L’ORA BLU di Franca Pellizzari

pubblicato da: Mirna - 13 Giugno, 2012 @ 7:35 am

                                                                          

Ultimo incontro all’Angolo-Papiro con un’ospite speciale: Franca Pellizzari, letterata, insegnante, sceneggiatrice nonchè  mamma  e …soprattutto in questo caso ….moglie di Beppe che è diventato l’ispiratore di una particolare e godibile  raccolta di racconti  che ci vengono presentati da Maria Teresa.

Noi del gruppo lettura abbiamo ascoltato con interesse e simpatia come è nato  il progetto  di Franca di voler dedicare  al marito per il suo  sessantesimo compleanno un filo di ricordi e  di avvenimenti che si snoda attraverso la loro vita.

 Leggerò  il suo libro a Borzonasca e ripenserò a questa coppia complice e simpatica che ha vivacizzato ancor più il nostro incontro al Libri & Caffè.

Lascio la parola a Maria Teresa che ha già letto i racconti di Franca Pellizzari:

 

L’ora blu, quell’ora dopo il tramonto in cui il cielo è già scuro, ma nelle foto appare di un blu intenso, quasi magico…I fotografi la conoscono benissimo… È anche il momento in cui il profumo dei fiori si coglie con la maggiore intensità.

La vera felicità è fatta di consapevolezza, proprio come l’ora blu. In quel momento di passaggio tra il giorno e la notte tutte le foto riescono magnificamente, ma chi non lo sa rischia di lasciare la macchina fotografica nella custodia e di perdere la sua occasione. 

È possibile creare tante storie diverse e ideare un legame, una sorta di nastro invisibile intessuto di amore, in virtù del quale in ognuna fa capolino una stessa persona, mai protagonista, mai in primo piano, ma sempre importante? Può sembrare incredibile, eppure è quello che accade nei racconti di Franca Pellizzari.

Questa originale impostazione è l’impronta comune alle vicende narrate ne “L’ora blu”. Ma i racconti spaziano in tempi e luoghi svariati ed accompagnano il lettore attraverso molteplici generi: thriller, fantasy, umorismo spesso esilarante ma sempre intelligente e raffinato, realismo con agganci concreti alle problematiche di attualità, speranze e sogni rivolti al futuro…

E diverse in ogni racconto sono anche le età della vita di quel personaggio che si affaccia in ogni storia, sempre con discrezione, a costituire ovunque una presenza positiva.

In “L’ora blu” tutto è un po’ speciale: gli angeli in Paradiso hanno qualche vizietto, un passato atroce si trasforma in una fiaba piena di magìa, il profumo di un bombolone risveglia chi da tempo ha un buco nero nell’anima, un gelato al pistacchio restituisce al legittimo proprietario il biglietto vincente della lotteria, le automobili hanno la loro notte magica, una Milano sbagliata regala la svolta fortunata di una vita… e molto, molto altro!

“L’ora blu”: una lettura appassionante e gradevolissima per gli intrecci delle storie, costruite sempre con sapiente regìa, in qualche caso addirittura con un andamento cinematografico che nulla toglie alla cifra letteraria del risultato. Una giusta dose di suspence avvince anche nei racconti non propriamente thriller. Efficacissime notazioni di ambienti, tipi umani, gesti e caratteri colorano la narrazione, sempre sostenuta da dialoghi brillanti, battute gustose, conclusioni a sorpresa.

Le scelte lessicali precise ma non pedanti e l’andamento fluido del periodare conferiscono ai racconti una fruibilità immediata, che però non ha nulla di prevedibile. Il lettore è continuamente sorpreso, divertito, spesso affascinato da similitudini, metafore ed altre espressioni tanto fantasiose quanto azzeccate.

Chi conosce l’autrice assicura di ritrovarla perfettamente nei suoi racconti, il cui registro linguistico contraddistingue Franca Pellizzari anche in una chiacchierata con gli amici! “

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4 commenti
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  1. ANGOLO-PAPIRO di lunedì scorso: vivace e interessante l’incontro con Franca Pellizzari e suo marito Beppe. Franca non solo ci ha presentato il suo libro di racconti “L’ora blu”, ma ci ha dato alcuni consigli di lettura:
    “OGNI COSA ILLUMINATA” e “INCREDIBILMENTE VICINO” DI JONATHAN SAFRAN FOER
    che anche Raffaella ama
    “OH,BOY” di Marie-Aude Murail, libro per spiaggia o giardino.
    PASTORALE AMERICANA di Roth

    Stefania continua la lettura del suo HARUKY MURAKAMI ” L’UCCELLO CHE GIRAVA LE VITI DEL MONDO” e al mattino , a colazione, mi racconta i surreali e profondi sviluppi.

    Rina ci consiglia “LA BOUGANVILLE ARANCIO” di Anna Bertuccio e “IL DIARIO E IL SUO DOPPIO ” delle edizioni trentine Sillabaria.
    Enza sta leggendo l’ultimo di Camilleri “Una lama di luce” apprezzato anche da Beppe il marito di Franca. Lui sta leggendo con passione anche “Il meccanico delle rose” , non ho fatto in tempo a prendere altri appunti in merito.
    Mentre Maria Bona sta gustando i racconti di Torchio e Piccotti “Marx &Engels investigatori”
    Riccardo presto parlerà di “Meno e meglio”
    Ed io ho invierò fra qualche giorno alcuni posts degli ultimi romanzi letti annunciando che la mia postazione sarà a Borzonasca, paesello dell’entroterra ligure, dove l’aria è fresca e profumata di menta e rosmarino, ma dove il PC potrebbe fare i capricci.
    Ma i libri, solidi amici saranno sempre accanto a me, i miei che mi porterò e quelli che mi presterà (spero) Grazia…

  2. Leture di GRAZIA:
    sono passata a Herman Bang, suggerito da Camilla, con “La casa grigia” (l’altro dello stesso autore, “La casa bianca” me lo presterà la mia amica dopo che lo avrà letto), riesce a dare il senso del disfacimento e della fine di una famiglia e di un’epoca, l’autore comunica al lettore entrambe queste sensazioni che pervadono tutte le pagine. Molto potente la figura del vecchio patriarca, combattivo ma senza illusioni, la vita di un tempo non c’è più e lui e tutto il suo mondo sono arrivati alla fine.

    Da ieri mi dedico a Björn Larsson, ho da anni “La vera storia del pirata Long John Silver” ma non sono andata oltre le prime pagine, devo dire, a giustificazione mia e dell’autore, che non amo “L’isola del tesoro”, pertanto ho deciso un nuovo approccio ai suoi libri con “Bisogno di libertà” – in questo momento anche una mia esigenza – racconto biografico, le prime pagine sono promettenti, ho in serbo un altro suo scritto, più recente, “I poeti morti non scrivono gialli”, sembra unire giallo e letteratura, leggendo qua e là, più o meno nella parte centrale, ho trovato una bellissima poesia quasi tutta in distici dal titolo “Regalami libri che finiscano bene”, comprensibile quindi la mia indecisione prima di scegliere da quale partire. Infine ho adocchiato “Il cerchio celtico” probabile prossima lettura, se l’autore non mi deluderà, li conosci?

  3. “Meno e meglio”, di Maurizio Pallanrte, Bruno Mondadori Ed. Una sola frase: “La crescita della produzione è avvenuta con diminuzione dei posti di lavoro”, dati alla mano. Ed allora? Vogliamo avere tante auto in più, prodotte da robot e invendute, guardate nei saloni da masse sempre più numerose di disopccupati (n.d.r.)? Produrre molto (e avere molto) non significa stare bene. Riduciamo gli investimenti per la produzione di ciò di cui non abbiamo bisogno. Un esempio: abbiano forse bisogno di auto sempre piàù potenti, quando la velocità massima consentita è di 130 km/h? Perchè condanniamo come inquinante una vecchia Pandina e non una nuiova SUV di 5000 c.c. di cilindrata, la quale, con una sola accelerata, brucia l’equivalente di mezzo serbatoio della Panda?

    Ma veniamo a noi. UN GRAZIE DI CUORE A MIRNA la quale ci ha arricchito con il suo splendido e ricchissimo blog ed inoltre ha fondato e gestito e gestirà le riunioni del caffè letterario Il Papiro, riversando su di noi il suo entusiasmo, la sua capacità di instaurare rapporti umani su basi ricche di contenuti positivi, la ricchezza delle sue letture, la voglia che ci trasmette di leggere, di stare insieme! E vi pare poco? Grazie Mirna! Un abbraccio e buone vacanze!

  4. Grazie a Maria Teresa, a Mirna e al gruppo di lettura de Il Papiro per la bella accoglienza.
    Del mio libro, nato da un’occasione molto privata e poi diventato forse qualcosa di diverso (proprio come un figlio che inizia a camminare e percorre strade sue, spesso lontane da quelle immaginate dai genitori), ho detto -credo- tutto quello che può interessare ai futuri lettori. Ne riparleremo, se ne avrete voglia, a lettura avvenuta, dopo l’estate.
    Permettetemi però di dire quanto sia stato bello, per me, trovarmi in un gruppo di amanti della lettura: ne sono uscita confortata, perché, parafrasando Cervantes, finché ci sarà gente che ama i libri e la musica difficilmente nel mondo potrà trionfare la malvagità. Dunque, grazie per questa boccata di ossigeno.
    A chi fosse interessato, lascio il link della biblioteca scolastica della mia scuola di Lesmo, dove trovare un motto di cui abbiamo parlato durante il nostro incontro e che a me pare pieno di poesia.
    Alla prossima!
    Franca Pellizzari