TRA UN LIBRO E L’ALTRO

pubblicato da: Mirna - 10 Marzo, 2012 @ 5:21 pm

Tra un libro e l’altro si deve trovare il tempo per andare al MART di Rovereto.

Siamo così fortunati ad avere uno spazio museale così bello e all’avanguardia . Tutti ce lo invidiano.

E da poche settimane, fino al 3 giugno, il MART ospita due mostre interessantissime: Postmodernismo – Stile e  sovversione 1970-1990 e ALICE IN WONDERLAND.

E’ di quest’ultima mostra che desidero scrivere nel mio post perchè adoro il mondo di Alice, l’epoca vittoriana e  la genesi del famosissimo libro di Lewis Carroll alias Charles L.Dodgson.

I suoi racconti Alice nel paese delle meraviglie e Attraverso lo specchio pubblicati nel 1865 hanno affascinato generazioni di lettori ed ispirato moltissimi artisti dai Surrealisti come Dalì e Max Ernst ai contemporanei.

Chi è Alice? E’ una bambina coraggiosa che vuole conoscere, sapere, andare “oltre lo specchio” per comprendere.

 E il suo wonderland magico, onirico è un mondo che appartiene a tutti noi  fin dalla nostra infanzia.

Sappiamo che l’ispiratrice  è la piccola  Alice Pleasance Liddell secondogenita del Decano del Christ Church di Oxford.

Lewis Carroll frequentava l’ambiente colto di Oxford, sia i Lidell che i pittori preraffaeliti come Dante Gabriel Rossetti, John Everett Millais e William Holman Hunt.

Di questi pittori si possono ammirare alcuni dipinti prestati dalla Tate di Liverpool  oltre alle prime edizioni di Alice, oggettistica a tema e  tante fotografie  che ritraggono perlopiù bambine e gruppi familiari  scattate  da Carroll. 

L’anno scorso lessi “Sono stata alice“  di Melanie Benjamin del quale vi ho  spesso parlato con entusiasmo. Cercatelo nell’archivio perchè racconta anche del rapporto particolare di Carroll con Alice Liddell e le sue sorelle. Anzi vi ricopio già il post tra i commenti a destra.

Per tornare alla mostra dirò che il punto di partenza del percorso espositivo è la prima edizione a stampa di Alice oltre a una riproduzione del manoscritto originale con i disegni autografi di Lewis Carrol donato alla dodicenne Alice Liddell come regalo di Natale 1864.

Godibilissime le tante illustrazioni originali che già delineano i personaggi che tutti quanti conosciamo e che sono ormai facenti parte di un  mondo fantastico, ma  non così avulso dalla realtà e dai nostri quesiti filosofici.

Il cappellaio matto, il coniglio, la regina : tutti questi che parlano del Tempo come di una dimensione particolare. La Regina della carte poi  lo plasma  a suo piacimento: infila alcune notti insieme per modifcare l’andar delle ore.

E il bruco che chiede “Ma tu chi sei?”

Anche la psicoanalisi trova in questo racconto agganci infiniti. Anzi uno psichiatra analizzando la  particolare dissociazione tra la percezione convenzionale e quella immaginaria conia il termine “psichedelico”.

Ci vuole tempo per visitare con cura una mostra: ciò che ci viene offerto al Mart è prezioso, c’è persino un film di René Magritte del 1957 !

Gli artisti hanno continuato a trarre ispirazione dalle avventure di Alice nel paese delle meraviglie: “il viaggio dall’infanzia all’età adulta, i rapporti tra linguaggio , significato e nonsense, le relazione tra la dimensione dell’osservatore e l’ambiente che lo circonda, tra le diverse prospettive e la tensione fra percezione e relatà” sono tematiche che sempre solleciteranno ad approfondire il nostro immaginario.

* * *

Consiglio alcune ore anche alla mostra  sul Postmodernismo…dopo essersi riposati un po’ – si sa che andar per musei stanca parecchio -perchè ne vale la pena. Posso dire che ho apprezzato maggiormente quadri, collages,  busti in argento, mobili dipinti, abiti, oggetti vari perchè ho letto “L’arte contemporanea spiegata a tuo marito ” di Mauro Covachic

 

I libri aiutano sempre!

 

 

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6 commenti
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  1. SONO STATA ALICE di Melanie Benjamin
    Entriamo nella Oxford vittoriana, nella famiglia del decano del Christ Church College, frequentato anche dai figli della stessa regina. Il Decanato é il centro sociale di Oxford e la numerosa famiglia Liddell è la famiglia più importante e privilegiata della contea. Una grande casa, ricchezza, tantissima servitù, relazioni importanti. Oltre il giardino del Decanato abita Charles Lutwidge Dodgson un diacono che insegna matematica, è di gentile aspetto, balbuziente e amante della fotografia. Egli frequenta la casa dei Liddell dimostrando una spiccata simpatia per le loro figlie. E’ premuroso, le fa divertire, racconta storia e nonsense, le accompagna a fare passeggiate insieme alla severa istitutrice. Ha pubblicato poesie e brevi racconti con lo pseudonimo di Lewis Carroll.

    Questa biografia un po’ romanzata ha l’ “io narrante”della stessa Alice che ci fa seguire con interesse la sua affettuosa e misteriosa relazione con Mr. Dodgson. E’ divisa in tre parti: la prima inizia nel 1859 quando Alice ha solo sette anni, ma è il periodo durante il quale viene scattata la sua celeberrima fotografia vestita da zingarella. E’ un punto importante della storia in cui viene evidenziato il rapporto particolare e un po’ ambiguo fra i due. Alice e le sorelle desiderano l’attenzione di Mr. Dodgson, tanto da diventare rivali per essere ammirate e prese in considerazione. Lui preferisce Alice con la quale ha un’intesa complice, un segreto da condividere…ci viene raccontato che la foto viene scattata dopo una piacevole e libera corsa a piedi nudi tra l’erba. Dogson fa vestire Alice con pochi stracci e riesce a ritrarla, forse perchè sollecitata dalla sua amorevole attenzione, con già una intensa civetteria femminile nello sguardo. Sembra che si capiscano: lui ancora bambino, lei quasi donna.

    “Guardai Mr. Dodgson. Era appoggiato alla sua macchina fotografica e mi osservava con uno di quei suoi sorrisi seri e tristi sul volto. Mi disse “Vai ora, corri. Corri quanto vuoi, rotolati per terra, se vuoi..” Mi rotolai nell’erba come un animale selvaggio. Non c’era nessuno a dirmi “Alice, non ti sporcare” …C’era solo Mr. Dogson, che mi osservava, osservava sempre.”

    Tre anni dopo, durante una gita in barca sul fiume Isis, Mr Dogson inventa per le sorelle Liddell la famosa fiaba di “Alice nel paese delle meraviglie”. Alice ne è lusingata perchè è dedicata a lei, e gli chiede di scriverla, “così non sarò costretta a diventare grande. ” E’ l’infanzia l’anello che li lega…Ma li legherà per sempre anche il libro che, appena stampato e pubblicato, diventerà uno dei libri più letti al mondo; sembra fosse uno dei preferiti della Regina Vittoria. Sarà infine la vendita all’asta, nel 1928, dello stesso manoscritto a salvare dalla rovina economica Alice, ormai vedova e anziana.

    Succede qualcosa subito dopo la pubblicazione del libro che farà sì che la signora Liddell allontani per sempre Mr. Dogson dalla sua famiglia…troppe attenzioni…domanda di matrimonio? …una particolare situazione imbarazzante? Non si sa con certezza. Rimane un punto oscuro che sembra abbia influenzato l’intera esistenza di Alice Liddell.

    Da raccontare ci sarebbe tantissimo, ma non posso fare il riassunto del libro. Posso dire che Alice prima di sposare un gentiluomo di campagna ha una breve relazione con Leopoldo, figlio della regina Vittoria; che avrà tre figli, due dei quali saranno uccisi sul fronte occidentale.

    Una vita intensa, piena di incontri importanti , fra cui anche quello con John Ruskin qui descritto come un personaggio ambiguo e irascibile.

    Ma certamente ciò che ha definito la sua vita è stato l’incontro con Lewis Carroll che ha fuso nella sua fiaba la vera Alice con quella immaginaria, facendole oltrepassare lo specchio delle possibilità impossibili.

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  2. Ho letto libri divertenti in questo periodo, bellissimi, ma non si può nutrirsi soltanto di cioccolatini e paste alla crema, gelati e patatine fritte e cose simili, annaffiando il tutto con bibite fresche, o vini prelibati : libri brillanti, ben scritti, che soddisfano immediatamente ma non nutrono bene.Perciò, dopo un periodo di “libridine” (termine rubato al blog di Lipperini), sento la mancanza dei nutrimenti essenziali. Proteine, carboidrati, lipidi , vitamine, sali minerali e roba così . Dentro i libri intendo, ovviamente. Perciò ho cominciato l’ultimo romanzo di Adiga e subito le energie mentali si sono sentite sollecitate e sono discesa dalle stelle, dove si sta benissimo ma gonfi di dolciumi ci i sente appesantiti e intorpiditi. (Insomma, dopo la torta al limone, i miei sensi parlano più chiaro).Ho finito ieri l’ultimo libro uscito in Italia, di COLM TOIBIM, grande scrittore Irlandese, nato nel 1955 , autore di bei romanzi come IL FARO BLAKWATER e della magnifica rivisitazione biografica di Henry James THE MASTER e altri. FAMIGLIA VUOTA appunto è l’ultimo uscito.E’ la scrittura del rimpianto di non aver amato a sufficienza, di non aver saputo dare o dire qualcosa di importante a qualcuno , dirglielo in tempo. Rimane un rimpianto doloroso, un senso di vuoto nell’anima , la certezza di aver perso occasioni irripetibili, sprecando affetti preziosi. La scrittura di Toibin è da maestro, i colori e le atmosfere sono palpabili, si assorbono tutti gli ingredienti necessari per sopravvivere in perfetta salute mentale. Un libro bellissimo.
    P.S. Non racconto mai le trame, non sono importanti nei libri di parola. Un saluto a tutti.

  3. Mi rifaccio al post di Mirna sulle mostre e ai suoi frequenti riferimenti alla pittura, per segnalare la mostra di Palazzo Ducale a Genova, “Van Gogh e il viaggio di Gauguin”, aperta fino al 15 aprile e davvero emozionante, direi imperdibile, ha per tema il viaggio, non solo come esplorazione geografica ma anche come viaggio nelle varie culture e dentro se stessi.
    Se qualcuno di voi trentini avrà occasione di viaggiare verso la Liguria, consiglio vivamente una sosta alla mostra, sono esposti capolavori che difficilmente potranno essere rivisti insieme. Tutto ruota intorno al capolavoro di Gauguin, “Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?” che giganteggia (è lungo quattro metri) sullo sfondo di una delle sale in penombra, arriva dall’America ed è per la prima volta in Italia. Sono inoltre esposti quaranta capolavori di Van Gogh, tra dipinti e disegni, anche questi difficili da vedere tutti insieme. E poi capolavori della pittura americana finalmente visibili dal vero, per il visitatore un bel viaggio in quella cultura e in quei paesaggi. Cos’altro aggiungere? Per l’Europa ci sono Friedrich, Morandi, Monet, Kandinsky e altri, se vi sembra poco…
    @ Camilla. Ho notato che da qualche giorno sono cessati i tuoi interventi, devo dire che mi mancano, sono sempre interessanti, intelligenti e a volte piacevolmente caustici. Spero di rileggerti presto e che tu stia bene.
    Per quanto riguarda i libri in prestito, considero le librerie degli amici una estensione della mia (la mia delle loro), sono libri che non occupano posto in casa e li posso avere a richiesta, se però mi piacciono tanto e sento di doverli possedere, vado a comprarli.
    Attualmente ho per le mani una scrittrice olandese pubblicata da Iperborea, Hella Hasse, la conosci?

  4. @grazia — Di Hella Haasse ho letto il magnifico “Genius loci” e il romanzo “Le vie dell’immaginazione”.Insomma, sembra dirci Haasse, tutto quello che ci accade di “vivere” bello o spaventoso, non è quello che ci accade realmente ma quello che immaginiamo.Questi due libri mi sono piaciuti moltissimo e cercherò qualche altro romanzo di questa grande scrittrice. In biblioteca non avevano nulla quando ho chiesto. Poi mi sono dimenticata e tu ora mi fai ricordare. Genius loci, della Iperborea ed., è davvero stupendo.Ti ringrazio molto per quello che mi dici: in realtà mi zittisco spesso perchè il mio spirito polemico tende sempre al prendere il sopravvento e con il linguaggio monco dei blog è inevitabile il fraintendimento. La mostra di Genova deve essere davvero magnifica, ma troppo per me. Un solo Van Gogh ( visto poco tempo fa al MART ,assieme a moltissimi altri dipinti), la camera da letto, mi ha tenuta prigioniera per mesi e , per me, una sola grande opera è un’esperienza enorme. Andar per mostre non mi riesce , mi sembra di pretendere di bere un oceano. Anch’io cerco sempre i tuoi post interessanti e originali e autentici. ciaociao

  5. La ringrazio per avere recensito la mostra di Rovereto su ‘Alice’. Ho trovato per caso il suo blog, solo oggi purtroppo, ‘spulciando’ tra le novità che riguardano Carroll. Sono un’insegnante di Lingua Inglese, svolsi la mia tesi di laurea sulla letteratura per l’infanzia e alcune pagine del capitolo più riuscito riguardavano proprio i suoi due libri più noti. Sono sempre rimasta affascinata dal mondo onirico creato da Carroll e dall’ infanzia vittoriana in genere. Desidero sapere se è stato pubblicato un catalogo della mostra, che immagino non sia itinerante. Eventualmente, saprebbe cortesemente fornirmi un idirizzo esatto a cui farne richiesta? Grazie anticipatamente per la sua risposta.

  6. http://www.electaweb.it/catalogo/eseguiRicerca?tipo=&tipovis=&keyword=alice+

    Se posso ” intromettermi ” ho copiato il link dove si trova il catalogo della mostra del Mart su Alice che io ho ricevuto come regalo da un’amica molto cara… E’ della Electa edizioni, ed è molto bello.Come la mostra stessa che ho visto ben due volte ( una con i ragazzi, insegno inglese anche io!)
    @ Mirna: ne parlerò volentieri dei due romanzi. Quello della Melandri è quello che mi è piaciuto di più. Appena raccolgo le idee se ti fa piacere ti mando qualcosa. Un abbraccio a tutti