CORAL GLYNN di Peter Cameron

pubblicato da: Mirna - 17 Giugno, 2012 @ 7:19 pm

C’è un’atmosfera cupa e fredda in questa storia e pur trovandoci nella bella Inghilterra vengono sottolineate la casa di pietra , la foresta misteriosa, l’aria umida e il terreno fangoso.

Coral Glynn, strana creatura  e  se, come dice Cameron, in ogni suo personaggio c’è un tratto di sè, un’esperienza vissuta,  qui potremmo pensare  di essere di fronte  a  un momento  di spaesamento dello stesso autore ?

Ragazza sola, forse un po’ borderline , che sembra affrontare la vita di sghimbescio, talvolta attonita di fronte agli accadimenti, altre volte scegliendo la strada sbagliata.

Fa pena e rabbia, ti intenerisce per il suo essere orfana di affetti, per essere preda facile di prepotenti , ti fa rabbia per le scelte positive  che potrebbe fare  ma alle quali  rinuncia perchè non ha fiducia negli altri? O perchè si sente una vinta in partenza?

Devo dire che la lettura di questo romanzo, pur avvincente, mi ha lasciato perplessa per lo svolgimento dei fatti che sembrano talvolta staccati fra loro o meglio non avere un continuum strutturato.

Il finale  spiazzante  lascia infatti  a noi lettori di spiegare , con gli elementi in nostro possesso,  la conclusione.

Coral Glynn può avere agito in uno o in un altro determinato modo. Ma rimane una creatura misteriosa e forse dura come il corallo, Coral, e non così vulnerabile o patetica come all’inizio ci viene descritta.

Se nelle prime pagine si poteva intravvedere qualche somiglianza con la sfortunata Tess dei d’Urberville – ma non così onesta e pura – ,o un destino segnato e obbligatorio come in Ethan Frome – o addirittura la dolce Miss Brill di Katherine Mansfield, felice per la sua piccolissima vita ( e Coral è felice del foulard di seconda mano ricevuto dalla sua ex padrona) , presto ci accorgiamo di una persona dura, quasi pietrificata ella stessa come la casa dove è finita a fare l’infermiera per la madre del maggiore Hurt.

Rimane staccata dalla vita che le corre vicina come i colibrì impagliati che troneggiano nel salotto di casa Hurt. Come spiegare altrimenti il suo comportamento alla vista della bambina torturata per gioco nel bosco?

Il maggiore Clement Hurt, ferito di guerra, solo anch’egli, si sente attratto da Coral Glynn e non solo per le loro solitudini a confronto, ma per una sorta di “sollievo”, affinità” che egli prova verso la giovane infermiera e quando la madre, ormai malata terminale, muore lui le chiederà di sposarlo.

Lei, come un’altra da sè, vuole e non vuole, si perde in meandri di ricordi, di tristi esperienze e  non riesce a dare nulla, come se ogni suo azione fosse incastrata nel momento sbagliato.

La storia iniziata negli anni ’50 del secolo scorso potrebbe svilupparsi anche in un’altra epoca tanto ciò che viene raccontato sono soprattutto i moti dell’animo, i desideri reconditi, la difficoltà del vivere e dell’amare.

Edizione Adelphi

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