MARIA ZAMBRANO E IL SOGNO DEL DIVINO FEMMINILE di Giuliana Savelli , ed.iacobelli

pubblicato da: Mirna - 23 Gennaio, 2015 @ 11:16 am

maria-zambrano-e-il-sogno-del-divino-femminile[1]Sono molto contenta ed onorata che Giuliana Savelli abbia accettato l’invito di parlare di Marìa Zambrano qui al Giardino delle arti che per per molti aspetti ci riporta al  Circolo della Rosa di Verona la cui presidente è  Maria Cannata che avemmo come ospite per la presentazione del suo libro “La luna e la figlia cambiata”

Il Giardino delle Arti è un’associazione di Promozione sociale che nasce nel 2013 con il desiderio di approfondire e diffondere la conoscenza, l’importanza e l’amore per la cultura e l’arte in generale in tutte le sue forme e espressioni: musicale, teatrale, coreutica, letteraria, figurativa.

I soci fondatori provengono da esperienze artistiche differenti fra loro ed è proprio per questa diversità che si propone come luogo d’incontro e di aggregazione multiartistico.

Io come bookblogger di Trento Blog – grazie al quale ho incontrato personalmente Giuliana e Maria- sono estremamente compiaciuta di far conoscere agli amici presenti il lavoro che Giuliana Savelli ha realizzato nell’arco di alcuni anni.

Studio intenso e molto impegnativo perchè ripercorrere il pensiero della grande filosofa spagnola non è lavoro da poco.

Marìa Zambrano e il divino femminile, iacobelli editore

con introduzione di Chiara Zamboni e con contributi di

Grazia Emma Biraghi

IMG-20150104-WA0003con Giuliana melusina 017Irene Candelieri

Paola Erbice

Giovanni Marconi

Federica Pisani

Michele Scrinzi

Anna Turri Vitaliani

Giuliana mi parlava spesso di questo suo libro come di un amico esigente e appassionato e so quanta ansietà, ma soprattutto soddisfazione, ricchezza e sensazione di appagamento abbia provato concludendolo.

Ma chi è Giuliana Savelli?  Professoressa di lettere in pensione, si è poi laureata in filosofia a Verona, dove vive e partecipa alle iniziative del Circolo della Rosa e frequenta i seminari della Comunità Diotima.

Io so che la rilettura di questo testo sarà preziosa per me; sarà portatrice di pensieri e riflessioni importanti, nuove, epifaniche.

Chi già conosce la filosofa troverà che Savelli accentua l’aspetto di intimità dell’anima con tutte le cose, come ci spiega Chiara Zamboni nell’introduzione.

Ed è proprio questa intimità la parola chiave per capire il percorso dell’anima.

Ogni capitolo una rivelazione, un’emozione

Si parla di SOGNI: una filosofia che guarda al sogno come ambiente notturno nel quale esplorare altri spazi. Un luogo oscuro e primigenio che può essere sfrenato, crudele, caotico ma solo all’apparenza perchè anche il sogno ha la sua legge. Soprattutto il sogno, come sottolinea Savelli, ha un carattere magico e cosmico.

A differenza delle interpretazioni dei sogni psicoanalitici il sogno è qui speranza.

Chiederemo a Giuliana Savelli del potere del sogno, soprattutto del divino femminile che dà il titolo al suo libro, ma non solo—– perchè altri capitoli sono intriganti e affascinanti come quelli in cui si parla di Antigone.

Nell’ultima parte del testo possiamo leggere approfondimenti, annotazioni di altri autori. Vari interventi si incrociano e affiorano nel lavoro di Savelli che con la sua opera ci regala una sintesi del pensiero di Marìa Zambrano per quanto riguarda la visione dell’umanità e del suo destino. In questo l’aspetto più originale è riproporre il divino femminile, partoriente sempre vergine come le antiche dee, … pensante

.

Parole ricorrenti dunque: sogno, donna, acqua, mare, luce, passione…

Vi aspetto oggi pomeriggio in via Ottaviano Rovereti, 2, Fondazione Tartarotti,. Ore 16.30

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