LA LETTRICE ovvero tutte noi (e i Lettori uomini?)

pubblicato da: admin - 2 Agosto, 2011 @ 6:00 pm

LA LETTRICE  di Annie Francois

TEADUE

 

Agosto sembra iniziato sotto il sole splendente che qui, in questo angolo verde della Liguria, mi rimanda  anche a paesaggi e atmosfere toscane o del sud della Francia.

Vuoi per i girasoli della basilica di Borzone  che visitiamo almeno due volte in settimana, vuoi per il mio giardinetto pensile che sembra cullare la palma, l’amareno e la lavanda.

 Mi isolo quindi con libri alla mano per espletare il mio più gradito impegno, quello di Lettrice. Non solo perché nei libri si sfugge ai tristi pensieri come la scomparsa di una cara amica o la malattia di un’altra o semplicemente perché si accantona quella malinconia che la nostra vita transeunte ci sparge nei pensieri più reconditi.

Leggere libri di Lettori  sulla Lettura è sempre piacevole, ci si ritrova e si scoprono altre vie per goderne, altri autori, altri argomenti.

LA LETTRICE di Annie Francois ci spiega il  rapporto dell’autrice con i Libri. Come noi, forse,  questo dipende da come li cerchiamo, li annusiamo, li “divoriamo” o centelliniamo.

Come Grazia, l’amica di Borzonasca che mi ha prestato parecchi volumi, anche Annie Francoise accarezza le copertine dei suoi libri, li sfoglia per sentirne il rumore e ne tiene per anni  alcuni  sul comodino ( come feci io con l’Ulisse di Joyce e Il Placido Don) 

 [ e voi?]

Dove legge la Francois?  Molto spesso “allettata”, ma in qualsiasi altro luogo, in metro, ai giardini, in viaggio, nelle sale d’attesa…suo marito è ancor  peggio perché è stato scoperto mentre leggeva alla guida…tra un semaforo rosso e l’altro.

Libri che si comprano, che si regalano o si ricevono.

L’autrice- lettrice sfegatata ci racconta che ha regalato a tantissime persone Cent’anni di solitudine di Marques ( e qui penso a Raffaella che ama tantissimo questo autore  – [ Raffa ti aspetto! ]

“Seriamente è sato “Cent’anni di solitudine” a determinare la mia carriera lavorativa alla casa editrice Seuil…Mi era stato regalato e come un bambino con la caramella me l’ero fatto durare  per un’intera settimana di vacanza…Poi l’ho regalato mille volte…”

Io ho regalato spesso I diari di Etty Hillesum e altri che mi appassionavano. E voi?

In questo “ironico inno alla magia della lettura” si analizzano altre situazioni come quelle dei “lettori in apnea”, lettori imprevedibili, basta una parola o un piccolo gesto per farli saltare fino al soffitto. “E’ un asociale, un solitario, una sorta di autistico. Provatevi a impedirli di finire il paragrafo…Fino a quando un lettore non ha posato il libro di sua spontanea volontà, è un essere potenzialmente pericoloso”

Ci ritroviamo, suppongo, nell’intensità dell’atto del leggere.

E qualcuno di voi come faccio io e come fa Francois si sofferma in estasi su una frase e se si trova all’aperto – come mi capita in estate – disegna sul Suo libro ciò che vede?

In molte pagine di vecchi libri ritrovo un ramo d’amareno, un ciuffo di spadoni, le rose, una tazza per il tè, persino il profilo di Mimilla. Leggo e fisso la parola del libro e il mio respiro esistenziale.

 E’  “moment of being”…cioè quello più bello e ricco.

 

Un delizioso paragrafo è intitolato “Passaparola” e qui si parla di come si vengono a conoscere i titoli per noi interessanti.

 Amici, Biblioteca, Recensioni su riviste, qualche raro talk show televisivo

“Uno scrittore, mi pare Le Clézio, osservava cher il successo di un libro dipende dai suoi primi cento lettori e di quello che essi ne dicono agli altri.”

 E qui la Francois snocciola titoli su titoli di libri belli…che io non conosco…ma dobbiamo vivere ancora 1000 anni per leggerli tutti?…Conoscete per esempio:

L’orto botanico di Frémon

Rosso decantato di Brouwers

Sono il guardiano del faro di Eric Faye

Le vere ricchezze di Giono?

 

Forse tu,  Camilla?

 

Se riuscirò finalmente a spedire il post con un nuovo sistema tecnologico  parlerò presto anche degli altri libri letti da quando sono qui, in primis quello regalatomi da Miki.

Per ora tuffiamoci nelle nostre Letture in qualsiasi luogo ci troviamo.

Ancora buona estate!

 

(P.S. Agli assidui Visitatori consiglio di controllare anche il post precedente perchè talvolta   commenti e post nuovi si intersecano)

Share

Nessun commento
Lascia un commento »

  1. Essere lettrice è stata la scoperta più eccitante della mia vita. Una possibilità di sentirmi viva e leggera che m’accompagna sempre. Andavo in biblioteca da piccola quando mi sentivo sola, e a fine anno scolastico intravvedevo nel periodo estivo un periodo ghiotto per divorare i libri, ed ho iniziato,così, ad appassionarmi alla vita e all’uomo a modo mio, immaginandone la bellezza.
    E’ un pensiero fisso la lettura. Al mattino non si parte senza un libro nello zaino, da mordicchiare nei momenti di quiete.
    La lettura m’ha avvicinato, al punto di toccarla la poesia e la tragicità della vita… e poi m’ha fatto abbracciare voi…beatitudine unica..,
    vostra Miki

  2. Per esempio solo leggere il nome LE CLEZIO mi fa venire in mente i suoi libri. In particolare L’africano: Dopo quella lettura ho “capito” il senso dell’Africa. Niente di simile neppure nella blixen , che pure amo, ma certo la SUA Africa era la sua africa. Invece Le clézio : il vento caldo, i cieli immensi, i rumori e le erbe altissime, le corse dei bambini con le loro gambette magre e forti, e odori e rumori che non sapevi esistessero in un vento caldo e freddo, colore cangiante, che non avevo immaginato mai prima.. Cara Mirna, sola me ne vò per la città e non ti incontro mai. E questo mi fa provare nostalgia di te. Un saluto affettuosissimo a stefania.

  3. Coraggio, Lettori Uomini, fatevi sotto, Ich bin fast allein! I am almost alone!. Nel frattempo vi offro la “mia Africa” cioè la Toscana dei nonni:

    La mia Africa

    Disegni a fumetti
    sogni tascabili
    in bianco ed in nero
    riletti cento volte
    poemi infantili.
    Vola fra le folte liane
    spinta ondeggiante altalena
    nel greto di un dondolìo
    che cela e che svela
    infiniti confini
    sopra i muretti
    di cinta ai giardini
    ed ai campanili
    di chiese lontane.
    Ossa di pollo od umane
    spilloni preziosi
    trattengono chiome
    del capo tribù o di mamma.
    Guerrieri mai dòmi
    orde difese da scudi di rami intrecciati
    stuoie toscane usate da nonna
    per stendere i fichi al sole a seccare.
    Lance appuntite per meglio colpire
    canne recise nell’orto vicino
    con la zagaglia da tasca
    comprata alla fiera
    a tre cento lire d’un tempo.
    Zittite le piagge assolate
    caldo il silenzio
    striato soltanto
    dal profumo di Terra Maremma
    canto di antiche cicale alla sera
    tigre di casa
    a forma di gatto
    in cerca dell’ombra dietro le scale
    in questo meriggio ormai tardo
    che sembra in attesa
    di un qualche evento.
    Ed ecco
    appare improvviso allo sguardo
    dell’esploratore bambino
    il calabrone che vola
    armato del nero suo spillo
    e feroce la testa
    d’un lucertolone
    spacciato ai compagni di gioco
    per un coccodrillo neonato.
    Colori di Siena
    scolpiti dal tratto
    dell’acqua de’ fossi
    etrusca e preziosa
    linfa africana
    culla a girini
    e ad una rana.
    E sogni anche tu
    di vivere forse un domani
    questa avventura lontana.
    E invece
    ti svegli cresciuto
    e scopri di non correr più
    nemmeno le strade de’ buoi maremmani
    che lenti trascinano il carro
    e spingono avanti pazienti
    il loro orizzonte profilo d’un colle
    e che l’ossatura di legno
    di un molle divano
    ormai è la bara
    di sogni per sempre finiti
    all’ombra di un fico
    non tanto convinto
    nel recitare il ruolo un po’ stanco
    di finto
    e per sempre immaturo
    banano.

  4. Leggere è sempre stato la migliore compagnia della mia solitudine. Mi ha dato modo di scoprire mondi fuori, ma soprattutto dentro di me e stimolato la voglia di viaggiare, incontrare, conoscere e poter così maggiormente essere protagonista del mio libro personale.

    Proprio oggi leggevo una presentazione di Claudio Magris di un libro, peraltro presentato da Mirna, dal titolo “Lunario dei giorni di quiete”, che credo ben traduca le varie emozioni e sensazioni che dà la lettura agli amici del blog.

    “La lettura – come l’amore, l’amicizia o anche solo uno sguardo sul mare o sui colori della stagione – dovrebbe essere un momento privilegiato di vivere il presente, di accostarsi all’epifania della vita rivelata da una pagina, che si legge non perché quella pagina serva a un disegno da realizzare, ma perché essa ci fa guardare meglio in faccia il riso o la morte…”

  5. Sì, carissimi, la lettura può essere parte integrante e importante di noi oltre che divertimento e svago. Dopo giorni e giorni di riletture varie, per mancanza di UN VERO LIBRO NUOVO – insomma le voci nuove, gli scrittori giovani mi sembrano indispensabili oltre che vivificanti e stupefacenti- e cioè cosa sta succedendo ora e cosa succederà mi interessa , mi spinge verso una latenza dal quotidiano, sempre impastato di me stessa , in tutte le salse, bene dopo giorni di riletture belle ma ormai “conservate”- come quelle cose che sai già benissimo di cosa sanno, eccolo il libro. Dev’essere un rischio, un viaggio senza troppo protezioni. Si chiama ZONA e racconta cose che non so. Un abbraccio a tutti.

  6. A proposito, cara Mirna, mi manchi. Dei libri che nomini ricordo di aver letto “rosso decantato”, anni fa’. Una storia terribile di un campo di concentramento giapponese e di una seconda prigionia del giovanissimo protagonista in altro “centro”. Troppo tragico, però non mi ricordo tanto bene.

  7. In questa stagione cher scorre come staccata dalla vera vita , in questa Estate bella e profumata, ma dolente nel cuore perchè mentre essa raggiunge l’apice della bellezza, oni giorno muore un po’, penso alla mia Vita continuativa, e cioè, per ora, a Trento, agli amici, a Camilla seduta in uno dei nostri bar preferiti e al nostro discorrere di Tempo e di Letture con la sicurezza della Quotidianità alle spalle.
    Mi mancano anche le altre amiche e amici,le mie consuetudini, mi manca la Miki che mi ha telefonato l’altro giorno mentre io e Stefania cacciavamo strillando un’ape dalla cucina , ma le raccontavamo in modo confuso delle libellule blu viste durante la passeggiata , questa Miki che è entrata a colmare uno spazio del mio cuore preposto a lei, come una tessera del mio personale mosaico emozionale .
    Ma oggi c’è ancora il sole splendente e l’Estate occhieggia incantatrice.
    Le mie letture si alternanoi tra amene e impegnate. Troppo distratta dal vocìo, dal fruscio, dai colori, dagli odori intensi. Mentuccia, timo, maggiorana , lavanda…le rondini della sera…
    Ma mi distraggo. Voglio solo accennare al delizioso “La biblioteca dei mei sogni” di Julie Highmore che parla di un club di lettura che si tiene ad Oxford. Delizioso, esilarante: la riucerca di svago da parte deli appassionati di lettura porta naturalmente alla Lettura della loro vita.
    Sempre nei racconti cher parlano di Circoli di Lettura salta fuori “Middlemarch” della Eliot! Ma è possibile che non l’abbia mai letto?
    L’hai letto Camilla? Che ne pensi?

  8. Il libro come oggetto fisico mi seduce con due caratteristiche, spesso intersecate: il profumo della carta se il volume è nuovo – immaginatemi a “sniffare” selvaggiamente libri che vanno dalla narrativa ai tomi universitari, particolarmente quelli a carta semilucida – e la compattezza della rilegatura. Quando il libro si “apre,” segno di lettura e rilettura, mi si stringe un po’ il cuore e cerco di non aprirlo troppo.
    Un libro che ho regalato? Ho un aneddoto: fra le molte associazioni dei “friends of the library” negli Stati uniti è molto in voga organizzare delle “library sales” dove i privati donano libri vecchi o non più voluti (sigh..) e altri privati li possono acquistare a prezzi simbolici. Avevo già letto il sublime primo libro di Pirsig “Lo Zen e l’arte della manutenzione della motocicletta” in italiano quando quel giorno a Ithaca nel library sale ne ho scoperte tre copie in lingua originale, una vicina all’altra. “che caso,” ho pensato! Così li ho comprati tutti e tre (forse due $ cadauno?), uno l’ho regalato a Gary (a proposito… Gary ci sei?), uno a Gunter,il nostro padrone di casa di origine tedesca che pratica la meditazione trascendentale e fa dei bellissimi mandala da muro e uno me lo sono tenuto io. Credo che questo libro lo regalerei a tutto il mondo perchè è il più completo che io conosca.
    Spero di trovare il mio “nuovo” libro presto perchè mi manca la sensazione della scoperta del “ciò che non so” di Camilla. un caro saluto a tutti.

  9. Leggere i vostri messaggi , Mirna e Stefania, mi ha fatto talmente bene..,anche perchè ho sempre in mente e “vedo” il suo faccino , ho sempre in mente la nostra Miki e, lo confesso, non oso nominarla troppo, così fragile e riservata ma talmente affettuosa e gentile , insomma, un pudore mi blocca, come quando un fiorellino appena sbocciato non lo si tocca troppo per non .
    I libri che nomini, Mirna, tutti soavemente aromatici di vecchia carta stampata, domani si riapre la biblio,andrò a cercarli. Devo intervallare con ZONA- di Mathias E’nard – nato nel 72- ed.Rizzoli.-dove si racconta una vita crudele e avventurosa, un carnefice e una vittima, militare nella guerra dei Balcani, (dalla parte sbagliata ?? ma esistono, in guerra parti giuste?Lo sbaglio è la guerra.) trafficante di armi, spia, traditore e tradito. Tutto il Mediterraneo e le sue atroci guerre entrano in scena, e sullo sfondo l’Iliade, con tutta la sua tragicità rivelata uscendo con prepotenza dall’estetica della scrittura dell’antico classico. Insomma un risuonare di musiche guerresche orrifiche che hanno sempre attraversato tutte le strade dell’umanità e che oggi più che mai viviamo da vicino. Hanno paragonato questo libro a Le Benevole di J. littel ma, fin’ora (non sono neppure a metà libro) non ce lo ritrovo affatto il grande Littel.
    Vi voglio un gran bene, a tutti, senza dimenticarmi del poeta Riccardo, un affettuosissimo saluto. ciao ciao

  10. Che “pacchia” poter leggere a go-go durante l’estate…. per la verità, per me questa è un’estate in cui tutti i programmi sono sfumati, ma pazienza, si può sempre leggere, leggere, leggere, come dici tu carissima Mirna! Ho appena finito Cameron, (Un giorno questo dolore tu sarà utile), la grande Strout (Amy e Isabelle, stupendo), ho lasciato da un po’ Solzenicyn (la z avrebbe il segnetto sopra che non so come fare..) nei panni di Ivan Denisovic…e ho ancora molto in programma da “sniffare”!!
    Un libro che ultimamente ho regalato almeno un paio di volte è “Resta con me”, di E. Strout. Trovo magnifica la capacità della Strout di descrivere il paesaggio americano, sembra riesca ad entrarci tanto profondamente e con la stessa comprensione che ha per l’animo umano, che descrive senza pregiudizi di alcun tipo. I suoi personaggi sono pieni di speranza nonostante le difficoltà della loro vita, grandi o piccole, banali o no, futili o esistenziali. Grande, davvero, secondo me…
    In questo ferragosto bigio e piovoso, buona lettura a tutti !

  11. Bellissimo libro. Ironico, veritiero e preciso nelle sue descrizioni. Mi ha fatto pensare che se non smetto di comprare e leggere libri, tra un po’ non ci staranno più da nessuna parte. Ma non ho intenzione di smettere! Non so come potrei vivere senza libri.