LE BIANCHE BRACCIA DELLA SIGNORA SORGEDAHL di Lars Gustafsson

pubblicato da: Mirna - 18 Gennaio, 2013 @ 4:57 pm

Edizioni Iperborea

Tanti racconti in un unico racconto di un docente anziano. Ma perchè anziano? E’ “appena” settantenne, per cui al limite si potrebbe dire agé, ma si sa  che si vuole sempre etichettare tutto e tutti…

Ma forse è lui che si sente anziano, vecchio, e in una giornata brumosa di un ottobre inglese lascia via libera alla memoria e alle riflessioni sulla sua  vita che talvolta gli sembra forse un sogno o la vita di un altro o addirittura un’illusione.

E’ così che il nostro professore di filosofia entra ed esce nel suo Tempo passato e  presente, rincorre e si abbandona alla sua memoria eidetica, così tipica dell’infanzia e spesso dell’età avanzata. I ricordi  della sua vita e specialmente quelli  dell’ estate del 1954, quando ancora viveva in Svezia, vengono percepiti  con la comparsa immediata di immagini mentali nitide in tutte le loro caratteristiche. Si lascia trasportare, va e ritorna  in quella lontana estate , ma entra anche nei ricordi di sua madre che gli  raccontava sempre  storie magiche o inquietanti su personaggi particolari come l'”organara”, una misteriosa fanciulla, che riuscì a far suonare nuovamente un vecchio organo arrugginito o un prevosto-fantasma che si aggirava nottetempo in un villaggio di campagna.

Accattivante la descrizione dell’appartamento dove la signora Sorgedahl andrà ad abitare  e che da sempre ritorna nei sogni del “vecchio” professore di Oxford. Un appartamento che lui conosceva bene perchè appartenuto  dapprima ad un  prozio, poi abitato da un  insegnante  i cui figli sono suoi amici.  “Era grande e buio e caldo” e soprannominato Il Paradiso forse per le sue stanze arredate in modo confortevole,  un luogo in cui  ci si sentiva attratti e protetti,  abbracciati…

E quando la bella signora Sorgedahl dai capelli rossi e dalle  braccia bianche  con il marito vi entrerà sembra che l’appartamento aspetti che il giovane protagonista vi ritorni ancora. Sembra proprio che tutto lo riconduca in quel luogo come se un cerchio lo volesse  racchiudere.

E tutto ciò che pensa, che scrive lo riportano in quel cerchio, a quell’immagine delle braccia bianche della signora Sorgendhal che in un giorno del 1954 lo ama  con una dolcezza eterna e si direbbe quindi che infine quell’abbraccio non sia altro che l’abbbraccio del Tempo che non ci permette di lasciare la nostra vita.

Non c’è niente là fuori, assolutamente niente. Noi siamo rinchiusi e non usciremo mai…La vita dell’uomo è una sfera che ha solo una parte interna, come il nastro di Mobius ha solo un lato che è interno ed esterno al tempo stesso. Non esiste dunque nella nostra Vita nessun lato esterno”.

L’andirivieni dei ricordi viene teso  a una più completa comprensione del senso della vita  le cui porte sembrano essere state aperte con slancio dalla signora Sorgedahl. Proprio dopo il suo “abbraccio” l’estate diventa teatro di altri incontri “proibiti” con la coetanea Ingela, la figlia del Fonditore.

E tutti questi pensieri e ricordi e riflessioni che si rimescolano toccano ogni intima corda della mente dell’ex professore: dalla sua conoscenza accademica, alle speculazioni filosofiche, fino alla consapevolezza che sotto la superficie c’è sempre una solitudine interiore,  – non quella esteriore – scrive il protagonista “c’è sempre stata e continua a esserci quanta gente si vuole intorno a me” .No quel tipo di solitudine plasmata per tutto il futuro  da quella donna dalle bianche braccia che altro non è che la prima giovinezza e il paradiso perduto della Meraviglia.

Malinconia svedese?

Lars Gustafsson, classe 1936, ha insegnato per vent’anni Storia del pensiero europeo negli Stati Uniti, prima di tornare a vivere in Svezia. E’ considerato il “Borges svedese” per la sua capacità di fondere fantasia, erudizione e riflessione filosofica. Tra i suoi romanzi più noti “Morte di un apicultore” “Il pomeriggio di un piastrellista” e “Storia con cane” pubblicati in Italia da Iperborea.

Potrete forse trovarli ancora al Libri & Caffè…anzi   Andrea ci scrive:

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4 commenti
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  1. Il Caffè Letterario – Libreria con caffè e giornali “Il Papiro” di Via Galilei a Trento, il locale stile Trieste o Portogallo di Pereira, chiude. Il luogo, i volti, il calore di una casa, la casa dei libri, la casa dei nostri incontri chiude. Ne troveremo altre di stanze, ma esse non diventeranno subito “case”. Qui, il nostro angolo l’avevamo appena riscaldato, quasi la nostra cuccia, con il calore della comunità di sentimenti, con il vivere insieme emozioni. Qui parlare di un libro era come parlare di un Amico ad Amici. Qui comperare un libro non era un “contratto d’acquisto”. ma una “condivisione”: “Questo è bello, l’ho letto, compralo” oppure: “Questo è bello, suggeriscilo e vendilo anche ad altri”. Peccato, lo so che panta rei, tutto scorre, ma forse se questa corrente impetuosa rallentasse un po’ non sarebbe poi male. In ogni caso, grazie Papiro! E grazie nostra conduttrice Mirna (che però non ci abbandonerai, vero?).

  2. Che tristezza mi ha lasciato questa news… Come Riccardo, mi sento spaesata. Avevo notato l’ultima volta che c’erano degli sconti promozionali ma non immaginavo fossero in vista di una chiusura. C’era un articolo sul giornale Adige proprio oggi. Le librerie chiudono , schiacciate dalla concorrenza degli e-books e soprattutto delle librerie online ( vedi Amazon ecc) che allettano ( anche me devo ammettere ) con forti sconti. Ma pur facendo qualche acquisto via Internet non ho mai smesso di comprare libri in LIBRERIA, perchè poterli vedere, toccare, sfogliare, farmi consigliare o consigliare qualcuno… bè quello non ha prezzo ( come dice una pubblicità!). Mi mancherà il Caffè Papiro… E ora dove ci troveremo????!!!

  3. Il Libri & Caffè riaprirà con una nuova gestione, aspettiamo di vedere con quale filosofia!
    Ma noi Lettori continueremo a leggere e a parlare di libri.
    Sicuramente luoghi e occasioni li troveremo, e può darsi pure nel nostro vecchio Angolo

  4. L’insostituibile bellezza dell’essere … in libreria con Mirna e gli altri amici!