VI MOSTRERO' LA PAURA, di Nikolaj Frobenius

pubblicato da: admin - 11 Aprile, 2010 @ 8:00 pm

200px-Edgar_Allan_Poe_1848[1]scansione0016Ho notato in questi ultimi tempi un aumentato interesse da parte di scrittori e registi per la paura, il brivido, il soprannaturale.  Films su vampiri, telefilm su medium e menti criminali, libri su fantasmi o storie inquietanti. E’ un bisogno di catarsi per sfuggire alla paura? O siamo entrati nel secolo della paura? Abbiamo lasciato quello dell’ansia, secondo  sociologi e psicologi, ed  ora abbiamo poche difese di fronte al terrorismo, catastrofi naturali, imprevidibilità dell’essere umano?  Fortunatamente ci sono sempre l’energia positiva, l’ottimismo di tante persone, l’entusiasmo. Stamattina  con le care amiche , mentre bevevamo il caffè al bar del Lungo Fersina, analizzavamo l’attuale epoca così individualistica e chiusa. Pur sentendoci noi tre  abbastanza soddisfatte  del nostro percorso esistenziale e   sufficientemente sagge per valutare  i nostri tempi, percepiamo talvolta  tra le nuove generazioni  un po’ di insicurezza, mancanza di puntelli …quasi  “paura della paura” . E’ per questo che tanti ne scrivono?

Non ultimo  questo ancor giovane scrittore norvegese Nikolaj Frobenius che si cimenta in una biografia del padre dei racconti dell’horror e dei thriller: il visionario Edgar Allan Poe. E’ un racconto a tre voci, quella di Poe, quella del critico letterario Rufus Griswold e  quella di un personaggio immaginario, Samuel, che altri non è che il “doppio” di Poe.

 Ripercorriamo la vita di questo scrittore statunitense sin dalla perdita traumatica della madre di cui sentirà per sempre la mancanza. E’ ancora piccolo e presto perde  anche il padre. Adottato da un ricco negoziante, il signor Allen, ne assume il cognome.  Sensibilissimo, bello, dallo sguardo carismatico, Edgar  può vivere negli agi e studiare, ma non riesce a terminare gli studi universitari per colpa dell’alcool e dei debiti di gioco. Inizia un degrado continuo intervallato da momenti di lucidità durante i quali scrive dei suoi incubi, delle sue visioni. “Cosa viene prima, la letteratura o la realtà? Cosa viene prima la paura o la parola?” si chiede Nikolaj Frobenius.

 Poe sposa una sua cugina di appena 14 anni che, ammalata di tisi  muore dopo una decina d’anni dal matrimonio ; egli  l’ama moltissimo e il dolore per la sua perdita lo fa precipitare nell’annichilimento  assoluto. Muore di delirio tremens , a soli 40 anni, nel 1849.

La sua vita sembra un’ubriacatura esistenziale, la sua lettura del mondo è quella del sotterraneo, dell’inconscio di cui scopre i segreti più inquietanti. Prima di Freud e di Jung fa emergere nei suoi scritti l’inconscio collettivo saturo di simbologie paurose  e magiche.  Il lettore che entra nei suoi racconti in prima persona viene risucchiato e sprofondato nelle sue visioni. Il lettore diventa Poe. Egli ci descrive il mondo che vede: pauroso e distruttivo. “I confini tra l’onirismo e  la dimensione ordinaria si confondono sempre più.”

In questo libro l’antagonista, Rufus Griswold prova attrazione e repulsione verso Poe . Pensa che  “…quello che scriveva Poe non era degno di persone rispettabili. Scriveva godendo della paura, si crogiolava nel dolore e nella decadenza, senza Dio, senza morale…doveva combatterlo, eliminarlo e ridicolizzare“.

Edgar Allan Poe diventerà invece un maestro per Baudelaire che lo traduce ; di Conan Doyle e le sue avvincenti storie misteriose; di Jules Verne; verrà preso come simbolo da tantissimi gruppi musicali, da registi vari; il famoso film “Il corvo” è ispirato  alla sua  omonima celeberrima poesia. Nel libro che io ho  letto pochi giorni fa “Un’Inquietante simmetria” che parlava di fantasmi, ricordo che gli spettri dal cimitero di Highgate facevano spesso voli liberatori  sul dorso  di corvi…

In questa biografia romanzata si parla però delle reali sofferenze di povertà, malattie e delusioni di Poe e della giovane moglie Virginia Eliza. Si raccontano i pochi anni buoni vissuti a New York e a Richmond, si racconta di omicidi che copiano i suoi racconti dell’orrore. Primo fra tutti  “I delitti della Rue Morgue”   (ricordo ancora quando mia mamma lo lesse e entusiasta me lo passò…l’aveva trovato bello ed originalissimo! beh…si parla dell’orangutango che uccide barbaramente due donne… ! )

Il personaggio di Samuel è invece inventato: un servetto nero albino, nè bianco, nè nero, che adora Edgar e che di nascosto lo segue per farlo diventare famoso…è lui che copierà fedelmente gli assassinii misteriosi  e cruenti dei suoi racconti. Ed è  lui che rappresenta il “doppio” dell’animo turbato dello scrittore. Questa paura della propria dualità, una delle quali imprevedibile ed oscura,  viene raccontata magistralmente nel  suo racconto “William Wilson” che termina con l’altro se stesso che gli bisbiglia: “…tu esisti in me, e con la mia morte; guarda con questa immagine che è la tua, come hai definitivamente ucciso te stesso”. 

Ma di Poe e della sua opera, difficilmente classificabile in un genere, si dovrebbe parlare a lungo.

Ognuno di noi ha paura di qualcosa, basta capirlo per esorcizzarla…ai miei alunni facevo scrivere un “Quadernetto dei pensieri”,e alle classi prime assegnavo sempre un titolo “Le mie  paure”. Molti scrivevano: paura del buio,  dei serpenti, dei topi, dei ragni, dell’abbandono dei genitori , ma uno  una volta scrisse …paura della paura.

La domanda d’obbligo è: quali le nostre paure? Amaimo i racconti horror e inquietanti?

 

 

 

 

 

 

 

Share

Nessun commento
Lascia un commento »

  1. La paura della sofferenza, della morte, dell’altro esiste ed è percepibile talvolta nitidamente in persone ed azioni umane che si traducono in fuga da se stessi e dagli altri. Ricercare la felicità attraverso la conoscenza della Bellezza è volontà di esorcizzare efficacemente la Paura e tentativo di osservare in “chiaroscuro” il legame perfetto tra Bene e Male.
    Amo leggere thriller e racconti inquietanti per vedere questo legame, con l’intento di scoprire, tra le righe, le strade e i modi del Bene.

  2. Paura… Quella più terra terra per me è quella dei ragni; ad un altro livello quella della sofferenza e della solitudine, soprattutto della sofferenza delle persone amate e l’incapacità di alleviarla…
    Leggo volentieri i “racconti di paura”, quali quelli di Poe ad esempio.o E.T.A Hoffmann. Amo i thriller e non mi danno fastidio nemmeno quelli più cruenti che riesco a leggere con ” distacco”. L’orrore e il disgusto più forte l’ho provato qualche giorno fa leggendo il libro Fango di Nicolò Ammaniti, un pugno allo stomaco…Ma mi è comunque piaciuto perchè era talmente grottesco da impedirmi di immedesimarmi completamente. Da leggere perchè suscita forti emozioni…

  3. Di Poe e dei suoi meravigliosi ed inquietanti racconti mi piace la filosofia che c’e’ dietro e che si raggruppa nel concetto di “perversione”. Non quello a cui subito pensiamo in questi tempi ma qualcosa di piu’ sottile. Perversione e’ appunto per Poe il meccanismo della mente per cui mettiamo in atto cio’ che temiamo di piu’, che ci inquieta di piu’. Per esempio, (portato alle estreme conseguenze), la malattia o le disgrazie vengono da noi portate ad accadere secondo Poe in modo direttamante proporzionale al nostro timore di esse. E la sua vita sembra inquietantemente rispondere a questa logica “perversa”.

  4. La paura, che brutta bestia! Personalmente anch’io ho paura…di avere paura. E, da sempre, per evitarlo ho voluto capirne il perchè. Certi film dell’orrore, oppure alcune scene piene di sangue, mi hanno certamente colpita, però sapendo che sono effetti speciali, il disagio è presto passato. La paura dei terremoti e quella della morte invece mi sconvolgono perchè mi trovo impotente a reagire, mi impediscono anche di respirare, di vivere… La stessa cosa succede con un grosso spavento improvviso… allora la crisi di panico mi manda nel pallone totale. Far fronte alle nostre paure? Certo, sarebbe bello riuscirci sempre. Però bisogna anche sapersi accettare con le nostre debolezze. Soprattutto trovare in ciò che amiamo, come la lettura, la musica oppure il pianto, lo sfogo ideale per superarle e riprendere a vivere serenamente.

  5. rijden rijden rijden op de scooter met romana, lekker aaien aaien aaien omdat u uw wgenbelasting gaat brekekenentete

  6. Mate interesting blog, but there is a problem with it in firefox

  7. I’d must verify with you here. Which isn’t one thing I normally do! I enjoy studying a put up that will make folks think. Also, thanks for permitting me to comment!

  8. I discovered your blog a few days ago and I have been checking it out often. You have a wide range of excellent information on the site and I like the particular style of the site also. Keep up the good work!

  9. This design is wicked! You most certainly know how to keep a reader amused. Between your wit and your videos, I was almost moved to start my own blog (well, almost…HaHa!) Great job. I really enjoyed what you had to say, and more than that, how you presented it. Too cool! Also, please visit my site http://benchdog40102.onsugar.com/Best-Bench-Dog-40-102-Router-Table-Review-17178498

  10. determine how best to rank your site high is how you perform SEO (Search Engine

  11. Love levels all inequalities. – Italian Proverb

  12. Thanks for the info!

  13. WWJD — Why Won’t Jesus Drive?

  14. I do not even know how I ended up here, but I thought this post was great. I don’t know who you are but certainly you are going to a famous blogger if you aren’t already 😉 Cheers!