IL MIO QUADERNO DI POESIA

pubblicato da: admin - 11 Novembre, 2010 @ 7:58 pm

Una pausa poetica tra  due libri impegnativi  come quello di Grossman e quello di cui domani ci parlerà Stefania (ma che non anticipo!) .

 Deliziosi i libri-quaderno di cui ci racconta Daniela!

 Mi piace leggere del suo lavoro con i bambini stranieri. Ne ricordo anch’io la soddisfazione. Ora sto vivendo un’ esperienza analoga  con gli adulti; vi racconterò. Per ora posso anticipare che è come fare un grande viaggio tra sete orientali, spezie e pensieri ricchi…

 Ciao Mirna,
non so se può servirti comunque ecco qui.
Ti ricordi la mitica IIID? Bene, venerdì ho ripreso in mano un piccolo
libro viola usato già con i nostri cinesini. Le dimensioni sono
esattamente quelle di un quaderno, etichetta incollata sulla copertina
tipo quelle che gli scolari (quelli bravi ed ordinati) mettono sui
quaderni per indicare la materia. Sull’etichetta c’è scritto “Il mio
quaderno di poesia
– dell’alunno Vittorio Caratozzolo” ….  (Adesso
avrai già capito in che occasione avrò utilizzato questo libro. Avevi
letto in classe “X Agosto” e nel gruppo dovevo riprendere l’argomento
con i ragazzi).  … Ma a dissipare i dubbi c’ è l’ndicazione
“Kellermann editore”. Il libro si presenta proprio come un quaderno di
1^ o 2^ elementare. La prima pagina riporta anche l’indicazione
dell’anno scolastico! C’è, dopo una breve introduzione,  l’elenco
delle poesie con l’indicazione del relativo autore il tutto scritto in
Bella Calligrafia. E poi ci sono le poesie: quelle che da bambini, poi
da adolescenti, quindi da adulti, “ci sono passate sotto gli occhi
innumerevoli volte”:  Il sabato del villaggio, Pianto antico, A
Zacinto, X Agosto, Meriggio, Alle fronde dei salici, I pastori,
Natale, La fontana malata, Cantico delle creature. Quelle poesie ,
insomma, che fanno parte della nostra memoria comune. Ogni poesia è
ricopiata in “bella calligrafia”,  ognuna ha il titolo circondato
dalla sua bella “cornicetta”, ognuna è accompagnata da una serie di
disegni nati, secondo l’autore, da una domanda fatta al suo Io-bimbo
“cosa vedi?”. Sono disegni  che mi richiamano alla mente quelli che
chiudevano le pagine del mio quaderno delle elementari. Solo che
questi si allargano, invadono i bordi delle pagine per spiegare e
illustrare ciò che le parole significano.
Ai cinesini era piaciuto e avevano riempito la fotocopia con disegni
che integravano quelli copiati dalla lavagna (avevi utilizzato il
sistema anche tu?…).
Venerdì ero alle prese con il Cantico delle creature che mio nipote
doveva imparare (ne abbiamo studiato una/due strofe alla settimana) ed
eravamo difronte a frate focu bello et iocundo et robustoso et forte.
E il disegnino è stato gradito per fissare il tutto.
A proposito Caratozzolo è un nostro collega in servizio a Trento
Ciao
Daniela

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7 commenti
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  1. Parlare ai bambini attraverso le poesie, fare delle poesie un patrimo prezioso e intimo tra mamma e bambino fin dai primi anni di vita è una risorsa tra le più ricche.
    Avere , poi, la fortuna di allargare questo magico gioco anche tra insegnate e bambino , in modo che quel “mio quaderno di poesia” divenga una comune certezza da cui si potrà attingere….sempre, credo sia una avventura educativa importante.
    Ho finito questa notte un romanzo non comune : “Stanza,letto,armadio, specchio” di Emma Donague, appena uscito per Mondadori . Scopriamo che il mondo idilliaco che il piccolo Jack vede attorno a sè, dove gli oggetti sono amici e la mamma l’unico essere umano che abbia mai conosciuto, non è quello che vediamo noi lettori. Noi vediamo e capiamo un micromondo spaventevole. Eppure questa è una grande storia di amore assoluto. Raccontata da un bambino di 5 anni che ……Ma ne farò un post, da brivido e lo manderò a Mirna. ciao a tutti.

  2. Ricordo che Stefania, su richiesta di mia madre, aveva riempito un quadernetto a righe larghe (forse di seconda elementare) con le più belle e famose poesie. ” A Silvia”, ” Pianto antico”, “San Martino”…Ci sarà ancora in qualche cassetto…

  3. Poesia, poeta, poieo (greco: faccio, creo).
    Nel “Postino” Massimo Troisi dice “La poesia non è di chi la scrìve, ma di chi la legge”. Mio figlio Edoardo, bilaureato in Scienza della Comunicazione, dice: “Un libro esiste non quando viene scritto, ma quando viene letto”. Pablo Neruda dice « Quando la spieghi la poesia diventa banale, meglio di ogni spiegazione è l’esperienza diretta delle emozioni che può svelare la poesia ad un animo predisposto a comprenderla. »
    E i bambini, mi permetto molto più sommessamente di aggiungere, con i loro disegni, si sono “appropriati” delle poesie che li hanno ispirati.
    Chi più di loro ha “un animo disposto a comprendere la poesia”?
    Ben venga dunque, nel nostro blog, un maggiore spazio per la Poesia!
    Riccardo

  4. In queste terse giornate di novembre mi è venuta in mente questa poesia, di cui sono andata a cercare il testo ed eccola:

    GIOVANNI PASCOLI : NOVEMBRE

    Gemmea l’aria, il sole così chiaro
    che tu ricerchi gli albicocchi in fiore,
    e del prunalbo l’odorino amaro
    senti nel cuore…

    Ma secco è il pruno, e le stecchite piante
    di nere trame segnano il sereno,
    e vuoto il cielo, e cavo al piè sonante
    sembra il terreno.

    Silenzio, intorno: solo, alle ventate,
    odi lontano, da giardini ed orti,
    di foglie un cader fragile. E’ l’estate
    fredda, dei morti.

  5. Did you hear about the piglets who wanted to do something special for mother’s day? What did they do? They threw a sowprize party.

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