COME SI LEGGE UN LIBRO?

pubblicato da: admin - 4 Luglio, 2010 @ 8:41 pm

scansione0001I gusti letterari si mescolano, si uniscono e si arricchiscono in  questo nostro circolo virtuale. Mi sembra proprio una buona idea lasciare spazio più spesso agli amici e ai visitatori del blog. So già che Raffaella sta preparando un post per noi, potrebbero farlo, oltre ai già assidui, anche Valentina, Cinzia,  e tutti quelli che desiderano  condividere  il piacere della lettura.  Ognuno di noi ha i suoi gusti naturalmente, i miei li ho esplicitati parecchio; sappiamo  anche i luoghi preferiti in cui leggere, ma… “Come si legge un libro?”

In questa raccolta di saggi pubblicata  nel 1991 da La Tartaruga con il titolo “Ore in biblioteca” Virginia Woolf ci parla della lettura in quanto arte che si deve praticare all’insegna della libertà più totale. Per la Woolf il metodo o logica di lettura è un “gioco di equilibrio inimitabile tra attenzione e distrazione che, mentre evoca scene del passato, libera energie creative inseguendo ogni richiamo esterno e le più incontrollate associazioni dlla mente.”

Questo è il sapore pieno, il piacere incommensurabile della lettura: la pagina scritta, la realtà intorno a noi, il nostro personale pensiero che interagisce e amplia il racconto, la riflessione.

Mi piaceva quella stanza. Mi piaceva la vista sulla campagna che si godeva dalla finestra…mi piaceva leggere là. Accostavo la pallida poltrona alle finestra in modo che la luce mi cadesse alle spalle sulla pagina…”

Sguardo  che va dal libro alla finestra: al giardino, alle farfalle, ai fiori, il paesaggio che diventa estensione del libro e viceversa. Alla pagina scritta si introietta la vita che scorre. “Leggere alzando la testa” dice Roland Barthes, cioè interrompersi a tratti, non per disinteresse o noia ma per l’accavallarsi di idee, sollecitazioni, emozioni, quasi un’ubriacatura della mente.

Per Virginia Woolf la lettura è un tramite per rapportarsi con il mondo. La lettura così viscerale  porta naturalmente alla scrittura.

Per me leggere entro una cornice d’erba , di fiori, di cielo con rondini, mare di fronte, farfalle bianche e viola , come mi succede quando mi trovo in Liguria, è vivere intensamente. Libro  tra le mani, tutti i sensi aperti all’estate, un bloc notes per aggiungere altri pensieri sollecitati da questo “banchetto” per la mente.

Qui a Trento, lo sguardo si solleva sì,  ma verso gli uffici di fronte, o verso i miei quadri, la gatta sulla finestra, il mazzo di fiori; un po’ meno glorioso il momento di lettura, ma sempre intenso.

Ieri, stravolte dalla calura, io e Stefy abbiamo trascorso il pomeriggio sui divani con il condizionatore acceso e con un libro in mano. Lei ha iniziato “Matematici nel sole” ( acquistato dopo aver letto il post di Camilla). Già dalla prima pagina ha dovuto fermarsi per riflettere tanto piene ed illuminanti le parole di Stelzer (che lei e i suoi compagni di liceo chiamavano “Il Sommo”).

Questo testo  della Woolf contiene molti capitoletti, tutti da gustare, come appunto Ore in biblioteca, Il romanzo moderno, Rileggere, L’arte della narrativa, Come si legge un libro, Quando si è malati, L’artista e la politica, Il mestiere della parole, Recensire, L’attimo una sera d’estate, ecc. ecc.

Parla anche del lettore comune che è diverso dal critico e dallo studioso. “E’ meno colto, ma legge per suo diletto e non per impartire conoscenze o per correggere opinioni altrui. Si lascia guidare più di ogni altra cosa dall’istinto di trarre per conto suo, da ogni piccola cosa gli capiti davanti, una forma in qualche modo compiuta: il ritratto di un uomo, la sintesi di un’epoca, una teoria sull’arte della scrittura.”

Nel 1926 la Woolf scrive il saggio apparso sulla Yale Review  “Come si legge un libro?”. Inizia dicendo di non seguire alla lettera i consigli degli altri, ma di seguire il proprio istinto. Occorre conoscere i propri gusti e le proprie esigenze. Ma quali sono i libri giusti per noi? Di fronte troviamo tanti generi, tanti autori…innanzitutto è importante non avere preconcetti e cioè  non esigere dal romanzo la veridicità, dalla poesia di essere fittizia, dalla biografia di essere lusinghiera. “Non dettate al vostro autore; cercate di essere tutt’uno con lui. Siate il suo assistente e il suo complice….aprite la mente più che potete..” “Bisogna possedere non solo una percezione finssima, ma anche un’immaginazione ardimentosa se si vuole godere di tutto ciò che il romanziere – il grande artista – ci offre.”

La lettura non è dunque un’attività passiva ( qualcuno dice ancora “chi legge non fa niente!”), ma un’azione forte, faticosa,in cui la nostra energia viene succhiata e rigenerata., in cui noi stessi cambiamo  in una intensa crescita intellettuale, emozionale,esistenziale.

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