LA PARETE di Marlen Haushofer

pubblicato da: admin - 11 Ottobre, 2011 @ 8:59 am

scansione0001contenta del nobel a uno scrittore svedese

non conosco ancora Tomas Transtromer ma già sono avvinta dal suo viso vissuto, dalla poesia dei suoi scritti che gli altri lettori hanno  assaporato prima di noi

Anche il libro che vi presento oggi ha atmosfere del nord anche se intuiamo questa storia terribile e splendida si svolge in austria, nel cuore della vecchia europa

Che direste, che faremmo ,se in giorno all’improvviso ci trovassimo soli,  separati  dal resto del mondo – che intravediamo pietrificato e senza vita – da una alta parete trasparente? 

penseremmo a impossibili e terribili azioni politiche? all’incomprensibile? ma appena ci rendessimo conto di essere soli, in mezzo ad un bosco con soltanto alcuni animali come compagni, che faremmo?

come Robinson cederemmo all’istinto di sopravvivenza e mettemmo in atto, come fa la ptotagonista, ogni nostra strategia per ripararci, nutrirci, curare gli animali, in questo caso una mucca, un cane, un gatto, e contare il tempo

ma questa ancor giovane donna non si trova nella stessa situazione di Robinson, il quale sapeva dove si trovava e perchè, essa è “precipitata” all’improvviso in una nuova dimensione

ma si trova proprio nello chalet del bosco tra i monti dove impara a coltivar patate e fagioli, a far nascere un vitello, a sparare alla selvaggina per sè e gli animali domestici? O si trova in una zona della sua anima isolata da una parete di vetro che non riesce a sfondare?

Anche sylvia plath nel suo tormento interiore di non essere compresa scrisse “la campana di vetro”

incomunicabilità, disagio di vivere in un mondo consumistico ed egoista e che sta dimenticandola  la forza e l’abbraccio reale nel bello e nel brutto della natura

Finalmente durante il suo primo natale bianco e solitario la donna cede “Ne avevo abbastanza di continuare a fuggire, volevo affrontare la realtà

si sente sollevata, vuole imparare a dimenticare il passato in cui non si sentiva se stessa

La prima estate sull’alpe sarà un’esperienza quasi mistica, il suo “io” verrà assorbito dalla vastità del cosmo. un battito all’unisono

pensa che la sua vita precedente sia stata solo un’imitazione e che questa solitudine la costringa a contemplare l’immenso splendore della vita

Ma tutto si usura, il suo corpo si stanca per il gran lavoro, gli orologi si rompono e il Tempo sembra fermo, indifferente, ubiquo, una “ragnatela grigia che intrappola ogni secondo e non permette a nulla di finire veramente”

seguiamo per due anni la cronaca scritta e poi lasciamo al suo destino questo personaggio che alternerà momenti di crudele quotidianità a slanci di rinnovamento vitale e consolazione tra la natura nel suo terribile e meraviglioso aspetto

questo è il romanzo più importante di Marlene Haushofer apparso per la prima volta nel 1963

vorrei scrivere tanto tanto su di esso…ma con la mano sinistra è faticoso

è’ in ristampa, già alcuno amici – grazie al passaparola – lo stanno leggendo

compito di questo blog e far leggere, leggere,leggere…

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  1. COMMENTO DI RICCARDO A “TURISTA PER CASO” v. post precedente
    on 11/10/2011 at 8:53am
    Il titolo mi aveva spaventato: temevo che trattasse di quei due improbabili personaggi televisivi, “turisti per caso” appunto, che girano il mondo a nostre spese per raccontarci un sacco di mon … leggerezze, diciamo. Psss, che rischio … e invece l’ennesimo bel libro si aggiunge alla già lunga lista dei “prenotati”. Ora sto leggendo “La vita accanto della Veladiano” (Einaudi). Ho già pronti sul comodino “I Pesci non chiudono gli occhi” di De Luca (Feltrinelli) e “La mia anima è ovunque tu sia di Cazzullo” (Mondadori). In elenco ho poi “La notte ha cambiato rumore” di Maria Duenas (Mondadori); “La malora” di Beppe Fenoglio (Einaudi); “La vita davanti a sè” di Roman Gary (Neri Pozza); “Gli scali del levante” di Amin Maalouf (Bompiani) ed infine “Riva” di Kim Thui. Ma come si fa a star dietro a tutto? Ma dai, che è così bello “pensare ai libri” anche prima di leggerli, il che è un po come “vivere con i libri”, quelli di carta, intendo. D’altra parte l’amore vero ha bisogno anche del contatto fisico … E Voi, cosa pensate degli E-book? Io, pur rispettando eventuali vostre diverse decisioni, io, dicevo, non mi ci avvicino nemmeno. People love paper, dicono gli Inglesi … e al riguardo mi sento “Inglese” anch’io! Devo solo trovare un accomodamento con .. i miei scaffali!
    Del commento al libro in esame mi ha colpito che ” … fa sentire il lettore parte della storia …” sarà la motivazione che mi indurrà alla sua lettura.

  2. Scusate, ma insieme a Maria Teresa stiamo per andare 3,5 giorni in Toscana – senza computer – e quindi mi avvantaggio! La Parete, la montagna … ho spedito a Mirna un breve post su Il peso della farfalla di Erri de Luca, ed ora mi ritrovo anche qui in montagna. Che dire? Da giovane scalavo le cime, con tanto di corda e chiodi, e poi la sera nei rifugi, anche in quelli incustoditi delle Alpi Marittime, già selvagge di per sè. Ogni cosa, anche piccola, aveva un grande valore : un po’ di acqua calda, un pezzo di fil di ferro, uno spago, un mezzo panino, la vicinanza di un amico … Certo che vivere in isolamento per anni è altra cosa … tuttavia un piccolo assaggio lo hai, quando marci per tre, quattro ore, la sera, arrivi al rifugio alle 23,00, dormi (si fa per dire), ti alzi alle 04,30, marci ancora due , tre ore e finalmente, verso le otto, le tue mani toccano finalmente il granito della Parete, appunto, della Parete che il sole inizia a scaldare. E senti il frusciare della corda, il suo odore che si unisce a quello del poco muschio che adorna qua e là le fessure, la musica del martello che fa tintinnare un chiodo ben piantato come il martello del fabbro fa tintinnare l’incudine … La Parete, altro libro che si aggiunge alla lista di cui sopra … Dicono che scalare le montagne avvicini a Dio. Io penso che ci si avvicini di più andando a far volontariato presso chi soffre … tuttavia la Parete è comunque una sfida, un sacrificio, un piacere, una conquista, un regalo che la natura ti fa. Accettiamola per quello che è. Nella Montagna e nella Vita.

  3. Rieccomi, emergo ogni tanto dal vortice degli impegni scolastici, fittissimi in queste settimane….Un buon viaggio a Riccardo e consorte, divertitevi!
    La storia della Parete mi ha fatto venire in mente Paasilina e l’Anno della Lepre… Lo avete letto? Un uomo, per inseguire una lepre, si inoltra tra i boschi svedesi ( o finlandesi? non ricordo…)e abbandona tutto, famiglia compresa, per costruirsi un’altra vita in mezzo alla natura… E’ un libro ironico, leggero, ma fa riflettere…
    Ultima news : ho appena letto che la Veladiano presenterà il suo romanzo in una libreria di Rovereto giovedì. Purtroppo sarò a scuola, che disdetta…Un saluto a tutti….

  4. Cara Raffaella, i libri di Arto Paasilina sono veramente un mondo a parte;poeta, giornalista ex guardiaboschi è un autore amatissimo in Finlandia, e per chi lo conosce, nel resto del mondo. Il suo humor travolgente, la sua fantasia senza confini, le sue storie raccontate ridendo anche nei momenti più tragici, affondate in una natura per noi mediterranei strana e fantastica, piena di boscaglie e animali e uomini e donne sbevazzoni e frastornati, che sguazzano nellle tundre della Lapponia e mettono su casa nei posti più impensabili, ne fanno un grande della letteratura. Di nicchia, certo , ma che nicchia. Non potrebbe essere più lontano dal personaggio intrappolato in una ragnatela orrifica di Marlene Haushofer de LA PARETE- più vicino alla visione claustrofobica e senza speranza della vita – e penso alla Kristof , alla Muller, alla Szabo e a molti altri scrittori della zona.

    Tutto un altro discorso è invece il terzo romanzo dello scrittore sudafricano Richard Mason. E’ una rivisitazione, elegantissima, in forma apparente di un feuilletton ottocentesco, con una scrittura netta e perfetta, che rende un magnifico omaggio alla grande letteratura francese e inglese tra Austin e Laclos, fino a Balzac e Flaubert e Maupassant , eccetera eccetera. ALLA RICERCA DEL PIACERE ringiovanisce i classici ma la cosa che rende questo splendido romanzo una vera goduria è che il protagonista è un libertino “buono”, e così tutti gli altri avventurieri e comprimari, nessuno finisce punito e tutti ricevono il loro piacere senza fare male a nessuno, Un sogno ad occhi aperti per i lettori dei classici. Qui una “Emma Bovary” quarantenne ,non deve morire tragicamente, anzi si diverte un sacco e poi riconquista il marito imbolsito e si innamora di lui felicemente. Tanto per fare un esempio. Un vero regalo da parte di Mason per lettori accaniti dei classici.ciaociao a tutti.

  5. Ho letto con piacere i commenti di Mirna e di Camilla a “La parete”, sono pienamente d’accordo. Aggiungo una considerazione.
    Nella postfazione dell’edizione tascabile c’è la cronologia della vita e delle opere della Haushofer.
    Leggere che “scrive per lo più la mattina presto, quando gli altri dormono ancora” e che “le sue opere sono scritte sul tavolo della cucina”, apre spiragli sulla comprensione di questo “splendido romanzo di straordinaria profondità” – cito Camilla.
    Non si può fare a meno di notare che anche la protagonista del libro scrive la sua cronaca al tavolo dello chalet di caccia e la parete che avvolge la sua montagna e che la isola dal mondo pietrificato, si trova, come scrive Mirna, “in una zona della sua anima isolata”.
    Così si ha la sensazione che la lettura del libro diventi una doppia lettura con due protagoniste che si sovrappongono, la tormentata donna del racconto e la scrittrice.