POESIE, 1972-2004 di Mirna Moretti

pubblicato da: admin - 9 Luglio, 2010 @ 7:24 pm

Apescansione0004Presento un secondo libretto di mie poesie. Innanzitutti perchè la poesia di Riccardo su Genova me ne  ha fatto venire in mente una  scritta in una  caldissima estate  qui a Trento, in Piazza Duomo, mentre ero seduta al tavolino di un bar.  

Secondo perchè ciò mi permette di non stare troppo tempo nell’angolo torrido dove il mio PC è situato. Scrivo alle 7.00, ma spedirò stasera.

Più tardi uscirò nella dorata mattinata trentina e andrò ad asssaporare il  cuore palpitante di sole della piazza,  sentirò le  voci gaie e  i garriti,  i profumi di tiglio e gelsomino. “Ascolta la voce di quello che vedi” scrive appunto Riccardo “La storia è passata di qui.”

Trovo consonanze nelle nostre due poesie, proprio  nell’approccio a una città, nel desiderio vitale e goloso di penetrare intimamente nella  storia delle sue “pietre levigate” o ” delle bianche mura della fabbrica del Signore.”  “Cercare di capire in silenzio ed amare” conclude Riccardo. Ed io aggiungo sull’onda di una condivisa emozione  “riscopri un’umanità sorella“.

 

                                                        Piazza del Duomo

 E poi un mattino ti risvegli /  e ti entra in petto / un dolce desiderio  /di  felicità.

Trasparente / la volta del cielo / risplende sulla piazza / di antiche fiere medievali,/ dove i mercanti di sete d’Oriente / si appoggiavano a ridosso / delle bianche mura / della fabbrica / del Signore.

Rimani stordita / dal suono di campane / e dal profumo di tigli, / e riscopri un’umanità sorella / che se ne va inconsapevole / sotto un volo di rondini ebbre.

Ti sembra che nulla sia mutato: / leggeri camminano / giullari e menestrelli / di mille anni fa, / hanno capelli color porpora / e nel cuore / la stessa ansia di miracoli. /

Ti lasci scivolare / nell’indistinto palpitare / e scopri che il segreto è / nel non voler sapere.”

Altri di voi amano scrivere poesie? Se entriamo nel nostro profondo scopriremo di essere tutti poeti, basta lasciarsi andare, affidarsi al fluire della vita e del tempo, abbandonarsi con fiducia…La Natura, le persone, ci offrono spunti per elogiare la Bellezza, l’Amore…sta a noi cercarli e “vederli” con occhi sempre nuovi e pieni di meraviglia.

Concludo il post quotidiano con un’altra mia poesia dedicata al mio giardino ligure e che ha il  commento fotografico  di Riccardo, poeta a tutti gli effetti.

Giardinetto

Soprattutto io amo possedere / le piante di amarene e di limoni / e il cespuglio d’alloro, / e il vento che sa di menta e di lavanda.

Quieto è il fluire dei meriggi / sui girasoli stanchi e / sulle rose quasi bianche.

Sulla tavola d’ardesia / s’insinua cauto, / un tralcio d’uvaspina.

Mi piace lasciare vagolare / il mio sguardo e il mio pensiero / su ali di farfalle senza tempo / che non sanno di volare / la loro eternità.

 

 

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13 commenti
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  1. Cara Mirna, le tue poesie sono lo specchio della tua delicatezza, del tuo raffinato sentire e del tuo lieto inebriarti di profumi, atmosfere, colori, voci, suoni, brezze sottili… Io leggendo mi sento trasportata in un mondo ancora più bello di quello già bello in cui viviamo e forse… mi sento un po’ più delicata e raffinata anch’io! Non è solo una battuta: i tuoi versi portano davvero a vedere tutto con occhi diversi, a cogliere meraviglie in ogni istante, a star meglio insomma. Mi piace anche tanto la consonanza tra te e Riccardo che, pur uomo e certo non languido e delicato come te, sa tuttavia vedere il bello ed esprimerlo. Ciao cara amica gemella, a presto!

  2. Scesa dai piedi delle Dolomiti, (ogni volta mi stupisco , ogni volta che me le ritrovo davanti, al lago di Braies, a Corvara, ovunque le incontri, queste immense statue perlescenti, sbucate da arcaici mari e da inimmaginabili tempestosi sconvolgimenti, eccole lì, cangianti e magnifiche figure immense e divine, mi sento travolta da una sindrome che mi lascia basita ma anche stranamente felice, per attimi, più di uno), insomma sono tornata da un bel giro in alto Adige. Con il maglione sempre appresso, e su e giù, con gli occhi a riempirsi di verde e verde e di colori abbaglianti e di fantastici motivi. Ti ho pensata mia Mirna e avrei voluto averti vicino, in quei paesaggi, con quelle frescure, e bastava una piccola nube a farle diventare brividi di freddo, e allora su il maglione, e poi raggi di sole incandescenti, e giù il maglione, insomma mi è piaciuto tanto. E ora leggo, qui nel tuo blog, cose belle, opere del pensiero di persone vive e vere, e questo mi conforta e non sento nessuna nostalgia dei bellissimi giorni appena trascorsi. Stai leggendo Murakami – la pecora- Insomma non so, proprio d’estate , con questo caldo, questi pensieri così mescolati al vello animalesco , non roba per l’estate. Per gusto mio. A presto carissimi blogger(?) di Mirna. Preparo anch’io qualche recensione.

  3. E, forse, se non ti disturba, domani vorrei parlare , solo poco, poche righe, di Marcel Prousto, di Combray nel suono delle campane, dell’ncipit di “Du coté de chez
    Swann” :”Per molto tempo, mi sono coricato presto la sera”e di Swann …..sentivamo in fondo al giardino …………e poco dopo il nonno diceva:”riconosco la voce di Swann”.
    Tu non sai che piacere mi dà pensare a Proust, immenso più di qualunque immensità della natura. un bacio.

  4. Davvero delicate queste poesie… Invidio chi sa scriverle come Mirna o Riccardo… ma io mi beo nella loro lettura e mi accontento di questo sottile piacere…
    Mi mancherà il blog ma starò via solo una settimana….

  5. In queste giornate torride l’evocazione poetica di un momento di vita assieme ad un giardino d’estate non può che regalare un’illusione di freschezza e benessere!
    Penso allora che forse è vero che la poesia è dentro e fuori di noi, ma anche che non è da tutti saperlo comunicare.

  6. Evocative di un tempo in perenne mutamento ove la ricchezza dell’io non muta, e vive e ricorda di attimi d’eternità. Magnifiaca la delicatezza degli odori e delle visioni che ci regala, grazie Mirna, un abbraccio,
    Miki

  7. Cara prof,
    poesie stupende!
    Non mi stupisco, visto che ricordo quando a lezione con un impeto leggero, alzava la mano e iniziava a cantarci poesie fresche, che nascevano guardando il mondo fuori dalla finestra!
    Moltissimi complimenti ad una poetessa nata! =)
    Lucamaria

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