HANNO TUTTI RAGIONE e altri assaggi di lettura

pubblicato da: admin - 5 Novembre, 2010 @ 7:42 pm

 La mia  gentile e simpaticissima collega Daniela S., interpellata urgentemente per il solito “sostegno” al mio insegnamento agli stranieri, mi ha scritto delle sue ultime letture. “Ecco un nuovo post!” mi sono detta in questi giorni di lavoro intensissimo. Daniela ci parla di  libri ricevuti con varie e interessanti motivazioni  o in regalo dal marito e  dalla figlia o perchè consigliato dalla zia. 

 Io non li conosco ancora, ma sono andata velocemente a cercare su Internet “Hanno tutti ragione” del regista Paolo Sorrentino, candidato al Premio Strega.

Chissà se Camilla l’ha letto e che cosa ne pensa!

Ho visto moltisimi commenti circa questo romanzo che racconta di un cantante melodico napoletano che ritorna dall’America a Napoili, (tanto per restare nel Sud)  e ciò che è emerso e la cotradddizione enorme tra  giudizi critici  di grandissima ammirazione e altri invece di altrettanto grande delusione. Forse proprio per questo sarò un libro da leggere?

 

Ciao Mirna!!
 …..   sono in fase di ripresa dopo una settimana di malattia (incominciano i malanni di stagione!) e domani rientrerò a scuola. Ne ho approfittato per leggere: “Hanno tutti ragione” di Paolo Sorrentino. Era l’ultimo di tre libri che Serena e Vittorio mi avevano regalato per il compleanno.

Il primo era “Mutandine di chiffon” di Fruttero (bello e divertente, e riesce  a rendere periodi, ambienti e personaggi in modo semplice, immediato e affettuosamente ironico) scelto perchè Fruttero è simpatico e “vorrei arrivare anch’io alla sua età e con la sua lucidità” (questa è la motivazione di Vittorio).

 Il secondo era “Il tempo invecchia in fretta” di Tabucchi (qualche pagina sì, qualche pagina … faticosa e densa, insomma non una lettura da mare..) scelto perchè “la copertina poteva rientrare tra quelle che ti incuriosiscono” (questa è la motivazione data da Serena).

 E infine Sorrentino scelto perchè consigliato dalla zia lettrice. Non so se la lettura sia stata influenzata dal mio non stare bene ma alla fine del libro ….. mi è rimasto un po’ di amaro in bocca e non per il mondo dello spettacolo a cui si rimanda ma per il quadro del mondo politico che viene suggerito e che normalmente viene visto come “normale.

Daniela S.

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14 commenti
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  1. Grazie. Leggerò il libro di Fruttero, quello di chiffon per intendersi … il nostro blog seve anche a questo. E ricambio la cortesia: Fruttero … “Donne informate sui fatti” ve lo consiglio, ma soprattutto, Fruttero & Lucentini: il “vecchio” giallo “La donna della domenica” … nè madamin ca l’è mac bel? (vero signora che è solo – cioè proprio – bello?) per dirla in torinese … Lo rileggerò. Per chi conosce Torino … i suoi portici, la sua architettuta barocca, il Valentino, profumo di 800 … Dopo tanto sud mi piace tornare al nord, Torino, dove è cresciuta Maria Teresa sino ai 17 anni, vicino a dove ero sergente AUC, dove ho lavorato per la Toro (1 mese) e per la Stet (5 anni) …
    Va bin parei, piantumla li con le nostalgie … “rvdz”, cioè arrivederci, parola in stretto dialetto piemontese, senza nemmeno una vocale. L’avreste mai detto?
    Riccardo
    P.S.:
    Madamin: donna sposata con suocera vivente. Madama: contra.

  2. 1. FRUTTERO Da tempo non leggo il bravo Fruttero. Assieme a Lucentini hanno detto e fatto cose molto buone per la letteratura (hanno “scoperto” per l’Italia Barbara Pym, per esempio, e tanto altro).Ma ” piantumla lì con le nostalgie”.
    2. TABUCCHI . Il grande sognatore che sogna sempre di sognare, così puro e poetico. però non lo reggo. E non lo leggo. Mi è molto simpatico. Leggo magari suoi articoli, se riesco a connettere, dipende dalla lunghezza del pezzo, a connettere i suoi sognanti pensieri di sogno.
    3. Quanto mi sono lamentata (con me stessa penso, visto che l’argomento non era interessante) a suo tempo di aver deciso di leggere tutti i 12 finalisti dello STREGA 2010. Ho sofferto.Hanno tutti ragione, nel suo genere, mi pareva dignitoso. Ma è “IL suo genere” che trovo pesante e poco interessane riipetitivo ( tutti queti cocchi di mamma , che si ascoltano e si ammirano e si trovano irresistibili. Si trovano irresistibili.) Hanno tutti ragione fa un poco parte di questo tipo di cultura in auge anche nel cinema italiano oltre che nella scrittura. Non mi è piaciuto, non ho riso, ho tirato fino alla fine per scommessa. Sempre molto meglio di “acciaio” e di Canale Mussolini. Ovviamente de gustibus. Riccardoooo: cosa vuol dire “Va bin parei? . Piantumla lì con le nostalgie è bellissimo. E piantumla lì.

  3. Va bin parei … va bene così
    Va mac bin se adess parluma na frisa piemuntes…
    Va solo bene se adesso parliamo un po’ piemontese …
    … ma piumla bassa , pigliamola bassa, non esageriamo, una lezione (di piemontse) alla volta!
    Ciarea nè madamin? Buongiorno, non è forse vero che lo sto augurando, Signora?
    Riccardo

  4. Ciao a tutti,
    grazie a Daniela per i consigli di lettura! Sono tornata da un convegno in Regione ( vicino a casa tua, Mirna!) dove ho assistito a due interventi interessanti sui modelli educativi nella scuola di oggi e… ho rivisto Affinati! Ovviamente gli ho parlato e si ricordava di me e del mio post sul blog, evviva! Mi ha autografato con dedica l’ultimo suo lavoro, un ” saggio” bellissimo, intitolato Peregrin d’amore. Ve ne parlerò presto! Un saluto a tutti

  5. Il blog sta diventanto “poliglotta”, dal siculo all’inglese, dal piemontese al ligure, dal francese al tedesco…Mi piace!
    Non ho letto i libri citati, ma ieri, in un momento di tremenda astinenza sono dovuta entrare in Bbiblioteca e afferrarne tre … il primo, quello che sto leggendo mi piace tantissimo, l’altro è un giallo di cui ho talvolta bisogno ( fra l’altro il mio amico americano dice che leggere detective stories fa molto bene per mantenere la memoria attiva), il terzo parla dei folli anni Venti ed ha un ritratto della De Lempika in copertina…
    Dopo il tourbillon del lavoro ve ne parlerò.

  6. Caro Riccardo mi sono sbellicata dal ridere, il Dialetto piemontese. nella sua giusta alterigia aristocratica (rispetto ad altri dialetti, intendo)non lo si sente mai. E che peccato. Ma piumla bassa, ciarea nè Ricardin? Oddio riccardo , riderò per ore. Una lezioncina ogni tanto , te ne prego, è così elegante questo dialetto. Ho una cara amica, che vedo s empre, di Torino, si chiama, o meglio è detta Baba non parla mai dialetto. Ora la costringerò.Sono qui che “slagrimo” dal ridere, ciarea (signore . come sI dice signore?)E va bin parei….Vado a parlare piemontese a Dari. Oddio che ridere, che scema che sono che simpatico che sei. Buongiorno a tutti

    Eraldo Affinati è un GRANDE, ciao Raffa. Ciarea nè madamin. Riderò tutto il giorno. Anche perchè mi pare che l’influenza tremenda sia sparita questa notte , nè?

  7. Second Lesson, Lesson 2nd

    Signore, monsù (pronunciare come se ci fosse una umlaut sulla u finale), quindi:
    Ciarea nè monsù, anduma bin o anduma nen tan bin? Come la buta?
    Bongiorno nè signore, andiamo bene o non tanto bene? Come va?
    La va bin, grazie!
    Ah si? Sarà mac util. A sun propi cuntent. Rvdz.
    Ah si? Sarà solo utile (che lei sia bene), ci mancherebbe altro che lei stesse male. Ne sono proprio contento. Arrivederci.
    Riccardo

    P.S.: Prenderla bassa, non esagerare, tenere un profilo più contenuto, non spararle grosse … sarà oggetto della terza lezione. Non mancate.

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