CRONACHE DI…BORZONASCA 3

pubblicato da: Mirna - 1 Agosto, 2013 @ 8:31 pm

CRONACHE DI …BORZONASCA   3

 

Non sono passata attraverso un armadio come nelle cronache di Narnia  per giungere qui, ma vi sono giunta per una storia personale come ognuno di noi ha . L’incontro con mio marito, pianista sull’oceano – e va a pensare che il suo natio villaggio fosse proprio Borzonasca!-  – la amorevole accoglienza della sua famiglia di “bosco e di riviera”, gli inviti annuali estivi dai quali non si sfuggiva perché la vecchia nonna voleva godersi l’ultima nipotina, Stefania, e perché la zia Liliana, bionda e luminosa rifletteva più la riviera di bouganville che i boschi vicini, ( lei risplendeva di allegria e di mare e anche un po’ di Costa Azzurra) – non lasciava margine a nessun’altra alternativa.

E quale poi? Affollate spiagge? Hotel ? Qui tutto scorreva in modo particolare e diverso, talvolta noioso, ma cementato nei ricordi del passato, nelle abitudini ripetitive, nella sensazione sempre di una “bolla” a sé stante, il Villetto, stradina che sembra uscita da un’operetta, sentieri sulla collina, scappate a Chiavari o Portofino per “vivere” come diceva la gioventù del loco..

Ecco perché quando la vecchia casa rudere dei bisnonni ha avuto l’incentivo del comune mio marito ha pensato di “nidificare” per noi, qui, nel paesello.

Impensabile dunque non venire qui d’estate dove tutto è intriso di solida famiglia borzonaschina e dove ogni tanto giungono lontani cugini, persino Maria Grazia Neonato, medico a Parigi, o Flavia che abita in Valtellina ed è zia acquisita di Deborah Compagnoni.E poi ci sono le opere scultoree di Nicola Neonato in giro per la vallata.

Borzonasca droga?

E Stefania che stasera suonerà a Vienna…non vede l’ora di tornare domani a ritemprarsi nella frescura (a volte troppa perché io mi sento in questi giorni un gran male alle ossa!!!) di questo borgo particolare. Borgo che per me è “la villeggiatura” d’altri tempi dove il tempo scorre e si perde fra passeggiate, visite di amiche con le quali parlare nelle notti calde di Caronte sulla mia terrazza sotto le stelle e qualche timida lucciola. Dove leggo i libri che mi giungono a raffica da Renata, da Grazia….e persino da Gary al quale risponderò da un pc che funzioni.

Accadimenti per me diversi abituata come sono a trascorrere dieci mesi in un appartamento nella bella Trento, città che mi offre ben altri diversivi.

Or ora in cucina da dove sto scrivendo – sto qui perché posso vedere la scaletta che sale all’angolo Rousseau  e sentire il rosmarino e la salvia dei vicini – è entrata una bellissima farfalla colorata a riposarsi sulla parete bianca. Mimilla la guarda, ma non è interessata quanto lo è per le lucertole che io riesco quasi sempre a salvare.

Oggi c’è meno vento…deo gratias così i “milioni “ di prugne non cadono sulla scaletta, sulla mia testa, in bocca alle lumache o tra  le zampette di Mimilla che prova a giocarci a pallone.

Costretta moralmente ieri a fare tre vasetti di marmellata. Non amo farla. Mio marito Piero era bravissimo e lo faceva con amore da ligure per cui tutto doveva essere usato e non sprecato…e così fa – meno male –  Stefania quando c’è.

… sembra che io faccia  poco…ma a me piace passeggiare, leggere e parlare di libri, e poi amo ricevere. Verranno anche Miki, Emiliano e Valeria…quindi rassetto e cucino.

Delle passeggiate vi ho sempre parlato, ma non posso esimermi dal raccontare dell’ultima fatta insieme con Grazia al Taglio

. Sentierino delizioso pieno di piselli odorosi, origano, noccioli, bossi, fiorellini azzurri, fasce di erbe alla Cezanne… passeggiamo, Grazia ed io, parlando sicuramente di libri…quando attraverso la mia gonna a due strati sento sulla coscia un bastoncino…sollevo il primo lembo e vediamo una cavalletta ben attaccata alla sottogonna. Urlo di entrambe.

La cavalletta non vuole assolutamente lasciarmi.  Attimo di panico allora lesta mi sfilo la gonna, la butto in terra e …rimango in mutande…bianche di cotone svizzero, marca Calida! L’insetto a quel punto si rassegna e si sposta tra l’erba. Meno male che il Taglio non è molto frequentato.

Forse a Narnia ci sono animali diversi, ma come vedete, anche qui non si scherza.

 

Se riuscite a leggere perché non mi scrivete qualcosa di voi? Sarebbe  una gioia per una blogger che ama condividere sia letture di libri che letture della nostra vita sapere qualcosa degli altri. Narnia o no.

E questo vale anche per Paola alla quale non riesco a rispondere su Facebook

 

Un abbraccio a tutti.

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5 commenti
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  1. Questa lunga estate calda…finalmente! Ci si lamenta, dimenticando i freddi e bui giorni invernali, da molti graditi, come la mia vicina che non vede l’ora che si innevino le cime per poter così scivolare e salire per le montagne. Intanto se ne va in bicicletta per allenarsi.
    Da parte mia, amo l’estate, anche se la trascorro per la maggior parte in città, non avendo un posto speciale dove andare per la cosiddetta “villeggiatura”, programmando giorno per giorno il da farsi, che di solito è la fotocopia di quello precedente e cioè: sole presso una delle piscine comunali, dove ci si può bagnare, fare attività ginnica ed anche scambiare pigre chiacchere con gli abitudinari come me. Tutto questo non esclude la lettura, ma più che altro si tratta di riviste, giornali, gialli o riletture come i racconti fantastici di Guy de Maupassant e recentemente un libro di Emma Dante, letto qualche anno fa, ambientato a Palermo, di cui ho letto che recentemente ne è stato ricavato un film ed effettivamente si presta ad una sceneggiatura. Qualche volta si esce la sera o si trascorre qualche giorno presso qualche amica, altrove.
    Aspetto Ferragosto per un viaggetto a Vienna e ancora settembre per una capatina in Sardegna, poi un po’ alla volta arriverà ottobre, cambieranno i colori con le sensazioni e sono da sempre curiosa che ciò avvenga. Da quando ho cessato l’attività lavorativa, peraltro non molto tempo fa, aspetto che un posto speciale, dove trascorrere i mesi estivi, mi venga incontro, anche se so che è un’utopia. Ho conosciuto Borzonasca, condividendo qualche giorno con Mirna, riconoscendo così i luoghi, i colori e i profumi di quei luoghi, di cui parla e per un momento ho desiderato che quello potesse essere quel posto, ma…sempre troppi “ma”!

  2. Borzonasca, per me, prima d’ora, era solo un paese sulla via di S. Steva, cioè di S. Stefano d’Aveto, dove per anni da Genova siamo stati in villeggiatura con i miei genitori, dai miei 11 ai miei 19 anni. In allora un lungo viaggio con il pullman della linea Fiumana Bella, oggi 100 km che nonostante l’età potrei fare in bicicletta. Ora, grazie a Mirna, Borzonasca è un quadro post impressionista con in più tanti effetti speciali, cioè con profumi di fiori e musica di frasche mosse dal vento … Cara Mirna, chissà che non si riesca a venire a trovarti … Noi qui “nel nord” ci alterniamo fra bisnonna e nipotina e – negli intervalli, riusciamo a concederci qualche giorno diverso, come i tre giorni di pedalate al Vajont (v. relativo post). Se penso a quando eravamo bimbi e scrivevamo ai nonni, una frase d’obbligo era “Qui fa caldo, e da voi?” Ecco, qui fa caldo, ma al pomeriggio si leva l’Ora del Garda e mitiga un po’ l’arsura. Certo che bicicletta ed altre attività all’aperto sono consigliate dalle 6 alle 11 della mattina …. dopo ci si cuoce! Rintanati nell’ombra di imposte socchiuse, leggiamo, giochiamo con la piccola Sara, scriviamo a Raffaella che ora ha in casa con se’ la piccola Saraswathi, appena arrivata dall’India … Mirna, il tuo post – quanto a profumi, colori e frusciar di fronde (lucertole comprese) – mi ricorda un libro ambientato sulla riviera di ponente, “L’autunno della signora Wall” di Nico Orengo, Andrò a rileggerlo pensando a Borzonasca. Mirna, ci manchi, quando torni faremo una festa per te e Stefania! Un caro abbraccio.

  3. Mirna, cara Mirna! Leggerti è un piacere plurisensoriale: si colgono atmosfere, profumi, colori, frescure e tepori… Bellissimo. Ho poco tempo, sai, se no mi farei viva ben più. Ma qui a Riva il tempo scorre meno tranquillo che lì a Borzonasca, di cui invidio amorevolmente le radici di storia familiare. Anch’io avevo una Borzonasca: era Volpedo, ma non ce l’ho più. Ora è solo nei ricordi. Belli sì i ricordi, ma leggendo i tuoi scritti mi rendo conto quanto sia importante poter continuare a rivivere ogni tanto gli angoli della memoria.
    Ho gustato fino in fondo TENTATIVI DI BOTANICA DEGLI AFFETTI, stupendo! L’ho preso in biblioteca ma me lo comprerò e lo rileggerò ancora, penso più volte. Era nella cinquina finale del Campiello; non so come fossero gli altri, ma avrei voluto che vincesse questo. Brava, bravissima Beatrice Masini!
    @Camilla: grazie, hai azzeccato perfettamente il consiglio! Mi è piaciuto da matti, è uno di quei libri di cui vorrò trascrivermi molte frasi, un libro che mi ha dato tanti sussulti di emozione.
    Torno da Mirna. Ho appena finito OGNI ANGELO E’ TREMENDO della Tamaro. Trovo poco felice il titolo, ma interessantissimo per gran parte il libro.
    Ora sto iniziando IN CERCA DI ALICE, che mi pare piacevole e molto adatto come lettura di vacanza. A presto!

  4. Finalmente! Riesco grazie a Stefy a rispondere ai commenti dei miei cari amici Mi rendo conto che questa relazione virtuale mi manca .
    Innanzitutto sono felice per la bimba indiana di Raffaella e Andrea, mi sono commossa fino alle lacrime a vedere il su sorriso dolce,poi adoro leggere i resoconti di Riccardo, sapere dell’approcio all’estate e alla vita di Enza, conoscere =i pensieri di Grazia e Maria Teresa e di tutti gli altri che mi sono vicini.
    Io continuo a leggere i finalisti del Premio Campiello tenendo per ultimo Tentativi di botanica degli affetti proprio perche’ lo voglio rileggere, La prima lettura mesi addietro mi aveva incantata (v, archivi(. Concordo quindi con Camilla, Maria Teresa e Maria Pia Veladiano della sua bellezza).

  5. Carissima Mirna,appena la bimba di addormenta corro al PC per leggere il tuo blog e quello di Riccardo, sono incantata dalle cronache di Borzonasca, così vivide che mi sembra di essere lì…E leggo anche i consigli di lettura pur avendo poco tempo per dedicarmici… Sono giornate impegnative e sono sempre stanca, ma il sorriso di Saraswathi mi riempie di gioia.Un abbraccio a tutti i lettori del blog