FIRMINO, e il sapore dei libri

pubblicato da: admin - 24 Gennaio, 2010 @ 6:15 pm

Io sono una divoratrice di libri, ma Firmino mi batte perchè lui li mangia letteralmente, anzi li divora perchè ha tanta fame. E’ un topolino delicato, che vive insieme a 12 fratellini prepotenti e ad una mamma stanca e alcolizzata nel seminterrato di una libreria di Boston. Presto resterà solo a rosicchiare le pagine dei libri e allora si accorgerà che i più belli sono anche i più buoni.Â

 “Avevo scoperto una relazione interessante, una sorta di armonia prestabilita, tra il sapore e la qualità letteraria” dice.

D’ora innanzi  l’umanizzazione di Firmino esplode perchè si accorgerà di saper leggere e di essere felice nel farlo. Non potendo ora  più mangiare  libri  come il Diario di Anna Frank, o quelli di Dickens , Faulkner, Flaubert, uscirà all’aperto in cerca di cibo  e scoprirà  così il cinema, dove non solo potrà spiluccare resti di pop corn e caramelle, ma conoscerà Fred Astaire e Ginger Rogers, che diventeranno suoi idoli.  Il suo nutrimento culturale proseguirà velocemente tanto da fargli desiderare, lui umano spiritualmente, anche se non fisicamente, di avere contatti con gli uomini. Ma tranne uno scrittore che lo adotterà, lo aiuterà,  gli farà amare il jazz, ecc. Firmino comprende che il diverso non sarà mai accettato.

 Lui è un esserino speciale, intelligente, ma  gli uomini  ne vedono solo la parte esteriore: è un ratto da scacciare e malmenare.

E’ una storia malinconica, da leggere con piccole pause per poter riflettere sulle numerose metafore che ci offre. Firmino, nella sua ingenuità e fiducia verso gli altri, dimostra l’impotenza dei deboli, che poco possono fare contro la prepotenza dei più forti.  E’ il topo di biblioteca: metafora dei solitari,  dei curiosi e insaziabili, dei pensosi ricercatori del senso della vita.

Il romanzo, regalatomi da una cara amica di Recco,  (che vorrei tanto si attivasse tecnologicamente per avere i suoi preziosi commenti sul blog) è stato scritto da un esordiente Sam Savage, nato nel 1940, (quindi settantenne!), il quale ci regala oltre a questa storia fantastica, tante golose citazioni letterarie.

Lo definirei un romanzo di formazione perchè il nostro Firmino crescerà culturalmente e capirà, suo malgrado, la realtà che lo circonda, non ultima la poca importanza riservata alle “arti” intellettuali, quando vedrà demolire dagli speculatori edilizi la vecchia libreria.

Naturalmente io,  amante degli animali, gatti, cani e anche topini colti, ho apprezzato molto  la sua storia.  A volte penso che certi animaletti ci capiscano e potrebbero persino comunicarci i loro pensieri se conoscessero il nostro linguaggio; la mia gattina nera Mimilla, che capisce tutto, è sulla buona strada, quando parla usa intonazioni diverse a seconda di ciò che vuole esprimere. Sono sicura che presto vorrà imparare a leggere perchè quando apro un libro arriva di corsa a mordicchiare il bordo e a scrutarlo per bene. E’ del mio parere un’altra amica lontana, Giuliana di Aquileia, che trova nei gatti qualità spesso migliori delle nostre uname. A volte penso che lei stia subendo il processo inverso a quello di Firmino: si  sta…”gattizzando”!

Per curiosità sono andata cercare le opinioni  dei lettori di Firmino su Internet e ho letto pareri altamente discordanti: dagli entusiasti come me, che vi trovano metafore, simboli, messaggi subliminali in ogni riga, a quelli che dicono che sono stufi di sentir parlare di topastri, che è noioso, ecc.

Mi piacerebbe conoscere i vostri commenti.

Il mio blog non è però uma mera recensione di libri letti o riletti, ma anche una riflessione giornaliera sulla vita dopo i 60 anni.  Intanto mi sento molto elettrizzata grazie a questa nuova avventura, mi sembra che le sinapsi funzionino meglio; continuare a cercare libri da leggere, argomenti da collegare o da sottoporre agli eventuali commentatori, mi mette un entusiasmo tale che dimentico persino gli acciacchi.  Speriamo di continuare così e di riuscire a portare  a termine anche la sfida  (di cui mi ero dimenticata)!  Un anno: gulp!

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8 commenti
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  1. Forza Mirna, è un anno ma ce la farai. Chi ben comincia… E direi che il tuo esordio è stato frizzante! Complimenti! Non ho letto Firmino ma credo lo farò presto… Spero la mia biblioteca lo abbia altrimenti lo farò arrivare… I topi sono animali intelligenti comunque , a me sono molto simpatici anche se sono gli acerrimi nemici dei gatti che io adoro…

  2. Non ho letto il libro, ma ne avevo letto la trama e alcune recensioni. E’ una bella metafora dei piccoli lettori sconosciuti che cercano attraverso i libri il significato della vita, diventando a sua volta protagonisti della propria.
    “Mangiare i libri” per un essere umano significa apportare nutrimento allo spirito allora col non mangiarli si rischia di diventare solo topi.
    Aggiungo che non ho molta dimestichezza con gli animali e tanto meno con i topi, con i quali peraltro conviviamo da sempre, dando loro da mangiare anche carta, devo dire però che se ne incontrassi uno non so se gli darei un mio libro da mangiare, almeno che non dimostri rispetto per esso…

  3. Bello il pezzo e belli i commenti (nonche’ la foto)! Non avendo letto il libro e non prevedendo quando potro’ leggerlo, mi limito ad una libera associazione che e’ arrivata naturalmente parlando di topi, umani e la Qualita’. E’ il meraviglioso film animato “Ratatouille”, prodotto nel 2007 da Disney Pixar.E’ anche questa la storia di un topino di campagna che ha una dote strabiliante, quella di “gustare” il cibo. E quindi non riesce a mangiare piu’ gli scarti di cui erano ghiotti tutti gli altri topi. Il topino piomba poi a Parigi e qui cominciano una serie di (dis)avventure che lo portano a diventare chef di uno dei migliori ristoranti della citta’; con i soliti pregiudizi sul diverso ma anche una serie di gags esilaranti. Piu’ ancora, gli incredibili scorci sulla citta’ di Parigi, la musica, e quella atmosfera di bellezza che si respira in ogni fotogramma, fanno di questo cartone animato un capolavoro. Devo ringraziare il mio amico Gary per avermelo fatto conoscere e raccomando a tutti di vederlo al piu’ presto per provare un finale stato di grazia. (Happy End assicurato!).

  4. Per chi ama la lettura, e “divorare” i libri è un must!
    All’inizio può sembrare un pò noioso e pesante, ma appena si entra in contatto col nostro Firminio, non ci si riesce più a staccare dal libro…e alla fine…non si avrà più paura dei topi..anzi li guarderemo con occhio diverso, promesso!

  5. Anch’io ho letto Firmino e devo dire che è un libro che mi ha commosso. L’ingenuità di questo topo, la sua totale (e spesso malriposta) fiducia nell’uomo e la sua volontà di comunicare lo rendono un esserino per sensibilità al di sopra della media dell’umanità.
    Firmino vuole comunicare a tutti i costi, addirittura studia l’alfabeto dei segni (naturalmente rimanendo deluso perchè è un alfabeto pensato per gente che possiede le dita) e quando finalmente prova a mettere in pratica le parole che ha imparato, “Saluto-Zip”, non viene capito e si becca un ombrellata sulla gamba.
    A mio avviso, la cosa più bella di questo libro è che Firmino, non potendo parlare, dà ad ogni parola non detta un peso ed un significato importantissimo… nel mondo di oggi, in cui siamo abituati a parlare, parlare, parlare ma spesso ci dimentichiamo di ascoltare, dovremmo ricordarcelo più spesso quanto importanti sono le parole e quanto “pesano” nella nostra vita e in quella degli altri.
    Come dice Firmino ” Arido e freddo era il mondo, e le parole meravigliose”.

  6. Stiamo diventando un “salotto letterario virtuale”, ciò che ho sempre desiderato: parlare di libri e commentare, allargare ogni tematica. Quante cose si possono trovare in un romanzo che parla di un topino! Grazie M.Letizia che hai aggiunto spunti e commenti
    interessantissimi.
    Saluto-Zip!

  7. E’ lui … è il mio Firmino. Era stato scelto per mia figlia Serena, poi ho cominciato a leggerlo … ed è rimasto con me!
    Al termine della lettura non ho avuto il coraggio di riporlo tra gli altri e così è rimasto nella cesta vicino al divano … e a Natale Serena ha pensato bene di aggiungerci “c’era una volta un topo chiuso in un libro…” e “seconda storia di un topo chiuso in un libro…” per non farlo sentire più solo: ci sono altri topi amanti dei libri e di ciò che si può trovare dentro. Che scoprono il mondo grazie ad un libro

  8. Mi sto godento le puntate precedenti del tuo blog, e sempre di più mi chiedo come diavolo fai a essere tanto …,tanto. Leggo e approvo. Leggo e sono d’accordo, a volte ammaliata, a volte ammirata e basta, a volte tante altre cose o meglio , forse , provo limpide sensazioni. Ma quando sono arrivata a Firmino mi sono bloccata, a riflettere. poi ho proceduto, ma dopo poco sono tornata indietro: no Firmino no, firmino ….no.Io ho trovato disgustoso questo romanzetto. Disgustosamente disgustoso. tutto quanto, dall’inizio alla fine, e per fortuna che è breve. Schifatissima. ! Pensi che abbia bisogno di un buon psicanalista? Può ben darsi che . Certo che ….Insomma mi vergogno ma è come l’aracnofobia. In questo momento non mi viene in mente la fobia dei topi. Penso a Camus,alla peste. Ma certo ho qualche problema.