LA SPOSA DELLA NEVE di Maria Annita Baffa

pubblicato da: Mirna - 16 Dicembre, 2015 @ 7:56 am

Maria Annita-BAFFA- premiata- a- StresaOspite graditissima del nostro LibrIncontri di mercoledì scorso al Bar Galileo l’interessante scrittrice Maria Annita Baffa, già vincitrice a Stresa e meritevole di targhe e di critiche più che lusinghiere

MARIA GRAZIA BERTAGNOLLI ci ha illustrato a grandi linee e con acuta sensibilità  il contenuto del romanzo

 La sposa della neve, Edizioni alpha beta Verlag, Merano,2015  (Targa della Giuria Premio Stresa, 25 ottobre 2015 )

“Il vero lutto cominciava adesso. Vemi, andiamo.“ Con queste parole si conclude un romanzo di natura introspettiva,Eventi di dicembre 2015 002 di terra e di fuoco che tratteggia ritratti di donne in una cornice ricca di volti, situazioni e luoghi.

Il dolore non è mai un evento solitario che riguarda solo chi ne è afflitto ma investe anche chi è accanto a chi soffre e vede la sua vita rattrappirsi e raccogliersi in quegli sguardi che impietosamente non mentono su un futuro che non c’e’ più e nel ricordo di un passato ricco di memorie e nostalgie.

E proprio in occasione dell’addio alla amata sorella Cenza il viaggio acquisisce il valore di una Eventi di dicembre 2015 001ricerca di profondità nei meandri del proprio essere e di scoperta della propria identità di donna che si riflette nelle tre figure femminili che cesellano il romanzo: la sorella Cenza, “la sposa delle neve” ossia la madre, personaggio centrale nella paradossale assenza nel tessuto narrativo e Sofia, controfigura dell’autrice che intraprende il viaggio al paese natale di S.Sofia d’Epiro in una terra un tempo bizantina, ripopolata alla fine del Medioevo da coloni albanesi, cristiano-ortodossi

Il viaggio in questa terra di antiche radici e tradizioni intinte di spirito greco, balcanico e latino è978-88-7223-240-8[1] un incedere meditato tra i sapori, i testi delle canzoni e le lingue della cultura arbëreshë legata alle minoranze etno-linguistiche albanesi storicamente insediate nell’Italia meridionale dall’Abruzzo alla Sicilia.

Ogni annotazione del viaggio tra ricordi, memorie e riflessioni è serbata da Sofia con cura nello scrigno sfaccettato di una vita di fatica prima di lasciare il suo paese natale e trasferirsi a Trento e di mancanza di prospettive dopo nonostante la sua vita di sacrifici e di duro lavoro.

Ma il viaggio sempre ricomincia al pari della esistenza e ogni passo rappresenta un prologo per sopportare le incognite del mondo “moderno” e presentare con fragranza di idee accanto al “bilancio” di una vita i valori incarnati dalla sorella, capace di sacrificarsi per la famiglia e nel contempo inneggiare a tutte le donne perché trovino la forza di ribellarsi.”

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1 commento
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  1. Posso confermare l’ autenticità del contenuto del romanzo, le sofferenze di Cenza, la sua dedizione verso i suoi, verso la Chiesa, verso i bisognosi! Il romanzo le RICONOSCE ciò che non ha avuto: la dignità delle persone che rinunciano a sé stessi per gli altri, che si lasciano prevaricare senza osare ribellarsi….. per carattere ma soprattutto per Amore! La dott.ssa Bertagnolli riesce ad illustrare il romanzo con grande sensibilità!