LE CONFESSIONI DI NOA WEBER di Gail Hareven

pubblicato da: Mirna - 5 Ottobre, 2012 @ 7:19 am

Non è semplice descrivere questo bel romanzo: le confessioni della protagonista Noa sono sì le confessioni di una donna “schiava” d’amore  per un uomo, ma non si può ricondurre la sua storia alle eroine soggiogate soltanto dall’onubliamento sensuale.

In Alek, il ventottettene idealista e letterato ebreo russo, Noa riconosce all’istante, lei diciottenne e capitata per caso nel suo appartamento del quartiere Nachloat, qualcuno che l’avrebbe capita come si capisce lei. Siamo a Gerusalemme nel 1972, si parla di sionismo, delle guerre, di anarchia.

Da subito Noa si aggrappa a lui in cerca di salvezza per sfuggire a ciò che sente di  contorto in lei.

Dal semplice desiderio di Noa di  non voler fare il servizio militare, Alek decide di sposarla per evitarglelo. Matrimonio fittizio, ma ugualmente denso di  rapporti sessuali appaganti. E gravidanza.

Ma Alek “fugge”, lascia a lei e alla bambina il suo appartamento, ma non vuole sentirsi legato o costretto, Ogni tanto riappare e così andrà avanti in una sorta di relazione altalenante vissuta da Noa come l’essenza della sua vita.

Le confessioni ci preparano sempre a qualcosa di oscuro, difficile da comunicare; Noa  capisce che Alek è il suo “demone” e che la sua dignità ne soffre. O no? E’ questa la bellezza del racconto perchè il vuoto che Noa prova quando Alek, quasi il suo Dio, è lontano sembra pieno proprio della sua assenza. Tutto è correlato a lui, lei agisce pensando che lui la guardi e la approvi.

Ossessione, follia? Noa vive in modo non felice, non prova gioia se non quando può essere tra le sue braccia, altrimenti serpeggia in lei sempre malessere e inquietudine, nonostane la bambina che apprende lentamente ad amare. Non l’ha amata all’istante come è successo per Alek.

Gail Hareven racconta alternando momenti del passato: il fatidico incontro tra Noa e Alek nel 1972, i successivi avvenimenti come il fatto che Noa è diventata scrittrice,la sua militanza in un’associazoione femminista, o  che Alek fa ormai la spola tra Parigi e Mosca e che ha una famiglia,  e il presente quando ancora ci sono sporadici incontri sempre intensi a Mosca.

Lo scrivere per l’io narrante è  liberatorio, ma abilmente la Hareven ce lo fa sentire faticoso e vorticante come il cercare di estrarre qualcosa di duro e profondo con una trivella.

Interessante la protagonista  che Noa ha scelto per i suoi romanzi: l’investigatrice Nira Woolf che appare il suo alter ego, ciò che lei vorrebbe essere, forte, dura, indipendente. Donne antitetiche che si rincorrono e confrontano.

Un “desiderio così oceanico” può durare sempre? Può esistere? Ciò che Noa prova sembra quasi idolatria, ripenso alla descrizione dei dolori del parto…dedicati a lui.

Alek è il tramite per la sua ricerca di Assoluto, Noa aderisce a lui come la metà mancante della sua stessa anima, un’ossessione necessaria.

Gail Hareven è nata a Gerusalemme nel 1959. Insegna scrittura creativa  e storia del femminismo.

Le confessioni di Noa Weber  è il primo suo libro, tra i quindici scritti, ad essere pubblicato in Italia, ed. Giuntina.. Ha vinto in Israele il premio Sapir.

 

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7 commenti
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  1. In quest’ “ossessione necessaria” della protagonista sembra risuonare tipologie di donne della mitologia.
    Non conosco l’autrice, ma la letteratura israeliana mi affascina molto. Recentemente mi sono stati consigliati libri di autori israeliani: Yoram kaniuk, Yehoshua Kenaz e Yaakov Shabtai; autori a me finora ignoti. Li conoscete, sapete di pi’ in merito alla letteratura di questo popolo millenario?.

    Ciao ciao

  2. @ Miki: Come ti dicevo telefonicamente da ragazza lessi tutti i romanzi di ISAAC B. SINGER, premio nobel nel 1978. Nato nel 1904 in Polonia, figlio di un rabbino, si specializzò in yiddish, l’dioma delle comunità ebraiche euro-orientali. Le sue opere sono infatti scritte in questa lingua. per conoscere a fondo riti e usanze ebraiche devi leggere LA FAMIGLIA MOSKAT. Un altro autore a me caro è ABRAHAM B. YEHOSHUA, nato a Gerusalemme nel 1936. Stupendo e intenso IL SIGNOR MANI. dA LEGGERE!
    E poi ci sono VASILJ e DAVID GROSSMAN, AMOS OZ, e da rintracciare sul mio blog SHIFRA HORN, con il suo INNO ALLA GIOIA e LIA LEVI con LA SPOSA GENTILE.
    Ma aspettiamo altri consigli per la nostra Miki.

  3. ANGOLO – PAPIRO. mercoledì 10, eccezionalmente, invece che lunedì. Stessa ora, 17,30, per parlare e degli ultimi libri letti.

  4. Ciao Miki, che voglia di vederti… e vedere la piccola… Mi associo a Mirna. Yehoshua è un grande e io leggerei anche L’Amante. Stupendo!

  5. Alla mia Miki — bisogna distinguere molto tra scrittori nati in Israele e scrittori ebrei che scrivono il lingue diverse e non sono nativi. Se ti può interessare ti dirò solo di alcune letture di israeliani che mi sono tanto piaciuti. Baci a bimba Valeria e a mamma Miki

  6. @ Mirna: grazie sempre per permettermi di avvicinarmi alle tue esperienze letterarie attraverso l’entusiasmo che ti è proprio.
    @Raffaella dolce Yehoshua lo leggerò. A presto.
    @Camilla cara, mi farà piacere, tanto tanto, sapere di più in merito aquesti autori israeliani. Ti e vi abbraccio tutti.

  7. @miki — uno alla volta per carità : intanto potresti leggere di Tina Frank OGNI CASA HA BISOGNO DI UN BALCONE e TI SEGUIRò A OCCHI CHIUSI –a presto.