RITRATTO DI UN UOMO MORTO di Sarah Hall

pubblicato da: Mirna - 5 Marzo, 2012 @ 7:13 am

Mi fa piacere scrivere dei libri che leggo. Mentre procedo nella lettura “parlo” con interlocutori non presenti, prima di tutti con mia figlia, poi con mio marito o gli amici che potrebbero apprezzare il libro. Fortunatamente c’è questo Blog e gli incontri all’Angolo-Papiro per condividere le emozioni e le sensazioni provate.

Scrive Sarah Hall mettendo queste parole in bocca a Peter

Il testo è un portale, uno strumento per far viaggiare la mente. In sè e per sè non si lascia interpretare, ma offre l’opportunità di pensare in parallelo, come un uomo che pedali in bicicletta mentre viaggia a bordo di una nave. Peter crede che fosse questo l’intento di Joyce. Non gli dispiace se fino all’ultima riga dell’Ulisse non capirà il racconto, perchè è certo che la sua mente verrà illuminata in altri modi.”

E questo romanzo, come tanti altri,  smuove i pensieri, la propria visione del mondo, le nostre passioni. Occorre fare attenzione, essere lettori attivi,anzi attivissimi perchè le voci dei personaggi vengono alternate e scandite in diversi tempi.

Fra tutte la voce del grande pittore di nature morte  –  soprattutto di bottiglie -  che tutti riconosceremo all’istante. E’ Giorgio che ormai nell’ultimo periodo della vita scrive un diario e parla dell’amore della sua Arte, della Natura, dei colori , della ricerca dell’Essenza. E della sua solitudine

Ma se è una libera scelta, la solitudine è il più gioioso dei vincoli. Nella grazia di queste camere silenziose  posso assaporare meglio il gusto di ogni singola giornata. Abbraccio davvero la vita…”

Anche Peter è un pittore, un paessaggista inglese che durante la sua giovinezza è in contatto epistolare con Morandi. Ecco nel romanzo le vite di quattro personaggi principali si alternano a più riprese e in diversi momenti topici della loro vita.

Capitoli che riportano lo stesso titolo ci raccontano le angosce di Susan che ha perso il fratello gemello e che per disperazione ricerca nel sesso un po’ di sollievo. “La crisi allo specchio” ci descrive il rapporto speciale tra gemelli fin dalla più tenera infanzia quando pensavano all’unisono, ma venivano spinti a ritrovare la propria identità.

Il pazzo sulla collina” parla di Peter, della sua vita di artista trasgressivo e geniale. L’incidente nella gola della montagna è l’occasione per tornare alla sua vita passata, ai suoi rimpianti , alle sua felicità.

La divina visione di Annette Tambroni” è la storia di una fanciulla  diventata cieca, che  fece in tempo a seguire alcune lezioni di Giorgio e che alla morte di questi rimane la custode della sua tomba. Annette ha paura del diavolo, dell’inquietudine dei sensi,del buio che sente intorno. Talvolta sembra di vedere quadri del Goya, tenebrosi, oscuri. 

Tradotto dai diari delle bottiglie” è il manoscritto del pittore italiano che insieme a una bottiglia blu concluderà  e legherà con una mostra  sui grandi maestri del ventesimo secolo  i frammenti della vita dei  quattro personaggi principali.  Come i vetrini colorati di un caleidoscopio tutto si legherà ed armonizzerà regalando bagliori di speranza.

Lo stile di Sarah Hall “tecnicamente ambizioso” come scrive Il Guardian è efficace e ci  cattura con metafore e similitudini suggestive e originali.

Edizioni gran via

 

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1 commento
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  1. Bello l’Angolo-Papiro, bello ascoltare Mirna e gli altri che hanno da dire sulle proprie letture: ieri ci sono venuta volentieri e ci sono stata molto bene. Credo di aver già detto che l’amore di Mirna per i libri traspare da ogni sua parola e, se è vero quando scrive, lo è ancor più quando parla. Sì, perchè parlano anche i suoi sorrisi e il suo accarezzare il libro di cui sta dicendo.
    Ieri Mirna ha chiesto ai presenti “perchè” leggono. Io mi sono accorta che uno dei motivi per cui leggo (anche se non leggo molto) è che mi piace da matti trovare conferme a quel che penso e trovarle scritte in una forma originale, o particolarmente efficace, o magari anche poetica. E, ovviamente, mi piace anche trovare un’idea, un principio etico che non avevo ancora ben focalizzato e che sul libro prende forma e mi viene incontro. E’ anche questa l’opportunità di pensare in parallelo che viene offerta da un testo, vero?