BACICIO DO TIN, di Alberto Cavanna

pubblicato da: admin - 20 Giugno, 2010 @ 5:24 pm

                                                         Ecco come promesso, il cambiamento di …rotta…grazie a Riccardo Lucatti che ci presenta Alberto Cavanna

product-323629[1]LANPO, sì, con la “n”: non è un errore di ortografia. Ancora oggi, a La Spezia, alcuni battelli che portano i turisti a Portovenere si chiamano Lanpo …

E Lanpo era il nome dello Sciabecco di Bacicio do Tin, in italiano Giobatta Cavacciuoli, marinaio, e quindi – nell’ordine – padron maritimo in Portovenere, Bacicio o’ corsaro (di Napoleone), Son Excellence Jean Baptiste de Cavisiol, Premier Compte del l’Ile du Thin, cioè Primo Conte dell’Isola del Tino, Bacicio il pirata.

 

Alberto Cavanna, “costruttore di navi e di storie”, ci racconta la storia di una vita, anzi di tante vite sballottate all’interno di un’epoca, quella napoleonica, vissute nello scorcio del Mar Ligure e in altri mari da chi, iniziando come mozzo, divenne capitano, corsaro, conte e pirata.

 

Il libro … (dovete leggerlo: “Bacicio do Tin”, Mursia editore, quarta ristampa 2006, €15,90, 397 pagine) è scritto in italiano, con affascinanti inserti in dialetto spezino dell’epoca ed in inglese (tutti con traduzione). Non mancano riproduzioni originali di rotte, schemi di battaglie, di inseguimenti e fughe, oltre ai disegni e ai dati tecnici dei velieri coinvolti. Il tutto intervallato da colloqui fra l’autore e la moglie, il che rende il lettore spettatore dell’iter creativo del romanzo storico.

Che altro dire? Si sa, io sono un appassionato di vela … ma anche chi ancòra non lo fosse, facilmente lo diverrà, attratto dal conoscere così intimamente la vita di bordo e di terra, nelle retrovie borghesi di una guerra soprattutto fra Napoleone e l’odiata Albione.

E’ un vero e proprio arricchimento, che ci riporta a vivere fatti e ambienti di alcuni secoli fa … che ci aiuta a capire come e perché si è sviluppata la marineria, l’arte corsara e la pratica piratesca. In più il lettore è riportato in una dimensione geografica umana, ove le distanze esistono ancòra, non sono annullate da E-mail o da un’ora di volo a bordo di un Boeing 707 o di navigazione su di un aliscafo … Una dimensione che rendeva l’uomo più libero, in quanto padrone di una maggiore quantità di spazio e di tempo. Infatti le odierne tecnologie non ci hanno regalato tempo, bensì ce lo hanno sottratto, accelerando e affollando tutto di tutto, ben oltre i risparmi che pretendono di farci realizzare. Nel bene e nel male. Un esempio? Il cannoneggiamento di un gozzo ligure da parte di un cutter inglese richiese tre ore e mezza di navigazione, di manovre, di ragionamenti, altro che schiacciare un bottone e lanciare un razzo!

 

Quindi, anche Voi, amici non velisti, amici non così amanti del mare a par mio, non vi spaventate: il mio è un “invito con garanzia”. Infatti, se dopo averlo letto, avrete trovato che non ne sarebbe valsa la pena, che io non avrei reso bene l’idea del libro, nemo problema (ho parlato croato): il libro, ve lo ricompero io! E questo, detto da un Genovese par mio, è il massimo segno di amicizia che posso offrirVi!

Riccardo Lucatti

Viale Trieste, 13

I 38122 Trento TN

Tel. 335 5487516 -0461 982454

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10 commenti
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  1. Che bello il sapore del mare… soprattutto in questa giornata che pare tardo-autunnale e dalla mia finestra non vedo che montagne avvolte nella nebbia…
    Grazie per avermi allietato la serata con questo post… ora posso immaginare velieri, navi, pirati, che bello…

  2. Tutto si può fare con un libro: perfino navigare a vela, pur soffrendo di mal di mare’ immaginare di solcare il mare , liberi e felici, col vento in poppa. E la sua passione , gentile Riccardo, la sa trasmettere bene : soddisfatti o rimborsati dice. Per quanto mi riguarda non ho resistito a questo suo post anche perchè ho ripensato a Porto Venere, alle 5 Terre, alle belle estati dove, da Tellaro si partiva con una barchetta e si andava per mare. E, a barca ferma, mi immergevo a esplorare i fondali, pieni di magnifici pesci e di colori. Porto Venere mi suscita, caro Riccardo, ricordi appassionati, magari legati alla grotta di Byron e persino ad uno dei miei scrittori, contemporanei, preferiti:Jhon Banville che a Porto Venere ambienta un travolgente finale di un romanzo che si chiama Eclisse.E poi quel nome “Bacicio” è tutto un programma. Leggerò questo libro particolare che, senza la sua bella segnalazione, non avrei neppure immaginato di incontrare. Grazie molte.

  3. cara Mirna, ho finito a tarda sera il libro di Edgar Lawrence Doctorow “Homer and Langley” e ti assicuro che è uno dei più bei libri che ho letto in vita mia. Credo di non aver mai pensato qualcosa di simile in questi ultimi anni in cui mi sono particolarmente appassionata di scrittori contemporanei. Ma ieri, verso la fine del romanzo, pensavo ” ma questo è uno dei libri pù straordinari che io abbia mai letto”. Lo sai che ho letto …migliaia di libri: belli, perchè sui brutti non vado mai oltre pagina 49. E intendo parlare della letteratura moderna, da Balzac a Zola, a Proust, dai grandi russi, ai grandi tedeschi, agli inglesi, agli americani, agli indiani, eccetera.Insomma non pensavo al più bel libro degli ultimi 20 anni ma a uno dei più belli di una lunghissima vita di lettrice assatanata. Che grande fortuna avere questo diabolico vizio. A te lo dovevo dire perchè mi puoi capire.

  4. Con lo scritto di Riccardo sono tornata ad essere una marittima , quando essere a bordo faceva parte della mia condizione quotidiana. Immediatamente il rullio della nave, l’odore del mare sono riemersi come l’umido della salsedine sui parapetti che sentivo sotto la mano quando mi affacciavo sulle onde. Dopo i miei quattro anni di navigazione (non come pirata, ma semplicemente come hostess da crociera) nei miei sogni tornavano immagini coloratissime e bellissime del mare aperto. Isolotti rosa con palme, mare argentato o turchese, delfini. Nel sogno tutta la bellezza e l’esperienza emozionale incamerate risultavano enfatizzate. Chi ha avuto incontri ravvicinati con il mare ne avrà sempre un po’ nel suo sangue!
    Anch’io, come Camilla, leggerò questo libro per ritrovare i luoghi liguri dove io e Piero abbiamo vissuto momenti indimenticabili.

  5. Ciao Mirna, sono io, Riccardo, classe (di ferro) 1944! Complimenti per il tuo blog e grazie per avermi ospitato. Solo che ora, da Ligure trapiantato in Trentino, dopo avervi invitato ad un viaggio nel tempo in Liguria con Bacicio do Tin, desidero rendere un doveroso omaggio ai venti ed alle acque trentine di Riva del Garda, con una mia poesiola:

    Vele rivane

    Il cielo è pulito, fa freddo.
    Il Vento del nord respinge la nebbia.
    Le palme e gli ulivi son scossi e muovon le foglie
    qual ali che voglian migrare.
    C’è Vento sul Lago da giorni.
    Le cime nevose dei monti
    dipingono l’aria di candidi sbuffi.
    Nel porto un’orchestra.
    Ascolta
    tintinna di magico timpano
    sartia d’acciaio
    e insieme a folate impetuose
    dà fiato ad un oboe solenne.
    E l’onda, smorzata dal molo, applaude il concerto
    lambendo gli scafi seduti in poltrona
    nel proprio teatro di luci e di suoni.
    In alto un gabbiano galleggia nel fiume sospeso.
    Sull’acqua reali due cigni attendono il tempo.
    Dal seno materno del porto si stacca una prora:
    s’avanza invelata e scruta l’invito del vento.
    Dapprima procede più lenta
    poi prende vigore sull’onda che s’apre e l’accoglie
    nell’umido abbraccio d’amante in attesa.
    Carena sussulta si slancia
    respira lo stesso respiro del cielo
    e all’acqua regala la forma.
    Le creste dell’onde s’uniscono all’aere in spume rapite.
    Lo scafo ormai vola: e mentre ti portan sue ali
    Lo senti vibrare, gioire e chiederti: “Ancòra!”.
    Ma devi tornare
    e volti la rotta in faccia alla furia che avverti più vera.
    Non lotta con l’onda la prora che s’alza:
    l’affronta, ricerca un’intesa, la trova, procede:
    la senti che parla di te con l’acqua e col vento.

    Che ne dici, può andare?
    Buon vento (saluto di noi velisti) a tutti!
    Riccardo

  6. Buongiorno a tutti voi.
    Non posso che restare toccato da queste belle parole: confermano che il mio ragazzo, “marinaio di nascita, corsaro per necessità e pirata per disperazione…” naviga ancora.

    Alberto Cavanna
    Shipwriter & Talebuilder

  7. Già il nome “Bacicio”, prima ancora che i luoghi – che pure mi sono amati – mi riporta a suoni familiari. Niente come il dialetto ligure mi “ributta” letteralmente negli anni infantili e nei luoghi antichi, legati a mio padre e a tutta la mitologia dei personaggi del suo paese natale. Grazie Riccardo per la vivacità della presentazione.

  8. Riccardo con la sua esperienza ed il suo spirito ci ha regalato uno stuzzicante assaggio di questo libro che parla di avventure in mezzo al mare e con la storia come sottofondo.
    Non ho molta esperienza di mare, né tanto meno di quello ligure, ma amo le storie di ambientazione marina e questa penso proprio che sia imperdibile, grazie al suo protagonista, il cui nome è già tutto un programma!

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