8 MARZO …PER PARLARE DI DONNE

pubblicato da: Mirna - 8 Marzo, 2013 @ 9:54 am

 Verona.

Nel cuore della città antica c’è via Santa Felicita 13.

Di fronte all’omonima chiesetta  – dove una volta suonò Mozart – c’ è Il Circolo della Rosa, uno degli spazi culturali più conosciuti a Verona. Nato nel 1992 per iniziativa di 50 donne col progetto di promuovere una libera circolazione dei saperi femminili, il Circolo è  luogo di espressione culturale e di incontri conviviali; è un  centro di diffusione della creatività  e del pensiero femminili. La scrittrice  Maria Cannata, autrice de La luna e la figlia cambiata, è fra le socie fondatrici  e attuale Presidente.

Due giorni fa nell’ambito della Manifestazione “Ottomarzo. Femminile, Plurale” promossa dall’Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Verona,  abbiamo avuto l’occasione di assistere al Recital pianistico  di Stefania Neonato (mia figlia).

In programma “Femmes de legende“, con brani di due compositrici francesi Melanie Bonis (1858-1937) e Cecile Chaminade (1857-1944).

Sotto una leggera pioggerellina di marzo noi della “delegazione trentina” ci addentriamo in un angolo poetico e suggestivo della città: Ponte Pietra, Santa Anastasia, piccoli caffè e trattorie fra cui una suggestiva “Alcova del Frate” per giungere alfine in questa magica via, Santa Felicita 13 ed entrare  con Giuliana Savelli in un ancor più magico luogo,  caldo, vagamente misterioso e denso di energia e voci.

Pietre a vista, antico caminetto, soffitti lignei, salotto, tavoli, dipinti e profondo afflato di … animo femminile. Maria mi spiega che anche una sciamana siberiana, ospite tempo fa del circolo, aveva percepito nelle stanze  un’intensa energia positiva.

Stefania “sente” questo calore e si prepara per il suo recital.

Prima ci racconta un po’ della vita delle due compositrici :

Cecile Chaminade,  pianista e compositrice francese fu ben conosciuta per i suoi recital pianistici. All’ età di otto anni Cecile ha cominciato a scrivere musica da chiesa. Ha studiato sotto Godard, famoso insegnante di quel tempo. I suoi numerosi lavori, contemplando diversi generi musicali, attirarono l’ attenzione del pubblico; Cecile Chaminade tenne molti concerti in Francia e in Inghilterra dove ebbe il suo debutto nel 1892 e dove la sua musica fu molto apprezzata. Nel 1908 andò negli Stati Uniti ed anche lì ebbe molto successo. Nel 1913 ottenne la Legione d’ Onore, l’importante riconoscimento francese, assegnato per la prima volta ad una donna.

Mel Bonis frequentò il conservatorio di Parigi e fu compagna di studi di   Debussy. Osteggiata nei suoi studi dalla famiglia venne obbligata a seguire  i dettami del matrimonio borghese. Ciononostante continuò a comporre lasciandoci un cospicuo catalogo di opere pianistiche e di musica da camera.

8 marzo.

Come spiega Maria non è la festa delle donne perchè le donne hanno sofferto tantissimo e continuano a soffrire,  meglio ricercare in questa data una celebrazione di tutto ciò che siamo e che facciamo.

Dal pianoforte  intanto sgorgano la  malinconia,  la passione,  l’ alienazione e i  silenzi di Ofelia.

Mel Bonis riesce a trasmetterci  lo smarrimento del personaggio di Shakespeare, la sua incapacità di gestire l’esistenza. La sua musica evoca l’annullamento e la morte per acqua.

Desdemona uccisa per folle amore - così tristemente attuale – ci viene raccontata con note semplici e ingenue, come era lei.

E Salomè?  L’aspetto sensuale e violento del femminile  viene evocato con passione sia dalla compositrice che dall’interprete.

Ma tanti altri personaggi del mito e della leggenda come Viviane, Phoebe, Omphale vengono “ritratte” in musica , tutte come tessere del mosaico dell’eterno femminino.

In fondo siamo ancora  tutte un po’ Desdemona che ci illudiamo di essere comprese dagli uomini?  Siamo  Phoebe con  la sua energia lunare? O  Mélisande con il suo desiderio di amore?

Forse siamo un po’ di tutte.

Certamente l’altro giorno al Circolo della Rosa  noi tante donne attente e  sorridenti – c’erano anche tre uomini però! - abbiamo condiviso alcune ore dense e ricchissime di emozioni. Le nuove conoscenze sono già diventate amiche… perchè cosa c’è di più bello che le affinità, l’arte  e il convivio?

La delegazione trentina (io e Stefania, Anna,  Cristina, Laura, Maria Teresa, Mary, Maria Letizia e Francesca) felici e sazie –  non solo degli ottimi piatti del rinfresco -  ma di consonanze e   di affettuosità,  siamo tornate a casa cantando…sotto la pioggia!

Grazie Maria!

 

 

 

Share

1 commento
Lascia un commento »

  1. L’accoglienza delle socie al Circolo della Rosa è stata davvero calda, sincera, affettuosa, amichevole. Sembrava che ci si conoscesse da sempre. Per me è stato un pomeriggio bellissimo.
    Stefania al pianoforte, o al fortepiano, ma anche quando parla al suo pubblico con quel suo modo che conquista, è ogni volta fonte di benessere per me. Sento sempre sempre di doverle dire un grazie grande!
    E a conclusione della giornata, dopo l’immersione nell’ascolto all’interno di un ambiente così suggestivo e dopo quel buffet così gradevole, è stato divertentissimo uscire in gruppo e camminare cantando sotto la pioggia come ragazzine prima di metterci in macchina per tornare a casa.
    Quando ho giornate così, mi piace dire che dopo “mi rimangono addosso” a lungo, mi lasciano un’impronta, mi fanno compagnia a distanza di tempo.