IL CIECO, di Gianluigi De Marchi

pubblicato da: admin - 22 Settembre, 2010 @ 7:23 pm

070Bttesimo Pietro 008Una parentesi di nostalgia per le  nostre radici e  per il  nostro “mare” reale o metaforico. Siamo senza dubbio un popolo di navigatori, poeti e santi. E  Riccardo che è un navigatore, un poeta…e forse anche un santo? ci propone attraverso  la sua accattivante parola immaginifica un libro particolare che lui ama per consonanze, amicizia, cuore.  

 

Edizioni Demarketing

Pagg. 68, €10

richiedibile all’autore demarketing2008@libero.it

 

Mare d’amare, ovvero ritorno alle origini, cioè alla mia Liguria, dove sono nato!

Difficilmente IL CIECO farà parte della Storia della letteratura italiana, ma non sempre si scrive un libro per vincere il premio Nobel o per entrare nell’elenco dei grandi scrittori: lo si può fare anche solo per il piacere di scrivere qualcosa che appassiona.

E così pare che abbia fatto un mio vecchio amico Ligure, da anni emigrante ed emigrato a Torino, affermato scrittore di numerosi libri di finanza, il quale questa volta si è cimentato con una storia romanzata ambientata a Camogli, la città d’origine dei suoi antenati.

Il Cieco è un romanzo perfettamente ambientato nel suo contesto storico (l’ultimo decennio del XIX secolo), con precisi riferimenti a personaggi autentici come l’arcivescovo Salvatore Magnasco di Genova, Simone Schiaffino (l’eroico garibaldino morto a Calatafimi), il professor Olivari.

E’ la storia di un armatore camoglino, Francesco, il quale perde improvvisamente la vista per un fatto misterioso ed inizia un lungo percorso di riflessione interna e di riavvicinamento alla fede perduta. Inutili le cure di un luminare dell’oculistica, solo un miracolo potrà salvarlo. Il finale a sorpresa corona l’appassionante vicenda in maniera emozionante ed inaspettata.

Il libro vive soprattutto dell’atmosfera magica che sa creare intorno al protagonista, alla sua famiglia ed all’amico fraterno Prospero, rettore del Santuario del Boschetto scenario principale della narrazione.

La vicenda è di fantasia, ma la Camogli descritta è autentica: basta farle una visita per rendersene conto ed appezzarne l’autenticità senza le tante concessioni al turismo di massa che qui, almeno in parte, non ha fatto breccia.

Un testo scorrevole e piacevole, scritto con garbo che merita attenzione soprattutto per la spontaneità e la delicatezza del linguaggio.

Mi permetto di “illustrare” il bel libro di Gianluigi con una mia “foto – grafia”: la poesiola “Caruggio”, ovvero, dal dialetto ligure, “piccola ed antica strada incastonata fra le case, per il passaggio dei carri, e non solo”.

Caruggio 

La storia

è passata di qui.

Ha lasciato il suo umore

nelle pietre levigate

nelle ombre frequenti

negli stretti ritagli di cielo

nelle case addossate.

Ascolta la voce

di quello che vedi.

Sofferma il pensiero

su chi riempie di sé

la piccola via.

Persone diverse

che un antico crogiuolo

difende

dal moderno artiglio rapace,

confusa umanità

padrona di un mondo

che tu

passante distratto

puoi solo violare

oppure

cercar di capire

in silenzio

ed amare.

 

Riccardo Lucatti

Da: demarketing [mailto:demarketing2008@libero.it]
Inviato: giovedì 23 settembre 2010 18.03
A: Riccardo Lucatti
Oggetto: Re: IL CIECO x blog

 

questa sì che è camogli, l’altra foto sembra più sestri levante…

ciao, grazie per la bellissima recensione

gianluigi

Share

4 commenti
Lascia un commento »

  1. E’ raro che un uomo abbia tanto talento nel comunicare i suoi “pensieri” preferiti, il continuo legame con i “suoi posti”, sembra che tu dipinga, Riccardo, anzichè mettere insieme parole dentro un post. Quelle “piccole vie” che sono capaci di dire tante cose a chi ascolta e le storie di uomini semplici e “grandi” : sono pensieri rari da incontrare sotto forma di parole. Apprezzo moltissimo i tuoi post profumatissimi di mare: Ho detto MARE, mica noccioline. E grazie a Riccardo.
    A Mirna: non ho trovato nemmeno due parole sulle sorelle. Mi son commossa a leggere i post e non ho potuto scrivere.
    A Raffaella : solo una comunicazione banale : ho letto che ti stai accingendo a leggere la Avallone e il suo “Acciaio” La cosa mi preoccupa molto !!!!!!?

  2. Grazie Mirna, grazie Camilla, i complimenti ci aiutano a vivere meglio!
    Io navigatore, sì, da sempre, soprattutto col pensiero e poi con gli sci, con la bicicletta, con la mia piccola barca da regata con la quale, benchè “quasi assolutamente vietato dalle norme vigenti” ho attraversato il Tirreno tre volte. Io poeta? Forse un poco si. Io pittore? Beh, ho sempre disegnato un po’ e qualche volta ho anche colorato i miei disegni, ma definirmi pittore è un po’ troppo. Io santo? Non credo proprio … comunque chiedetelo a Maria Teresa, la quale fra fidanzamento e matrimonio, mi sopporta da 45 anni!
    Quanto alla capacità comunicativa, basta avere la consapevolezza che certi sentimenti sono comuni a tutti … solo che qualcuno sa farli emergere, altri un po’ meno … e nel momento in cui ognuno di noi lascia emergere i propri, induce gli altri a condividerli per simpatia (sun-pathos). Tutto qui.
    Quanto al “mare d’amare” ricordo che da ragazzo, a Genova, in occasione dell’ultimo bagno della stagione (anche verso metà ottobre), mi sdraiavo a pancia in giù nel bagnasciuga, abbracciavo le pietre levigate dalle onde e davo a loro e al mare “a sad good bye”, un triste saluto, dovendomene allontanare per oltre sette mesi! Solo ricordi …
    Chiudo con il più caloroso “Grazie!” a Mirna per il suo blog, la sua Opera, che fornisce a tutti noi motivi di incontro, riflessione, confronto, arricchimento, gioia.
    Grazie, Mirna!

  3. Grazie carissimo Riccardo per ciò che scrivi, le tue parole così “profumate” e vere… hanno sempre per me quel dolce sapore nostalgico che mi prende molto. Conservo con gioia anche gli altri tuoi scritti che ci hai dato all’Accademia e mi piace ogni tanto rileggerli per risentirne tutto il calore che donano. Per non parlare di quel disegno a matita “del Fersina” che spesso mi fa l’occhietto, pure quello profuma di emozioni.
    Ma l’emozione più grande per me è stata la barca a vela. Io ero aggrappata come una imbranatissima zavorra, mentre tu cantavi felice e rilassato nel vento. Questa è una musica meravigliosa fatta da suoni d’acqua e tu sei un esecutore molto raffinato. Grazie Riccardo per la tua amicizia, con M. Teresa mi coccolate sempre. E queste non sono forse “affinità elettive”?
    A presto. Ci sentiamo i prossimi giorni. Ora sono perfettamente guarita, o quasi da quella brutta forma di parainfluenza (ne inventano una ogni giorno) e allora posso approfondire lo studio e l’organizzazione dei nostri prossimi “impegni” accademici.
    Mille abbracci Cris

  4. I know your site frequently and I just rationality I’d pronounce keep up the good creation!