LA PAURA di Gabriel Chevallier

pubblicato da: admin - 21 Agosto, 2011 @ 1:56 pm

Ma Riccardo che fa? Veleggia sulle acque del Garda ammirando monti e limoni? ( E sua moglie Maria Teresa, detta Ellen?…)

Tempo fa mi ha spedito questo post che invio  soltanto oggi perchè presa dalle mie letture. Aspetto comunque post o commenti sui libri che state leggendo.

 In attesa del Festival di Mantova quando Camilla ci racconterà  le novità.

Sull’inserto di Repubblica leggo di un romanzo intrigante di Marina Mander “La prima vera bugia”. Lo conoscete?

Io sto terminando due libri appassionanti, non recentissimi, ma forti, belli…

Ma ora la parola a RICCARDO

 

La Paura

Adelphi, 2011

 

Dello stesso autore conoscete sicuramente “Peccatori di provincia” alias Clochemerle … ma questo libro è tutt’atra cosa. Pensate, lo scrisse nel 1930 quanto aveva 35 anni, dopo avere vissuto sulla sua pelle lo strazio della prima guerra mondiale. Nel 1939 il libro fu ritirato dalle librerie perché si temeva che demotivasse gli ormai prossimi combattenti la seconda guerra mondiale. Indi fu ripubblicato in Francia nel 1951 e da Adelphi nel 2011.

 

E’ una condanna della guerra. Senza appello. Lo stile semplice, chiaro, incisivo: merito suo sicuramente, ma anche del suo traduttore, ci fa entrare sui campi di battaglia, ovvero, su campi pieni di uomini tempestati da continui bombardamenti. Finite le bombe, se ne fabbricano altre. Finiti gli uomini, se ne mandano altri all’attacco. Il coraggio? Aumenta quanto più si è lontani dal fronte. La paura, quanto più se ne è vicini.

Durante il ricovero in ospedale a seguito di una ferita, l’autore leggeva: tra persone cui piace leggere è facile trovare interessi comuni (pag.125).

Ma lei, domanda una crocerossina di buona famiglia, è vero che lei non aveva paura, è vero che siete tutti coraggiosi? No, signorina avevamo tutti una paura folle! Ma lei era lì per difendere la patria, quindi dovete essere coraggiosi ed orgogliosi. Cara signorina, pensi un po’ quante sono le persone in questa sua patria che lei si rifiuta di frequentare …. Ma, e la libertà? Per me la libertà è nel mio pensiero, per me Shakespeare è una patria, Goethe un’altra. Potete cambiarmi l’etichetta ma non il cervello … mi costruisco una patria con le mie idee e queste nessuno potrà togliermele … (pag. 131). La patria di ogni uomo è la Terra. (pag. 132).

Un sacerdote: figliolo quali sono i tuoi peccati? Nessuno, perché il più grave, uccidere un altro uomo, me lo state comandando anche voi! Ma sono nemici della patria! Ma Dio è Dio di tutti! Tutti sono figli dello stesso Dio! Figliolo, tu sei superbo, e la superbia … Padre, questa è una bestemmia, perché Dio ci ha creati a sua immagine e somiglianza (pag. 137). Fine del tentativo.

Un uomo che crea vale più di uno che uccide (pag. 142).

Ai cuori che sentono il dolore degli altri io credo poco (pag. 161).

I dividendi della guerra andranno a generali, politici, industriali. Gli eroi torneranno all’aratro ed al banco di lavoro, pezzenti come prima (pag. 184).

Il concetto di dovere cambia a secondo della posizione, del grado e del pericolo (pag. 185).

Fanti di prima linea, uomini stremati. Gli schiavi si assoggettano perché non hanno più la forza di tentare una rivolta (pag. 212).

Gli Stati maggiori avversari fomentano la guerra perché dalla vittoria dipende la loro carriera (pag. 236).

Il colmo dell’orrore è che la paura toglie all’uomo la capacità di giudicarsi (pag. 237).

Gli uomini più rozzi sono i più forti perché sono già abituati alla rassegnazione ed all’obbedienza passiva (pag. 266).

Il grido “Kamerad Franzose” che talvolta si leva dalla trincea nemica forse è sincero (pag. 266): i due soldati, divise diverse, cercano di sincerarsi reciprocamente della sincerità dell’avversario, come per dire “che cazzo stiamo facendo? (sic) (pag. 267).

Rifiuto la gerarchia che non ha niente a che vedere con il valore, rifiuto le politiche che hanno portato a questo disastro, in me non c’è odio, detesto solo i mediocri, gli sciocchi che spesso sono quelli che vengono promossi e diventano onnipotenti (pag.292).

Le opinioni delle persone si basano sulla consistenza del loro conto in banca: to have or not to have direbbe Shakespeare (pag. 321).

Il bilancio della guerra? Cinquanta grandi uomini nei manuali di storia; milioni di morti di cui nessuno parlerà (pag. 322).

I giovani del paese di Balzac e di Goethe, armati di pugnale, vengono aizzati a sgozzarsi reciprocamente (pag. 324).

Eroe significa vittima (pag. 325).

La Guerra è finita. Una donna tedesca incinta sorride ai Francesi indicando il proprio pancione: “Qvi pikkolo franzese!”. Ma allora, non ci hanno raccontato un sacco di balle sulla storia dell’odio tra le razze?

 

Dai, leggetelo questo libro, ne vale la pena!

Riccardo

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  1. @Mirna: notiziario dal Garda. Io e Maria Teresa Ellen, quasi ogni giorno, qualche ora con la nonna e qualche tuffo nel lago (acqua a 23 gradi C.!). MT poi si reca spesso a Trento trovare la pccola Sara. Io qualche veleggiata e quasi tutti i giorni in bici, con cui, ad esempio, oggi ho raggiunto le mie due donne citate a Balbido, per sentire la Messa di Don Marcello Farina (“E’ molto più importante continuare a porsi domande che contare su risposte. Le risposte on sono mai definitive. Se vi chiedono chi siete, on rispondete con i dati anagrafici, ma indicando ciò che voi potete dare fare per gli altri”). Caldo terrificante. Al Passo del Ballino, al ritorno, mi sono spremuto un testa tutta una borraccia d’acqua! Fra qualche giorno andremo a fare in bici la Dobbiaco Lienz e poi un week end a Capalbio, ospiti dei consuoceri lato Edoardo. MT dice: “Mi farò viva presto”.
    Das ist alles.
    Buona calura!
    Riccardo

  2. Ieri, in quel della fresca e ridente(che effetto mi fa’ dire “ridente”) Baselga di Pinè, dove si incontrano un mucchio di trentini in fuga dalla calura fuori controllo di questi giorni, ho saputo con certezza che Maria pia Veladiano, autrice di LA VITA ACCANTO , che molte di voi hanno letto e apprezzato è stata mandata a Rovereto in qualità di preside (non ricordo di quale istituto scolastico). Il Mario (insomma l’amico che mi ha dato la notizia), ha anche detto di aver , a suo tempo, letto e consigliato il libro di Veladiano–molto prima che vincesse il 2 posto al premio Strega, attraverso questo blog!! Mi ha assicurato che me la presenterà. Perciò, cari tutti del blog che amate bella letteratura contemporanea italiana ( che è poca, quella bella, perchè , in genere, è piena di magagne:o troppo girata verso un passato mitizzato (che era orrendo, pieno di fame e ignoranza), o fa il verso alla cronaca giornalistica senza essere nè un saggio nè un romanzo , o è troppo intimistica, insomma è sempre o troppo o troppo poco. Perciò Spero che potremo conoscere Veladiano e parlare con lei del suo romanzo elegante, raffinato e empatico.
    Ho lettoanch’io su Repubblica la bella recensione di Benedetta Tobagi sul romanzo LA PRIMA VERA BUGIA di Maria Mandel , che non conosco, e oggi stesso andrò a dare un’occhiata al libro, a maneggiarlo un po’, perchè mi è sembrato molto interessante.

  3. INCOLLO IL RESOCONTO LIGURE DI ENZA CHE SI PUò LEGGERE ANCHE SOTTO IL POST PRECEDENTE.,
    Submitted on 22/08/2011 at 7:51am
    Finiti i giorni liguri e tornata alla quotidianità finalmente leggo il commento dell’ennesimo libro letto dalla mia instancabile ospite. Romanzo sicuramente perfetto da leggere in questa estate, finalmente tale, contenendo, mi sembra di capire, avventura, amore, insomma vita.

    E vita è stata il breve soggiorno in Liguria nel vecchio borgo illuminato dal sole, da dove in un lampo si raggiunge il mare e l’atmosfera levantina di Chiavari, le arrampicate e colorate case di Camogli, l’angolo di paradiso di Renata, oltre alla sensazione di poter abbracciare tutto il Golfo del Tigullio. Ho così potuto conoscere di persona Renata, che, fra le altre cose, mi ha fatto conoscere altri sapori di Liguria attraverso i suoi panzotti con la salsa di noci e la focaccia al formaggio. Giorni fatti quindi anche di “gozzoviglie” come li chiama Camilla, ma anche ricchi di parole, di sorrisi, di promesse. C’è stata anche la cena di Ferragosto alla luce delle candele antizanzare con Mimilla prigioniera al contrario dei gatti selvatici che scorazzavano, approfittando dell’insperato banchetto ed infine l’ospitalità nella cantina di Walter, dove fra una fetta di salame genuino e una di pane casereccio si è parlato ancora e ancora anche con Grazia di libri, di viaggi, di tradizioni
    Enza

  4. Che bella notizia! La Veladiano a Rovereto! Sarà contentissima anche Rosetta P. che abita proprio a Rovereto e che ha apprezzato moltissimo il suo romanzo. Vero Rosetta?

    Che racconta Riccardo…al passo del Ballino…mi ricorda un’altra torrida estate di anni quando lanuidamente collassata dal troppo caldo venni letteralmente trasportata da Piero per alcune notti in un alberghetto del Passo. Ricordo ottime bistecche e fresco, fresco notturno.

  5. Che bello tenersi in contatto anche in questa ultima ma torrida coda d’estate… Immaginate avere la Veladiano come Preside? Che bello? Pur non lamentandomi della mia Dirigente che è davvero carina… Un saluto a quelli in Liguria , a Riva del Garda ( Riccardo, you’re great, so much sport and enjoyment in your life!), ad Enza rientrata dai bei posti che conto di visitare anche io ( sempre che Mirna non si stufi di invitarmi visto che ho sempre qualcosa d’estate…), alla mitica Camilla ai freschi a Pinè…Buone letture…Io ho fatto un ordine su Amazon .it. Lo so che non è come andare in libreria, ma gli sconti al 40% mi facevano proprio gola… Un abbraccio

  6. Questa mattina sono andata a UBIK . c’è lo sconto, fino alla fine del mese, del 30% su tutti i libri. Ho fatto qualche buon acquisto tra cui LA PRIMA VERA BUGIA, di Marina Mander. L’ho cominciato dal parrucchiere e non m isono neppure accorta che era tutto finito, neppure il silenzio del phon e il suo caldo, niente: ipnotizzata dalle prime 39 pagine. Ciao Raffaellina, dicci cosa hai comprato su amazon. ciao Mirna, quando torni a TN?

  7. M’è mancato il blog e voi… tanto caldo che ci sommerge e ci costringe ai ripari! Ma avanti tutta, sono felice di sapervi “in fuga” e grintosi.
    Tante novità letterarie diverse e belle. La Paura di Riccardo sembra una lettura di guerra ( con le sue brutture..troppe per un uomo) ma capace di evocare dell’altro. Da fare.
    La Veladiano poi superba, meritava il 1 posto allo Strega, perchè m’ha fatto riflettere sulla necessità di rifiutare l’indifferenza per avere accanto la Vita, poterne percepire l’odore ed il sapore. Toccherà scovarla è Camilla?
    Domani parto per la montagna… al fresco ed ispirati dalla luna, come la nostra Mirna presagisce.., v’abbraccio laMiki

  8. Ciao a tutti!
    Allora vediamo cosa ho ordinato : Gli imperfezionisti di Tom Rachmann ( mai sentito ma mi ispirava il titolo e qualche recensione) , Un giorno di Nichols ( anche qui una prova), La fine di Schibona ( dovevo leggerlo !!!).Poi I figli della mezzanotte di Salman Rushdie,,, che sto leggendo in inglese ma qualcosa non mi è chiaro, quindi devo avere anche il corrispettivo italiano…A proposito, lo hai letto Camilla? Cosa ne pensi? Alcune pagine sono poesia, altre mi annoiano,,,, non so come definire questo romanzo… E gli altri? Che ne dicono se lo hanno letto? L’ordine deve ancora arrivare ma è questione di qualche giorno! Vi dirò… Bacioni

  9. Ciao Miki cara, sono contenta di leggere il tuo post e buone vacanze. Se per caso le tue montagne ti farano passare da queste parti…insomma sarei felice di poterti rivedere. Hai ragione sulla Veladiano: è pieno di stile (nel senso di arte) il suo piccolo libro, ma in questo machivellico Paese la ricerca della bellezza passa da impervi sentieri e arriva sempre dove non dovrebbe. Le storie di guerra, con questo micidiale caldo, fanno male al mio vecchio cuoricino sempre “stremì” che vuo dire pauroso e non stremato. Ho lascato, per ora, a metà il romanzo ZONA- che è la storia luridissima della guerra delle guerrre: La storia della ferocia degli uomini. Lo riprenderò a ottobre. Nel frattempo CARA MIRNA NON TOCCARE QUEL LIBRO CHE HO LETTO IERI.La prima vera bugia non è letteratura è una sporca cosa bruttissima. Vergognosamente privo di uno stile che gli dia il diritto di essere scritto. CREDIMI. Invece, pieno di stile e adatto alle nostre anime affaticate, intelligente e gradevole è L’AMORE è UNA REPUBBLICA della grande canadese Carol Shields ed Voland. Da leggere come un grande romanzo ma lieve come una Miki. Baci a tutti.

  10. cara Raffaella , un giorno di Nichols non ero riuscita a farmelo piacere, il perch̬ non soРR
    Rushdie è fantastico – a mio parere è anche – in certi punti, un mezzo sfinimento.—-Non conosco gli imperfezionisti, e Scibona è una divina commedia sull’immigrazione italiana dalla fine dell’800 alla metà del 900. Come Dante ci regalò una visione assolutamente nuova della vita e della morte dell’epoca (dopo la divina commedia tutti pensarono in maniera completamente diversa ….a tutto quello che avevano o non avevano mai pensato prima) così LA FINE modifica le visioni color seppia dell’immigrazione e le varie letture da quella nostalgica a quella saggistica con in mezzo di tutto. Il mio povero parere è questo. Certo che l’amore è una repubblica–ed voland- della scrittrice canadese Schield-è un romanzo che tip iacerebbe parecchio , cara Raffaella. forse la simpatica protagonista potresti sentirtela un tantino , vagamente, “dentro le tue scarpe”. Per finire l’estate con un sorriso appena accennato, più interno che esterno e un senso di amore per l’amore.