Le vita di Irène Némirovsky di O.Philipponnat e P.Lienhardt

pubblicato da: Mirna - 19 Febbraio, 2012 @ 7:20 pm

Quando un autore mi appassiona devo conoscere la sua vita. Quante biografie e autobiografie ho letto!

E che piacere immenso conoscere non solo gli avvenimenti e i pensieri di Virginia Woolf, Katherine Mansfield, Arthur Schnitzler, Sylvia Plath, Proust, Cesare Pavese, ecc. ma apprendere come nascono  i   loro libri.

Una narrazione fa necessariamente parte del  Sè, svela la vita dello scrittore, i più intimi pensieri. E se Flaubert si nasconde dietro Emma Bovary, la Némirovsky nei suoi romanzi si svela esplicitamente.

Lei ci racconta ciò che conosce benissimo e  i sentimenti che prova. Il suo mondo è quello dei ricchi banchieri ebrei e non solo,  avidi e senza scrupoli che arrivano dalla Russia post rivoluzionaria e si sistemano a Parigi. Nel suo primo libro, David Golder, romanzo di grande successo sia di critica che di pubblico, Irène sembra parlare di suo padre, il banchiere Léon e di tutto quell’ambiente che da Parigi si sposta spesso  sulla Costa azzurra, mai pago di lusso e piaceri.

 Ha appena 26 anni ed ha appena partorito la sua primogenita Denise quando questo  viene pubblicato nel 1929.

E’ già evidente il disprezzo per la figura materna che sarà  crudelmente esplicito in altri suoi romanzi come L’ennemie, Le bal e Il vino della solitudine.

La sua vita, dice,  è un grande romanzo dalla quale può attingere a grandi mani.

Dai ricordi della prima infanzia a Kiev, città dalla neve senza gelo e di  primavere ridondanti  di fiori,e  di un ennesimo pogrom   a quelli di Pietroburgo durante “i dieci giorni che cambiarono il mondo” , Iréne nei suoi scritti ci porta attraverso la  fuga della sua famiglia attraverso la  Finlandia ed infine a Parigi, nella douce France che lei ama  e della quale vorrebbe far parte.

Pensa e scrive in francese, –  perchè dunque le negano sempre la nazionalità?   – “Beati i francesi” ripete spesso.

Già abbiamo parlato dell’odio verso la madre  “assente” egoista, avida di lussi, un odio che dopo la morte del padre  non frequenterà più. 

Irène scrive tantissimo  per  mantenere il livello di vita a cui lei e suo marito Michel sono  abituati.

 Nascono bellissimi racconti e romanzi: da racconti pieni di quella tipica  malinconia russa come  Le mosche d”autunno a romanzi dichiaratamente autobiografici  come Il vino della solitudine,  organizzzato –  scrive lei nel suo ponderoso taccuino degli appunti - come la  Sinfonia in re minore  di César Franck.

Ed anche il suo ultimo manoscritto che dopo la sua deportazione  rimarrà rinchiuso nella valigia delle figlie  fino al 2004 ha un impianto musicale. Dovrà essere una narrazione in cinque  tempi come i movimenti della Suite francese. Ma a noi arriveranno soltanto le prime due parti. Bellissime. Scritte giorno per giorno seguendo l’occupazione tedesca e la fuga di migliaia di ebrei verso il Sud della Francia.

Una biografia interessantissima che ci fa ritrovare gli avvenimenti della nostra storia e ci fa conoscere a fondo una straordinaria figura di donna.

Da non perdere, soprattutto per chi ha già letto alcuni suoi libri.

Adelphi editore

 

 

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7 commenti
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  1. Di BETTY SMITH leggere anche AL MATTINO VIENE LA GIOIA (v.archivio). Libro intrecciato di ottimismo e ìvitalità.

  2. @Mirna: grazie per la segnalazione di “Al mattino viene la gioia”. Mirna, al momernto sto leggendo il libro che mi hai regalato: di E.E. Schmitt “Quando penso che Beethoven è morto mentre tanti cretini ancora vivono …”. Ti anticipo che lo sto gustando lentamente, molto lentamente, io che in genere sono uno “sbranatore veloce” di libri. E’ bellissimo, e poi lo leggo vicino allo stereo ed ogni tanto ascolto i brani musicali che lui cita e commenta.
    Mi sento in gamba per come lo comprendo … mentre in realtà “sono condotto a comprenderlo” … praticamente è una versione con la traduzione interlineare a fianco, ma insomma, occorre pur che qualcuno li aiuti questi musicofili dilettanti, no?
    La Nemirovsky … pensa un po’ , per me è stata una scoperta “a naso” in libreria, dove ho individuato, chi sa come ho fatto, Suite francese … Ora però dovrei aggiornarmi su tutti gli altri, ma come si fa? Ci vuole tempo, soprattutto ora che ho da scrivere i miei post sul mio blog …
    vederem ..

  3. Ciao!! Sono Stefania. E’ stato un piacere conoscerti ieri!!
    Mi sono segnata qualche libro e appena ho tempo le li procuro!
    A presto!!

  4. Ecco il link youtube della Sinfonia di Franck – solo il primo tempo e diretta da Giulini, garantisco io..
    Direi che libro e musica sono allineati nel carattere… Ciao a tutti.
    http://www.youtube.com/watch?v=6xVMfD_V3ac&feature=related

  5. @Mirna: ieri, ancora una volta sono stato assente (giustificato) al tuo pomeriggio letterario e me ne dispiace. Ero convocato a Riva del Garda in preparazione di carte, programmi e concerti dal Presidente dell’Associazione Amici della Musica. A proposito, dobbiamo riuscire a portarlo ai tuoi pomeriggi … che ne dici?

  6. test

  7. Buongiorno! Mirna in visita al Papiro chiede cosa sta leggendo il libraio. Sembra incredibile, ma pur vivendo in mezzo ai libri (le ore trascorse in libreria non si contano) ogni momento di lettura è letteralmente strappato agli impegni lavorativi e famigliari (moglie, figlie, le due cagnolone e un bel po’ di fratelli etc etc). Nei momenti strappati sto immergendomi nella atmosfera melmosa dei Pichiciegos (gli Armadilli), soldati argentini nella guerra maledetta delle Malvinas (1982) che, appunto come gli armadilli, si rifugiano in cunicoli sotterranei (le tane) per sopravvivere ad una delle guerre più sporche e stupide che siano state combattute fra le tante del secolo scorso. Il romanzo, narrato nel linguaggio duro e sboccato del romanzo di guerra, si apre con la metafora della neve gialla, melmosa, appicicosa, anzichè soffice e bianca come dovrebbe essere. Allo stesso modo Gli armadilli vivono la guerra, scambiando favori con sigarette e zucchero con gli inglesi e altre merci con i compatrioti, a seconda della convenienza. Los pichiciegos (titolo originale del romanzo, tradotto in Italia come Scene da una battaglia sotterranea, potrebbe essere letto come “un’allegoria del sistema culturale argentino, con tutti i suoi ‘aggiustamenti’, gli scambi, i cambiamenti di casacca, la sottomissione a un potere autogenerato”, dichiarava Fogwill nel 2006. Il romanzo fa parte del progetto SUR, avviato dall’editrice Minimum Fax. Gli altri due libri pubblicati per il lancio di SUR sono I fantasmi di Cesar Aira e Prima della fine del grande Ernesto Sabato. Buona lettura… Andrea