LE NOZZE di Dorothy West

pubblicato da: admin - 11 Luglio, 2011 @ 9:17 am

scansione0001Vorrei essere nell’isola di Martha’s Vineyard al largo di Boston per sentire il fresco delle onde e della brezza dell’Atlantico, vedere e sentire i gabbiani e godere di un’estate bella, verde e azzurra, un’estate facile, lunga, particolare.

Invece io sono soffocata nel mio impietoso appartamento trentino – e Miki lo ha provato – in attesa di avere la forza per partire verso il mio giardinetto ligure pieno di ombre e frescura.

Ma torniamo  a Martha’s Vineyard e all’Ovale, un insieme di case estive possedute dall’alta borghesia nera, un mondo circoscritto, perfetto come la sua forma e dove, nell’estate del 1953 sta per essere celebrato il matrimonio di Shelby con un musicista bianco.

E’ un momento topico per i protagonisti, uno di quei momenti in cui tutto ritorna alla superficie per ricordare e  riflettere.  E i Coles sono una famiglia particolare. Hanno la pelle chiara, una pelle che ha colori che vanno dal miele al nocciola per via di unioni miste che si ritrovano ai tempi immediatamente  successivi alla liberazione degli schiavi.

Ma l’animo è nero  e finalmente orgoglioso di esserlo anche se Nonnina, una delle capostipiti della famiglia è bianca e stenta ancora a capire che il colore della pelle non è necessariamente un diretto barometro della virtù.

“E adesso aveva 98 anni ed era lei che voleva una mano alla quale aggrapparsi, voleva la mano di Shelby, perchè lei stava per essere unita in matrimonio con un bianco vero, e quell’unione, nel corso delle generazioni l’avrebbe riportata alle sue origini, prosciugando a poco a poco il sangue di colore, finchè non ve ne sarebbe rimasta neanche una goccia, sia nella consapevolezza che nella memoria.”

Si ripercorre la storia dei altri capostipiti della famiglia, il predicatore che non sa ancora leggere, che è di colore chiaro perchè figlio di un padrone latifondista  e di una schiava, me che riesce ad andare verso il Nord per conquistare una libertà che ancora non si percepisce nel profondo Sud. Con la moglie lavandaia, anch’essa figlia di un’unione mista, riuscirà a far studiare il figlio  Isaac . Il  potere dello studio e delle professioni cui la società tributa la massima considerazione è la strada per l’emancipazione. Così Isaac con immensi sacrifici diventerà medico e medico sarà suo figlio Clark ,il padre della sposa.

Una famiglia particolarissima questa dei Coles proprio per le sue sfumature del colore della pelle  che li fa sentire in bilico fra due razze e due culture. In Clark il vero amore è per una donna dalla pelle scura, per lui le più belle in assoluto come  per Liz, l’altra sua figlia, che ha sposato un vero nero e ha avuto “finalmente” ua bambina scura.

Shelby dorata come il miele , ma “nera” nel cuore viene messa in crisi da suo padre e da sua sorella perchè non credono che l’amore per i fidanzato bianco sia dettato dall’amore , ma soltanto dal solito desiderio di riscatto razziale. E c’è la  bellissima scena della tentazione messa in atto dall’ambiguo e bellissimo Lute, nero che sposa donne bianche dalle quali ha figlie chiare come l’ambra o la gianduia e che ora ha trovato in Shelby – che vorrebbe a tutti i costi – la sincresia perfetta  fra bianco e nero, la perfezione da dare come madre alle sue figlie.

Sulla spiaggia si attua l’inizio dell’incantesimo di Lute verso Shelby  sempre in bilico tra ciò che crede e ciò che credono gli altri, ma gli eventi le faranno capire “che il colore era una falsa distinzione, l’amore no.”

Anche Nonnina finalmente abbraccerà con trasporto la pronipotina scura  come il cioccolato.

Dorothy West pubblica questo intenso romanzo nel 1995 quando ha 88 anni. Il suo primo romanzo “Living is Easy“, pubblicato  nel 1948, è incentrato sul rapporto madre-figlia e sul conflitto tra classi sociali all’interno della comunità nera.

Le nozze” è una bellissima storia che canta l’epos struggente dei neri americani, di personaggi indimendicabili come Il Predicatore, l’Insegnante, Nonnina.

Da cercare in Biblioteca o in libreria se c’è ancora, l’ultima edizione Elliot è del 2008.

Libri da leggere con calma durante l’estate, libri  amici che possono essere leggeri o forti da sottolineare. Quanto abbiamo parlato di libri  con Miki venuta da Roma per conoscere Camilla, Enza e Raffaella, Maria Teresa….Riccardo la prossima volta.

Il Blog, questo specchietto che riflette le nostre letture e i nostri pensieri, sta facendo miracoli!

Spero arrivino altri consigli di lettura, altre opinioni, altra passione, altro piacere…

Share

8 commenti
Lascia un commento »

  1. Mi aspettavo di incontrare una giovane donna, una dottoressa, sapevo, saggia e sensibile, , speravo, simpatica. quattro chiacchiere sui libri, evocati nei nostri piccoli post frettolosi,parole gentili dentro un sabato mattina pieno di sole, seduti al caffè “bar duomo”, lì, davanti al portone della chiesa antica. Fino alle undici e mezzo, al massimo, che poi è troppo, troppo caldo. Non è andata così. Cosa mi sia accaduto ancora non lo so. Da quale mai astronave è sbarcata questa creaturina lunare, dal cuore caldo e dagli occhi freschi e lucenti come quelli di una bambina ritrovata?.E’ il mio pensiero dominante la Miki, in questi giorni: capirò, capirò.All’una, con un gran caldo, eravamo ancora tutte lì, incollate alle sedie,immerse dentro le onde delle nostre parole che non riuscivano ad esaurire un desiderio di dirsi ancora.Con Miki c’era la Stefania, che sembrano sorelle queste due ragazze, e Mirna, che capisce tante cose.

    E la sera eravamo in pizzeria e ho conosciuto Raffaella: Avevo di lei un’immagine di giovane pallida, bruna con gli occhi tristi e il fare esitante. E invece ecco una procace fanciulla, bionda e abbronzata e gioiosa e vivace e affettuosa. insomma,non so. A presto

  2. M’ha lasciato senza fiato l’ abbraccio di Mirna e Stefy nella loro accogliente casa calda. Maria Teresa all’arrivo m’ha divertito tanto, tanto.
    Camilla la tenevo stretta e vederla lì elegante e piena di colore me l’ha fatta sentire all’istante vicina. Tanta, infinita dico, passione per la vita lei trasmette, in ogni gesto e parola, e rispetto e vicinanza all’umanità piccola o grande. Me la carico sulle spalle.
    E con me porto il ricordo di M. Teresa che balla e di Enza e Raffaella che m’hanno fatto sentire bene.
    A presto,
    la Miki

  3. Sono stata incantata dalla gradevolezza di Miki: immediata, spontanea, sorridente, amabilissima, una di quelle persone con cui ci sente istantaneamente a proprio agio! Per di più bella, una gran bella giovane signora!
    Cara Miki, non credere che mi metterei a ballare di fronte a chiunque vedo per la prima volta, sai? Ma era così allegro e distensivo il nostro (di noi tre: tu, Mirna ed io) stare insieme, che l’esibizione è venuta in automatico, alla maniera di vecchie amiche.
    Torna, torna tra noi cara Miki: Riccardo è rimasto indietro e vuole recuperare!
    Spero che questa estate così calda mi dia momenti tutti per me, in modo da riuscire a leggere, cosa che sto facendo in misura minima, ahimé… Ho voglia di “essere presa” da qualche bel libro.
    Auguro a tutti una buona estate. Stamattina, breve incontro con Mirna che sta per raggiungere la bella Liguria e pizzico (solo pizzico?) di malinconia.
    Ma sarà bello ritrovarsi!

  4. Che sensazioni di leggiadria, gioia, umanità, spirito, ironia, nel leggere Miki e Camilla…Che voglia di prolungare nella memoria quei momenti, anche grazie alle foto di Mirna, che custodirò gelosamente…Non so cosa altro aggiungere. Sul libro proposto da Mirna, il rapporto tra bianchi e neri, l’incontro tra razze e culture che può essere anche doloroso, potrei raccontare la vera storia di nostra cugina Carol, che abita a Boston, una storia pregna di dolore, rifiutata dalla famiglia ” solo trent’anni fa” per essersi innamorata di un uomo di colore con il quale ha avuto una bellissima bimba,morta a 13 anni in un incendio . Una storia lunga che Carol mi ha raccontato tra le lacrime… Carol è una donna forte e stupenda, studia l’italiano e legge Petrarca e Boccaccio…Un giorno mi piacerebbe introdurla nel blog. Consigli di lettura? Sto leggendo La marea umana di Cordelli ma sono ancora piena di Ishiguro…

  5. Mi dispiace non aver potuto essere della partita … ero a Riva del Garda per la pianificazione della stagione concertistica 2011-2012 della nostra Associazione “Amici della Musica” e già che c’ero, Maria Teresa mi ha rifilato Dorian (il mio gattone) che in macchina con me sta bravo, e poi mica si poteva lasciarlo solo o farlo viaggiare su è giù, Trento-Riva, vi pare? Insomma, sono rimasto vittima di un gatto e di una tigre, cioè, volevo dire, no che se poi legge questo mio post … volevo dire … di mia moglie, della my fork and knife (my wife) come dicono a Londra che fa più scic, visto che mi hanno detto che io so bene l’inglese che poi non è vero. Insomma, è sera, sono anzi siamo stanchi, visto che oggi, con il “fresco 32 gradi” dalle 13,30 per due ore abbiamo “passeggiato” Sara da casa lungo la Fersena che lei dormiva beata ma noi due mica … Ora mi bevo mezza birretta che mi concilia il sonno e domani mi compero qualche libro nuovo. Salve, anzi, salvete, Donne (Dominae, Padrone) del Blog! Un vostro raro maschietto vi augura la buona notte

  6. Carissimi, un abbraccio virtuale, ergo fresco – chè qui a Trento si stramazza dal caldo – a tutti quelli che hanno reso le scorse giornate speciali. Non che ci si dovesse impegnare, lo “speciale” è nato spontaneo dall’unicità di ognuno di n/voi. La visita di Miky e il nostro raccoglierci attorno a lei è stato evento memorabile e ci ha commosso.
    Io dico grazie alla tenacia materna in questa avventura di lettere e vita e grazie a tutti gli amici che l’hanno fatta propria.

    PS Ho letto poco di letteratura afroamericana ma mi ricordo “Sula” di Toni Morrison, un libro aspro e rabbioso – può essere diversamente? – che voglio solo citare per allargare la finestra sul tema. Raffaella, non sapevo avessi vicina una tale vicenda…

  7. L’angelo della sim-patia e dell’em-patia, che è molto di più, ha svolazzato su di noi, , per alcuni giorni : sabato l’incontro con la Miki – una tipa che non pensavo mai, una che ti abbraccia e ti fa tornare al mondo, una che emana cose buone e rare. Da sabato sera dentro di me , di tanto in tanto, una voce dice “ancora”: stare con Miki – ancora, insomma.
    Ho la tua mail , Miki, e appena trovo la calma giusta, ti scrivo. Per non riempirti solo di parole di affetto. Non basta.
    Voglio anche salutare la Stefania che mi ha concesso un incontro e mi ha permesso di sbirciare un frammentino della sua vita di artista: Una artista severa con sè stessa, splendidamente onesta e limpida, una che sa fare grandi cose e non solo con il suo strumento. E tutto sembrava che risuonasse, e sentivo le note fresche e scandite del chiaro di luna.Sì, del chiaro di luna, chissà perchè, ma è stato importante conoscere Stefania, ne sono uscita felice e onorata e grata. E un giorno potrò asoltarti, tu e la tua musica, cara Stefania. Sei una grande donna.
    Con Raffaella sono stata pochissimo ma ho trovato una ragazza piena di vita, affettuosa, simpatica e con affinità elettive sul piano libresco, affinità che me la rendono preziosa. Le è tanto piaciuto Ishiguro, lo ha capito fino in fondo. E spero proprio di rivederti presto cara Raffaella, Tutto questo è successo per merito di Mirna. Domani scriverò di libri per le vacanze. Ciao a Teresa e Riccardo e a Enza che ancora non conosco bene ma spero di poterlo fare presto.

  8. Ecco dalla nostra Valentina alcune preziose informazioni:
    “Cari amici,
    il mio insostituibile collega Matteo Rossaro ha dato vita, insieme ad un suo amico, ad un progetto che si chiama ‘Storie inattese’, di cui potete leggere agilmente qui: http://www.storieinattese.it/.
    Sono sicura che piacerà anche a voi, e che qualcuno di voi avrà voglia di partecipare.
    Un abbraccio!
    Valentina”