LA FIGLIA DI JANE EYRE, soltanto per le appassionate

pubblicato da: admin - 25 Novembre, 2010 @ 6:58 pm

scansione0011This is dedicated to the one I love” cantavano i Mamas & Papas. Potrei parafrasare i loro versi dicendo che questo libro è dedicato a coloro che amano Jane Eyre.

Quando l’ho visto in Biblioteca, nella nostra bellissima biblioteca di via Roma che presto metterà sul Bollettino anche il mio indirizzo blog, …non ho resistito.

Jane Eyre, la compagna della mia adolescenza e prima giovinezza, la ragazza che si riscatta con il suo lavoro, il suo spirito d’indipendenza, che mi ha fatto sognare e desiderare  ( e incontrare) il mio Rochester, un uomo forte come la roccia, è una cara sorella letteraria.

Non mi stancavo mai di rileggere la sua storia, soprattutto la parte dell’incontro con Rochester e  i loro dialoghi così moderni che suggerivano un modo d’approccio fra di due sessi diverso, completo, appagante soprattutto per noi donne.

Avrei voluto leggere ancora di Jane, sapere della sua vita matrimoniale ed ecco che  Elizabeth Newark  ce lo racconta. La Newark ha scritto numerosi libri per bambini e saggi su Jane Austen e Charles Dickens ed ora si è dedicata al pastiche letterario.

Ed ecco che torniamo nell’amatissima brughiera dello Yorkshire e ritroviamo  Jane e Edward con due figli: Oliver, il maggiore  e Janet di 15 anni  che vivono a Thornfield ricostruita dopo l’incendio appiccato da Berthe, la prima moglie pazza di Rochester.

Temevo in una caduta letteraria, temevo di non ritrovare la mia Jane Eyre, invece Elizabeth Newark riesce a lasciare  perlopiù intatta la figura psicologica di Jane, anche perchè la fa presto partire con il marito e il figlio più grande per la Giamaica, le terre dove Rochester ha ancora dei possedimenti.

La quindicenne Janet rimarrà invece a Londra per terminare gli studi protetta da due tutori amici dei genitori la cui assenza però  si protarrà  più del previsto…

Janet rimasta sola,  vivrà anni importanti; conoscerà l’amore avendo sempre in lei l’esempio del comportamento severo e indipendente della madre e l’ammirazione -amore  per il padre. Amore che le farà sempre cercare una figura maschile che assomigli a lui. Ed infatti la incontra…

Assicurato il romanticismo, le descrizioni deliziose dell’alternarsi delle stagioni nello Yorkshire, i preparativi per il Natale costellati da ricette di pudding e  mulligatawny …

Tante  citazioni dello stesso libro della Brontè e de “Il giardino segreto”…personaggi misteriosi che si aggirano nell’ala abbandonata della residenza dove Janet è ospitata in attesa del ritorno dei genitori, giardini nascosti da muretti e  pieni di rose inglesi dai mille colori pastello…

Che goduria!  Che vi devo dire, a me piace alternare letture impegnate a questo genere “extrememente feminine” che mi dà felicità e consolazione. Mi ritrovo spesso con un aperto sorriso stampato sule labbra!

Ma attenzione! Per le integraliste adoratrici di Jane Eyre questo pastiche può turbare…alla fine del racconto ritroviamo Jane, la nostra eroina, che torna cambiata dalla Giamaica, dove non solo nuotava e si arrampicava sugli alberi, ma aveva scoperto la parte più sensuale di sè.

Bravissima Elizabeth Newark, ma il suo tempo, il nostro tempo, è diverso da quello di Charlotte Bronte.

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7 commenti
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  1. Jane Eyre che vive di profondità e bellezza interiore è stata per me fascinazione e commozione. E’ riuscita ad amare ispirandosi alla sua interiorità e sensibilità; che l’ha resa donna intraprendente, colta e vitale. Mi sono commossa per la sua scelta d’amore ogni volta. Quel contare sulle proprie forze nel rispetto di sè, degli altri e della vita in ogni sua manifestazione… è stata ispirazione, per me, da sempre.
    Un abbraccio a tutti,

    Miki

  2. A volte i sequel deludono ma qui non sembra il caso… ne riporto un altro, segnalatomi da amica lettrice, quello di Orgoglio e pregiudizio. L’autrice è l’australiana Collen Mc Collough e si intitola L’indipendenza della signorina Bennet. Sembra carino…
    Un saluto infreddolito a tutti!

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