YESTERDAY, di Gian Mauro Costa

pubblicato da: admin - 29 Maggio, 2010 @ 9:40 am

 

scansione0032Generalmente mi ritrovo nella letteratura femminile, ma questo libro maschile mi trova partecipe quasi  al 100%. Non solo perchè si parla delle canzoni dei Beatles, ma soprattutto perchè trovo nel protagonista, un insegnante quarantenne, tante consonanze.  Mi ritrovo nel suo modo di pensare: in quell’andare avanti e indietro nel passato e nel presente, nei momenti “letteraturizzati”  che sottolinea dentro di sè : “Fuori, c’era ancora luce. Livida, gli sarebbe piaciuto definirla, per potersi sentire dentro un romanzo americano.”

Pietro vive a Palermo che lui definisce “Una Manhattan a buon mercato, luogo nel quale filosofeggiare sbrigativamente, cincischiare con i propositi letterari, mendicare sprazzi di futuro…”

 Ci sono descrizioni affascinanti di questa città sensuale e contradditoria dove Pietro riesce a muoversi in  una sorta di  indolenza ansiogena come di qualcuno che non ha ancora trovato un punto fermo. Ricerca tranquillità, abitudini rassicuranti, ma improvvisamente viene turbato da fatti inquietanti. Qualcuno gli fa trovare i versi delle più celebri canzoni dei Beatles  sempre in concomitanza a strani  omicidi. 

Nell’improvvisa situazione in cui si trova, Pietro è costretto a “cercarsi”per capire il mistero. E’ nel “mezzo del cammin”  in cui sente la lontananza sia fisica che  emotiva della moglie,  non riesce a scrivere il suo romanzo, non ama il suo lavoro. Il suo giocare ad estraniarsi, la sua angoscia, il senso del vuoto lo spingono a fare qualcosa. Sembra che la sua “mistica attesa” di un evento sia appagata.

Le parole dei Beatles diventano l’aggancio per tornare agli anni della prima giovinezza, al ’68, all’occupazione della scuola,  all’esperienza della droga ad Amsterdam. E in questo suo andare per la città incontra molte persone importanti: la giovane Paola da cui è intrigato, la psicanalista che già l’ebbe in cura, vecchi compagni amanti della musica. Ma il mistero del racconto giallo è intimamente connesso al mistero-uomo. L’indagine parallela porterà alla sorpresa risolutiva. Sarà la crisi o la catarsi.

Mi piace molto il modo di scrivere di Gian Mauro Costa, è bello trovare la scrittura ironica maschile in cui alcuni  modi di “leggere” la realtà  sono lontani dal nostro mondo femminile. E’ divertente la descrizione dei capelli di Paola “…una ragazza dai capelli sciolti sulle spalle, dal colore per lui imprecisato come sempre, del resto, quando si trattava di peluria femminile.”

Mi piace molto anche l’edizione e il formato, la foto con personaggio languido e …gatto.

  (Quindi ringrazio Enza che me l’ha prestato. Enza che forse ci vorrà raccontare qualcosa del suo soggiorno su un’isola spagnola…)

P.S.   Ritorno al romanzo perchè sono incappata nella citazione del racconto di Joyce tanto amato da Cinzia. “The Dead”. Ebbene il protagonista in un momento di estrema commozione “sente cadere la neve”. Allora cerca un volumetto dallo scaffale e trova conferma al suo ricordo e alla sua emozione. Rilegge sottovoce, per non svegliare Paola, le ultime frasi quando Gabriel sta accanto a Gretta scivolata nel sonno dopo avere confessato che il suo amore era morto per lei e sente il picchiettare della neve sui vetri: “Osservò assonnato i fiocchi, argentei e scuri, cadere obliquamente contro il lampione…La sua anima svanì lentamente, mentre ascoltava la neve cadere lieve su tutto l’universo, come la discesa sulla loro ultima fine, su tutti i vivi e su tutti i morti.”

Il mondo dei libri ci accomuna meravigliosamente. Leggiamo, scriviamo e “respiriamo” le stesse emozioni.

 

 

 

P.S.

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2 commenti
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  1. WONDERFUL Post.thanks for share..more wait .. …

  2. Thanks for the info!