CRONACHE DI BORZONASCA

pubblicato da: Mirna - 19 Luglio, 2013 @ 7:58 pm

Succede che io non sia collegata a Internet, che la Tv non funzioni, che l’orologino da polso si sia spaccato e che il cellulare sia collassato. Insomma mi ritrovo a Borzonasca tagliata fuori dalla costa…ah, sì anche la Uno ha problemi al carburatore e poi si sa io non guido volentieri.

O si può dire “tagliata dentro”? Perchè’ mi ritrovo in una bolla sospesa di tempo e di spazio che non mi dispiace, che mi fa vivere rilassata e languida e che mi fa sentire un po’ diversa..Le ore sono scandite dalla campana della chiesa, qualche sms o e-mail riesce, per merito di Grazia, ad oltrepassare l’involucro protettivo di questa dimensione quasi onirica che avvolge la mia casa, ma soprattutto il mio giardinetto alto.

Grazie al sole caldo e alla perenne  brezza che fa dondolar la palma, le rose, il glicine e le ortensie azzurre mi sono accorta… di essere dentro un quadro del Doganiere Rousseau, l’immaginifico pittore naif deriso da Picasso e compagni.

Evadeva, questo solitario pittore, nelle lussureggianti giungle dei suoi desideri primitivi e fantasiosi, e che importa se il disegno è piatto e goffo, i colori sono vividi e gli ambienti rappresentati sono un’accorata nostalgia di un eden perduto e della nostra primigenia esistenza tra verde e animali. Trovo su Repubblica la foto del suo “Sogno”: tutto è ritratto con infantile precisione e una sorta di magia allucinatoria.

Ma le foglie di palma che si intrecciano con quelle del nespolo le vedo sopra di me ! ed accanto c’è l’arancio pieno di frutti colorati e gli spadoni dove Mimilla emerge come un leone o come una dea nera, e fiori colorati, e se non c’è il canapè c’è una sedia a sdraio dove io o Stefania ci allunghiamo a leggere e pensare…vestite però!

Un angolo di paradiso dunque in pochi metri quadrati e in questo paesino dell’entroterra ligure, ma sono io che me lo “dipingo” come faceva Rousseau in una brama di bellezza, di armonia , di evasione?

Certo è che le ore trascorse seduta sotto la palma a leggere seppur distratta da farfalle arancioni, da cicale, tortore e da Mimilla che appare e disappare, sono preziose.

Ma c’è sempre un rovescio della medaglia…ieri sera salgo verso il tramonto per innaffiare e che vedo? Due ragazzi arrampicati sul mio nespolo a “depredarne” i frutti…! Ecco perché ne vedevo così pochi quest’anno. Nicchiano dicono che è la prima volta che li raccolgono, me ne “donano” una manciata…elogiano la loro dolcezza.

E noi che dovevamo fare il Nespolino! Li invito a non entrare più nel giardino per non turbare con i loro odori la mia Mimilla…ma ormai il mio nespolo è quasi nudo di frutti!

Mi chiedo, si deve condividere il Paradiso con altri? Forse se invitati…

Parlavo con Grazia stamattina in un piccolo parco accanto alla chiesuola antica e al fiume che intanto fresco gorgheggiava.

Di bellezza, di armonia, di perfezione della natura e del perché una serpeggiante malinconia mini sempre quella felicità che crediamo di possedere. Forse bisogna lasciarsi andare al Sogno come nel quadro di Rousseau, senza razionalizzare, senza pensare troppo, ma abbandonarsi e trascendere la realtà, affidarsi alla melodia della vita cosmica che fluisce senza badare a noi.

Entriamo più spesso nella nostra  ricca ed esotica giungla immaginaria!

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