storia del cinema e che ha stabilito dei record che rimangono tuttora insuperati.
    Comunque nel 1991 una scrittrice, Alexandra Ripley, riprese la storia e ripartì esattamente dal punto che tutti conosciamo e cioè quando Rossella pronuncia quella famosa frase a Tara, dopo che Reth l’abbandona. Il libro esce appunto nel ’91 col titolo di “Rossella” (Scarlett) e vende all’incirca 6 milioni di copie. Devo dire però che questa storia non mi ha entusiasmata, mentre invece ho trovato più interessante il libro uscito a fine 2008 “Il mondo di Rhett. Il ritorno di “Via col vento” di McCaig Donald.
    Esso racconta la storia dal punto di vista dell’affascinante e scapestrato Rhett Butler. Dall’infanzia in una piantagione all’attività di contrabbandiere, al grande e contrastato amore con Rossella O’Hara. Il domani è qui, in questo romanzo, dove la saga viene rivissuta con gli occhi di Rhett Butler, l’indimenticabile “lui” che per tutti noi continua ad avere il volto attraente e il sorriso sornione di Clark Gable.
    Rhett diventerà un uomo determinato, abile negli affari, anche se non sono sempre limpidi i mezzi che usa per raggiungere i suoi scopi. Attraverso i suoi occhi ritroviamo i personaggi di “Via col vento”, visti con uno sguardo diverso, quello dei sentimenti e delle emozioni che gli hanno suscitato. Prima fra tutti Rossella, la cui vita è intrecciata a quella di Rhett più di quanto lei stessa sia disposta ad ammettere. La storia va ben oltre quella che conoscono i lettori del capolavoro di Margaret Mitchell, riserva non poche sorprese e un finale diverso per l’amore tra lui e Rossella.
    Insomma qui incontriamo una Rossella che la Mitchell ci ha fatto intravedere e che Rhett riconosce così simile a lui. E’ diventata la vera grande donna che realmente è. Infatti è vero che il dolore e la privazione l’hanno indurita, ma è anche vero che le hanno anche insegnato a riflettere, a saper riconoscere l’importanza degli affetti e finalmente l’amore della sua vita.
    In quanto al personaggio di Melania penso che forse siamo stati un po’ troppo influenzati dalla bellezza delicata e dalla recitazione intensa e sensibile di Olivia de Havilland, che si contrapponeva a quella più corposa e irruente di Vivien Leigh. La tranquilla cugina Melania, apparentemente fragile, quando serviva tirava fuori la determinazione di un leone e andava benissimo per il raffinato Ashley, spaventato a morte dall’irruenza di quella ragazzaccia di Rossella, che però nello stesso tempo l’affascinava. Sposando Melania non veniva così scossa la sua tranquillità di uomo poeta e sognatore.
    A questo punto però resto del parere che è molto meglio tornare ai personaggi, forse un po’ stereotipati, ma per l’epoca moderni, della Mitchell, quando, nelle battute finali, la “cattiveria” di Rossella viene punita dal un “francamente me ne infischio” di Rhett, al “cosa sarà di me?” di Rossella.

  3. Bellissimo il commento di Enza che ho avuto il piacere di conoscere di persona… In realtà sarebbe un vero e proprio nuovo post….E’ così bello scambiarsi idee sui libri e stimolare le nostre riflessioni sulla vita in generale…

  4. Typos? Blame my cat.