LA SPECIALISTA DEL CUORE, di Claire Holden Rothman

pubblicato da: admin - 5 Marzo, 2011 @ 8:43 pm

cop[1]Penelopi carnevale 2011 002Donne, donne, donne. Stiamo avvicinandoci all’ 8 marzo, festa di mimose,  di incipiente primavera e per recente tradizione di attenzione a Noi Donne. Il libro scelto è senz’altro pertinente a questa ricorrenza perchè racconta la vita di una donna speciale, antesignana di quelle donne forti, decise, che sanno quello che vogliono …che dovremmo essere noi. Lo siamo diventate?

La specialista del cuore” trae ispirazione dall’opera e dalla vita professionale di uno dei primi medici donna di Montreal, la dottoressa Maude Elizabeth Seymour Abbott (1869 – 1940), ma si snoda tra personaggi ed avvenimenti probabili e  in gran parte immaginati.

La protagonista narrante si chiama Agnes, si sente bruttina e goffa, ma ha due grandi priorità nella vita: ritrovare il padre medico patologo che l’ha abbandonata  e diventare essa stessa un medico patologo, specializzata nello studio delle cardiopatie.

Quanto un genitore amato e “sfuggente” può influenzare la scelta di vita di una persona? Per Agnes i vasetti contenenti i vari particolari cuori conservati in formaldeide sono tesori. Riuscirà, grazie ad una governanate illuminata, Miss Skarry , a perseguire la sua meta. Ma quante difficoltà! Siamo alla fine dell’Ottocento e occorre essere veramente speciali per riuscire ad ottenere qualche riconoscimento.

Nonostante l’intelligenza, i meriti, i voti altissimi ad Agnes come massimo onore sarà assegnata la cura del piccolo museo di anatomopatologia dell’Università. Spazzare, etichettare, pulire…

Ma che felicità per questa donna piena di passione per questo lavoro! E poi qualche cosa, ma non troppo , cambierà.

 La storia romanzata è avvincente: il padre è stato costretto a fuggire per un’accusa di omicidio, la madre ne muore poco dopo aver dato alla luce la secondogentita, Laure, fragile ragazza, deliziosa e  bella come un soprammobile  e  che come tale si frantumerà presto.

Ma la nostra Agnes pur tra difficoltà terribili, povertà, clima gelido canadese, solitudine, ostilità varie dei colleghi maschi riuscirà a proseguire nel suo cammino trovando persino l’amore  verso i 50 anni, e ritrovando un padre deludente senza però lasciarsene trafiggere! Che donna!

Chissà se Elisabetta e Miki, ricordano la storia della vera dottoressa di Montreal.

All’inizio della lettura speravo fosse veramente una biografia, ma tuffandomi nella trama romanzata sono stata catturata da personaggi ben costruiti, credibili che ci portano a capire le difficoltà che il nostro sesso ha sempre dovuto affrontare per raggiunegere i proprii sogni e ancor più per poter capire quali fossero.

Ma anche noi Penelopi non siamo Donne da poco! Come d’abitudine Cristina ha aperto la sua calda casa per  Carnevale e noi Penelopi “vecchie” e “nuove” ci siamo lanciate in mille travestimenti (grazie proprio ai costumi creati da Cristina , sorelle e mamma) . Così Cinzia è apparsa come uno splemdido Cardinale, Stefania, naturalmente, come un giovane Mozart, Cristina, bellissima e divertente come la ballerina russa “Galina Cocimelova” che piangeva la morte del cigno-cugino. Giovanna ha cantato superbamente Il Clarinetto di Arbore ed io e la mia “gemella”?

L’anno scorso eravamo le Kessler, quest’anno, ormai stigmatizzate come le Twin sisters abbiamo oltrepassato la “frontiera” di ogni cabaret….ci siamo “immedesimate” in Milly e Lelio Luttazzi. Sorvoliamo sul poco spazio per i nostri passi di danza e lasciamo perdere le parole dimenticate e le risate, perchè…come sempre abbiamo avuto un grande successo. O no?

Viva le Donne!

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17 commenti
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  1. Ma che carine che siete!!! Evviva voi e tutte le Donne! Che fatica essere vere Donne sempre! Amo più di ogni altra cosa la loro forza-coraggio ed onestà intellettuale.
    Non conosco la storia della dottoressa Maude Elizabeth Seymour Abbott, sembra avvincente. Sto leggendo un’altra storia il cui personaggio femminile è una saggia 84enne, ve lo consiglio per la fascinazione che la protagonista suscita e per la sensibilità narrativa: “MRS. PARKINGTON” di Louis Bromfield.

    Abbraccio te Mirna e tutti voi!!!
    MIKI

  2. Siete bellissime, elegantissime e il pezzo “ma l’amor cos’è?” è perfetto. Degne emule di Paolo Poli, con grazia e leggerezza. E vi ho pensate quella sera, mi dicevo -eccole lì, quelle due, che cantano e ballano tra la generale allegria. Così si fa. Immagino anche Cristina col suo fisico tanto adatto, vestita da grande stella della danza. Le altre, purtroppo, non le conosco ma saranno state tutte uno spettacolo pirotecnico.
    La specialista del cuore dev’essere un romanzo interessante, io, dopo lo splendido libro della Veladiano (di cui avevo parlato ma non è apparso in video ) sto toppando un libro dietro l’altro, col malumore del caso. Ho per le mani libri importanti ma non adatti al mio momento e al mio umore. Storie ambientate nello squallore, materiale e morale. E, stranamente, in certi momenti proprio l’ambientazione di una storia è importante : il fatto è che nei llibri ci salto dentro, a pei zonti, scarpe e tutto. perciò l’ambiente mi deve piacere, o almeno, non mi deve troppo terrorizzare. Cerco un buon libro, dove rifugiarmi comodamente. Un saluto. Mi chiedo se quello che ho chiamato “ambiente” non sia invece la mente dello scrittore. Ecco una cosa su cui me ne vado a riflettere. Mangiando una ricca brioche.Ancora brave a Mirna e Maria Teresa.ciao ciao

  3. Riprendo a leggere il blog dopo un paio di settimane in cui sono stata tuffata in un mondo di favola, con risvegli bruschi fatti di rumori e sporcizia, ma anche di tanto calore e colore umano. Questo libro, che parla di una donna speciale, non fa che sollecitare il mio orgoglio di essere donna. Capire quali sono i nostri sogni spesso non è facile, troppi i condizionamenti culturali, le sovrastrutture, ma quando raggiungiamo la consapevolezza di essere “arrivate”, anche per un attimo, che felicità!

    Bellissime Mirna e Maria Teresa! Ho avuto il privilegio di assistere un po’ al replay della serata e adesso ne ammiro l’immagine delle protagoniste, da cui trapela anche il brio e l’ironia!

  4. Bentornata Enza… Come ti invidio perchè hai vissuto per due settimane nel mio paese del cuore, l’India… Ci racconterai…. E un saluto a Elisabetta e Cristina, amica di Camilla, le new entries…Ma poi complimenti alle bellissime twin sisters! Sì, anche io sono orgogliosa di essere donna..Inutile sottolinearlo ancora, noi donne abbiamo una marcia in più…E gli uomini ce lo riconoscono ( quelli intelligenti, certo come quelli che intervengono qui…). Anche gli uomini infatti danno il loro speciale contributo intellettuale nel blog ma sono pochi…, è bello sentire le varie voci e vedere i post di Riccardo e Luigi…peccato che non ce ne siano altri, per stimolare la dialettica…

  5. Mi spiace che talvolta i commenti si perdano tra i mille spams, ma spero che Camilla scriva ancora qualcosa della Veladiano. Intanto prendo nota di Mrs. Parkington che sta leggendo Miki.
    Capisco che cosa si prova quando non si ha accanto il “libro giusto”, mi riconosco nell’andar avanti e indietro come un leone in gabbia, insoddisfatta e scocciata. Ma quando ci aspetta il “romanzo” per noi, quallo che si fa gustare parola dopo parola , allora sì, ci si sente felici.
    Io ne sto leggendo uno particolare, mi attrae, mi diverte, mi angoscia…ma ve ne parlerò. E’ sempre scritto da una donna, una giornalista.
    E a proposito di donne: domani una cara amica, Emma Clauser, enologa e produttrice di vino biologico della Val di Cembra presenterà un suo libro sulle erbe officinali, raccolte e catalogate con amore ed esperienza.
    Per chi è interessato l’appuntamento è alle 16.30 nell’Aula Magna del Museo di Scienze Naturali.

  6. Eccomi qua anch’io dopo un periodo densissimo di impegni. Capita anche voi di andare avanti nel tempo e di avere la sensazione di non fare niente e poi tutto d’un tratto impazzire nello slalom selvaggio delle scadenze? Cosi’ e’ per me. E restando in tema di libri noto che quando “vivo” di piu’ leggo di meno o comunque reggo solo piccoli “morsi” di libri, un paio di paginette qua e la’ prese da svariate cose, le piu’ disparate, da Mann (ancora dietro alla “Montagna”), alle storie zen, da Gould ai Peanuts… MAH. Pero’ l’altro giorno mi hanno lasciato per qualche minuto (un paio ne son bastati…)sola in libreria e ne sono uscita con uno scontatissimo (letteralmente 25%!!) Mondadori, il Calvino che ho sempre voluto leggere e non sono mai arrivata a fare… “Se una notte d’inverno un viaggiatore”. Me lo tengo come un “treat”, un premio, un regalo sul comodino, appena vivro’ un po’ meno e potro’ leggere un po’ di piu’.
    E about Penelopi: il numero cabaret delle Twin Sisters e’ stato esilarante, elegante ed esuberante. Chissa’ forse un giorno potremo pubblicare i filmati solo video…spassosissimi. Viva le donne con le gonne (e anche i pantaloni)!!!

  7. PRIMA DI PARTIRE PER ROMA – DOVE INCONTRERO’ MIKI! – DESIDERO TRASCRIVERE LE DOLCI, BELLISSIME E AFFETTUOSE RIGHE CHE UNA CARA AMICA LETTRICE, CI HA LASCIATO E CHE SOTTOLINEA QUANTO IMPORTANTI SIANO LE RELAZIONI UMANE .

    “Ecco che tra tante spams oggi si affaccia timidamente sul tuo computer anche il mio saluto.
    Ciao, sono Rina.
    Oggi ho fatto una splendida ciaspolata sulle cime del Bondone, ho mangiato un buon piatto
    di gnocchi a Sopramonte e, tornata a casa , ho trovato il computer libero. Terno !
    Mentre pestolavo sulla neve ho ripensato alla bella serata di venerdì (Serata carnevalesca delle Penelopi) e allo striminzito grazie
    che ti ho detto, poi a casa ho aperto il tuo blog e ho proprio visto la foto che hai pubblicato.
    Siete state tutte simpaticissime, festose e accoglienti.
    Ma quello che voglio ribadire è che leggerti , nel corso del tuo impegnativo anno, è stato per
    me “nutrimento”, “cibo”, un tocco di bellezza, il pensiero o il sorriso a chiusura della giornata.
    E non sono stata capace di dirtelo come si deve. Ma ho gioito di tutte le cose belle , anche
    personali, che sono successe a te, a Stefania agli altri lettori del blog, che generosamente
    hanno voluto condividerle con tutti.”
    Rina

  8. RINA CONTINUA:

    “Che libri abbiamo sul comodino chiedi ai tuoi lettori, come me silenti.
    Ho appena letto “Penultime notizie circa Ieshu| Gesù” di Erri DE Luca , un libricino sottile
    ma incisivo e profondo come sempre ed ora leggo “ogni cosa alla sua stagione” di Enzo
    Bianchi. A proposito lui sarà a Trento Il 16 marzo alla Sala della Cooperazione di via Segan-
    tini . E’ una persona che mi piace molto,e che con un parlare semplice ed accessibile a tutti
    sa riportarci alle cose essenziali della vita. Non so se ti può interessare , ma sono previsti
    tre incontri organizzati dalla “Cattedra del confronto ” in cui si mettono appunto a confronto
    due persone di diverso orientamento su alcuni temi. Quelli di quest’anno sono: “Credere og-
    gi”, “Sperare oggi” e ” Amare oggi”. E poi ho “Penso bene, mi sento meglio – vivere sen-
    za pregiudizi “di M. Cristina Strocchi, una psicoterapeuta : un libro la leggere a pizzichi e da
    far sedimentare piano piano per acquisire attegggiamenti più consapevoli e positivi verso sè
    e verso gli altri.
    UN abbraccio Rina”

  9. NON POSSO CHE CONTINUARE AD INCOLLARE CIO’ CHE RINA, CON IL SUO CAUTO BENESTARE, MI PERMETTE DI DIFFONDERE. TROPPI PENSIERI DOLCI, AMICHEVOLI, CHE CI AIUTANO A PORTARE AVANTI “SORELLANZE” E AMICIZIA.
    NON HO RESISTITO, CARISSIMA RINA, A FAR PARTECIPI DELLA TUA DOLCEZZA ANCHE GLI ALTRI AMICI. LE TUE PAROLE LE SENTO VICINE ED AFFETTUOSE COME IL CALDO ABBRACCIO CHE MI HAI REGALATO NELLA SERATA CERNEVALESCA E CHE MI è RIMASTO IMPRESSO NEL CUORE COME UN DONO PREZIOSO. GRAZIE. E SCRIVI ANCORA.

    “Rispetto a ciò che mi chiedi valuta tu: io sono un po’ restia a espormi, ma ho
    un grosso debito di riconoscenza anche verso tutti gli altri amici del blog.
    Camminavo in val di Fumo verso il Corno di Cavento e pensavo a Luigi ai suoi
    racconti di guerra, al tenente Heckt , morto giovanissimo su questi monti…
    Al mare pensavo a M.Teresa e Riccardo alla loro isoletta sperduta (che bel-
    la esperienza) alle tante storie di vela e di mare…. e così via. Tutti hanno ac-
    compagnato un pezzettino della mia vita e da tutti ho ricevuto qualcosa .
    Però, a dirla intera, anch’io ho mandato spesso pensieri di “bene” a te e tut-
    ti loro, solo con il pensiero, è vero, ma spero che in qualche modo siate sta-
    ti raggiunti dalle mie onde affettuose. Non sorridere di me ma io davvero spes-
    so percepisco questo ” bene ” che mi circonda, il bene ricevuto che non va di-
    sperso e che sopravvive a tutto.
    Ti auguro belle giornate Rina

  10. Grazie cara twin Mirna, e grazie anche a Stefania e a tutte le amiche lettrici, Penelopi e non! Bello questo affacciarsi di amiche da tante parti, con continuità o dopo un periodo appartato, o dopo un viaggio (ciao Enza!)… Bello sapere che Rina durante le sue camminate pensa alle persone e alle cose che ha conosciuto attraverso il blog…
    Anche a me piace riandare con la mente a quello che ho ricevuto e imparato dalle persone che con cui sono venuta a contatto e questo mi capita soprattutto quando ho occasione di “camminare fuori”: fuori dalla città, dai luoghi soliti e dalle occupazioni consuete, quando posso mettere a fuoco i pensieri senza le urgenze della quotidianità.
    Domani 8 marzo! Bene, mi unisco al VIVA LE DONNE della mia gemella e penso alla piccola, bellissima donna che è mia nipote Sara, a mia figlia Valentina che è proprio una brava mamma e a mia mamma, che quest’anno compirà 91 anni. La mia linea verticale è ricca e ne sono felice, così felice che non smetto di fare un po’ la matta, almeno a Carnevale! Giocare al cabaret è stato divertentissimo, sia nella parte di attrici (il nostro numero aveva per titolo “GIOCHIAMO AGLI ANNI ’30”) che in quella di spettatrici, perchè tutti i numeri sono davvero stati fantasiosi ed esilaranti.
    Penso che cercherò presto di leggere “La specialista del cuore”: non c’entra niente con tutto quello che ho detto finora, ma mi piace concludere così! Buon 8 marzo a tutte

  11. Trascrivo questa poesia dedicata dall’Università della terza età e del tempo disponibile, che ho iniziato a frequentare dopo che sono andata in pensione, alle donne per l’8 marzo:

    “Non ho bisogno di denaro. Ho bisogno di sentimenti, di parole, di parole scelte sapientemente, di fiori detti pensieri, di rose dette presenze, di sogni che abitino gli alberi, di canzoni che facciano danzare le statue, di stelle che mormorino all’ orecchio degli amanti. Ho bisogno di poesia, questa magia che brucia la pesantezza delle parole, che risveglia le emozioni e dà colori nuovi.” Alda Merini

    Ciao a tutte!

  12. Buon 8 marzo lo auguro anch’io a tutte le donne del blog! Con tanto tanto affetto perchè il blog è stato ed è ancora un’ ancora di salvezza nei periodi bui e tristi, perchè è bello controllare il post del giorno o della settimana, leggere i vari commenti, percepire i sentimenti veri e sentirsi abbracciati da essi…Buon viaggio Mirna, salutaci Miki e ciao Rina…
    Un salutone

  13. Che bello ritrovare sul Blog gli amici e le amiche. Anche Rina che ho conosciuto l’altra sera. Ciao Rina, che piacere leggerti e sono contenta di averti conosciuta, sei deliziosa. Hai ragione, mandare “pensieri positivi” è sempre meraviglioso, soprattutto quando si sentono poi quelli degli altri. Perchè si percepiscono sempre. Come venerdì scorso, noi donne eravamo tutte unite, dalle sedicenni sedute sul pavimento alle 90enni. Un meraviglioso e compatto gruppo di affetto, spensieratezza e gioia. Come questa sera…. Il nostro caro Ruggero, prezioso amico dell’Accademia, ci ha suonato il violino in maniera meravigliosa e quando abbiamo terminato aveva gli occhi lucidi dalla contentezza. Ci ha donato momenti emozionanti e tanta serenità. Anche questo è donare “bene” vero?
    Domani 8 marzo è la nostra festa: VIVA LE DONNE dunque e mille abbracci a tutte le amiche!! Mirna sarai in viaggio e allora ti manderò un sms.
    A presto carissime amiche, bacioni Cris

  14. Viva le donne! Viva quella DONNA marocchina che, ricoprendo la carica di funzionario comunale in un paesino sperduto del Marocco, ha rifiutato la forte somma di denaro che le veniva offerta (da chi?) purchè “invecchiasse” di due anni la data di nascita di una famosa “minorenne bunga bunga”. Altro dirvi non vo’ …

  15. CARLO LEGGENDO “TRA UN POST E L’ALTRO” DESIDERA PARLARE DI LEWIS CAROLL E DEL LIBRO DA ME LETTO MESI FA “SONO STATA ALICE” (vedere archivio )
    M’INTRIGA GIà IL NUOVO SAGGIO CHE CARLO CI PROPONE.

    Submitted on 09/03/2011 at 3:53am

    Salve, io il libro in questione non l’ho letto, ho letto alcune dichiarazioni dell’autrice, la trama e vari post e commenti qui e in altri siti. Già l’operazione della biografia romanzata mi sta antipatica di per sè solitamente,mi è sempre parso troppo facile mangiare sulla vita vissuta finchè fa comodo e poi partire per supposizioni illazioni o fantasia pura facendolo passare bene o male per un dato di fatto, e molto di rado mi ha regalato buone letture. Intervengo solo per il fastidio che mi dà vedere svilite così le figure di C.L.Dodgson e di Alice Liddell, ridotte negli articoli e post che ho visto a vuoti simulacri ante-litteram di Nabokov/Humbert Humbert-Lolita. Per non parlare dei presunti “punti oscuri” e “zone d’ombra” sul rapporto fra Dodgson Alice e la famiglia Liddell, siccome si basa tutto sul sentito dire, e dato che a mio avviso è molto più vile insinuare il dubbio dicendo e non dicendo che lanciare apertamente accuse, mi sembra che l’autrice ci marci sopra parecchio e che la parte inventata di sana pianta da “dati acquisiti” che aquisiti non sono, sia forse eccessiva (parlo sempre di dichiarazioni dell’autrice e di lettori e di articoli, non del libro). Riporto infine un’estratto dalla recensione di un libro che mi ha incuriosito maggiormente e che se ne avrò modo, leggerò, come pure quello della Benjamin, è un saggio di un’autentica studiosa del lavoro di Dodgson//Carroll:

    Ecco il memorabile incipit dell’opera: “Charles Dodgson nacque il 27 gennaio 1832. Visse la sua vita, e morì il 14 gennaio 1898. Lewis Carroll nacque il primo marzo 1856 ed è ancora tra noi. I cento anni di studi che circondano l’autore delle ‘Avventura di Alice nel Paese delle Meraviglie’ e di ‘Attraverso lo specchio’ si sono occupati in massima parte, come dimostrano i fatti, della sua seconda incarnazione. Si sono dedicati soprattutto alla robusta mitologia che circonda il nome ‘Lewis Carroll’ più che alla realtà dell’uomo, Dodgson. (…). I motivi, tuttavia, si possono spiegare solo in parte in termini razionali. Quando ho cominciato a rivolgere la mia attenzione a questo autore così leggendario (nel senso letterale del termine) il ritratto ‘ufficiale’ di Lewis Carroll non era ancora stato seriamente messo in discussione, anzi la cosa aveva dell’impensabile. Era il ritratto di un pretino vittoriano, timido e compassato, imprigionato per certi versi in un’eterna fanciullezza. (…). Un uomo che non aveva una vita, che viveva fuori dal mondo, senza contatti umani, quasi un monaco, che visse casto e morì vergine” (p. 7). Soprattutto: il ritratto d’un uomo che stava a suo agio soltanto con bambine e ragazzine. Sostanzialmente un pedofilo. Vero? Ma niente affatto. La Leach non ne era convinta e aveva ragione.
    Tutto ha avuto inizio nel 1996, quando, durante sue ricerche nell’archivio Dodgson, trovò un documento che risultava, da un secolo pieno, “pagina di diario tagliata”. Gli studi carrolliani avevano ribadito che l’assenza di certe pagine del suo diario era una questione nucleare, proprio perché in quelle righe si risolveva il mistero relativo alla natura della sua amicizia per la piccola Alice (Liddell). Bene: la Leach trova un foglietto. Scritto da una delle nipoti di Carroll. Sorpresa: è autentico, è inedito, è rivoluzionario. E cosa racconta? Racconta che il reverendo insidiava la governante e la figlia maggiore dei Liddell, Ina. Non certo una bambina di undici anni. Curioso, no?

    tratto dall’articolo di Gianfranco Franchi :
    “Leach Karoline La vera storia del papà di Alice (in the shadow of the dreamchild)”
    su http://www.lankelot
    CARLO

  16. Leggo, per caso, il posto di Carlo e vorrei dire che sono perfettamente d’accordo con lui. Le biografie “rivelatrici” e tendenti al parassitismo letterario non le amo affatto. L’opera di Carrol rimane una pietra miliare splendida, cercare di far affari su vite private di artisti non mi sembra un’operazione accettabile.

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