RITORNO A VENEZIA …per mostre e magia

pubblicato da: Mirna - 26 Novembre, 2013 @ 8:12 am

 

Venezia è una città  che  sembra impressa nel  nostro Dna e che spesso ti richiama come una sirena incantatrice. Anche a novembre. O forse proprio perchè novembre circonda di luce soffusa e perlacea la laguna, le gondole, i campielli, io amo ritornarvi  in questo mese. E che cosa meglio dell’occasione di un incontro fra tre amiche già abituate a ritrovarsi tra cupole, acqua e canali?

Vogliamo visitare la  Peggy Guggenheim Collection che presenta anche

LE AVANGUARDIE NELLA PARIGI FIN DE SIÈCLE: SIGNAC,
BONNARD, REDON E I LORO CONTEMPORANEI

La mostra raccoglie una ricca selezione di circa 100 dipinti e opere su carta
e si focalizza sulle maggiori avanguardie francesi di fine ‘800, soffermandosi
in particolar modo su Neo-Impressionisti, Nabis e Simbolisti, e sui maggiori
esponenti di tali movimenti, tra cui Paul Signac, Maximilien Luce, Pierre
Bonnard, Maurice Denis, Felix Vallotton e Odilon Redon.

Non ci lasciamo intimorire da un po’ d’acqua alta che si insinua tra campielli e calli, ma   compriamo da un pakistano le sovrascarpe alte, colorate e ci divertiamo a raggiungere questa bellissima casa-museo sul canal grande.

E ci immergiamo nella “bellezza” raccolta da questa straordinaria donna, ricchissima ereditiera,  nata nel 1898 a New York che inizia a viaggiare per tutto il mondo ed entra in contatto con diversi artisti dell’avanguardia europea.  Si sposa tre volte, fra cui una volta con Max Ernst. Dopo il divorzio da quest’ultimo Peggy torna a Venezia dove compra una casa sul Canal Grande, Palazzo Venier e qui  vi sposta definitivamente  la sua importante collezione. E’ per questo che possiamo aggirarci tra Picasso, Magritte, Pollock  e godere delle ulteriori mostre che vengono organizzate in questa splendida casa. Da leggere sicuramente la sua autobiografia “Peggy Guggenheim: una vita per l’arte”. Rizzoli

Venezia è tutto,  è una città che asseconda  i nostri desideri, i nostri sogni reconditi,  è una, nessuna, centomila con un’anima mutevole a seconda della luce, del ritmo dello sciabordio dei remi delle gondole, del flusso umano che va e che viene in ogni direzione. E’ il silenzio dei campielli che talvolta incroci deserti e immaginifici, è una sposa che corre per timore dell’acqua che lentamente si insinua tra le calli.

Ed è la città del travestimento per antonomasia.

Del mascherarsi per essere altri da sè.

Nel crepuscolo incappiamo, così senza cercarla, nella Ca’ Macana di Dorsoduro 3172, il  negozio che ha fornito le maschere a Stanley Kubrick per il famoso film  “Eyes Wide Shut” tratto dal racconto “Doppio sogno” di Arthur Schnitzler .

Da rileggere sicuramente.

Magia e sensazione di sospensione tra maschere d’oro, piumate, colorate. La gentilissima commessa sembra anch’essa una figurina da sogno, sorridente, eterea. Non entra nessuno mentre noi ci aggiriamo quasi “perdendoci” tra i volti di Arlecchino, dame veneziane, gatti neri. Volti possibili o inventati.

Ore intense che danno sapore al tran tran quotidiano. Tranquillità ancestrale nel sapere  che Venezia c’è.

 

Share

1 commento
Lascia un commento »

  1. Complimenti alle moderne esploratrici dei tesori veneziani! A leggere i post di Mirna c’è sempre da imparare e da … invidiare, invidiare la ricchezza dei suoi interessi, gli scatti di energia culturale cui si abbandona, lei che normalmente è una languida lettrice. Ma si vede che il fuoco della lettura alimenta un poderoso motore a combustione interna … ed anche esterna, quella che accende in tutti noi che le viviamo vicino! E infatti acuisce in me il rammarico di non acquistare più spesso quel biglietto del trenino della Valsugana … quello che da vicino casa mi porta direttamente sul canal Grande! Sveglia Riccardo, sveglia!
    Venezia, sarà che io sono Ligure e velista, anzi, navigatore a vela, che Venezia innanzi tutto mi ricorda la Repubblica Marinara, la sua competizione con Genova etc.. E poi , sapete, prima delle mostre, io sono catturato dai suoni, dalla dimensione umana, dai vecchi muri, dal canto dei gondolieri … già, come moderne sirene che non ammaliano ma avverto il collega del possibile incrocio Coraggio Venezia, aspettami che arrivo, anche grazie a Mirna!