IL TEMPO DELLE DONNE di Elena Cizova

pubblicato da: Mirna - 19 Novembre, 2013 @ 9:09 am

Nei tempi difficili le donne dimostrano  da sempre una grande forza di sopportazione e di risoluzione per i problemi grandi o piccoli che riguardano i “nostri cuccioli”.

In questo bellissimo romanzo di Elena Cizoza, vincitore a sorpresa del Russian Booker Prize, “il cucciolo” è una bambina di sette anni che non ha ancora imparato a parlare.

Vive in una Kommunalka nella Leningrado degli anni Sessanta quando per ottenere una stanza tutta per sè occorrevano determinati requisiti. La piccola Sjuzanna/Sof’ja ce li ha perchè è figlia di una giovane ragazza madre, Antonina,  operaia. Spetta loro una stanza  di 9,50 mq.  Vivono con altre tre coinquiline, tre anziane donne rimaste sole, alcune hanno perso figli e marito nella guerra , nella battaglia di Leningrado, chi perchè era antibolscevico.

Sono Ariadna, Glikerija, Evdokija e si prendono cura della bambina per non mandarla all’asilo – come vorrebbe  il Collettivo di fabbrica – perchè temono che il suo mutismo possa diventare veicolo di prese in giro crudeli  da parte degli altri bambini.

Antonina in cambio si sobbarca tutto il lavoro casalingo, dalla spesa, alle pulizie, spesso prepara anche la cena. Le tre vecchiette vivono per Sjuzanna che la madre non ha battezzato seguendo il nuovo corso ideologico politico, ma le tre vecchie che hanno vissuto la rivoluzione, la guerra e che conoscono i lati positivi e negativi del bolscevismo la fanno battezzare di nascosto chiamandola Sof’ja.

Esse si comportano come tre fate protettrici verso la piccola, trasmettendole le loro storie, le antiche leggende, tutto un mondo particolare che sembra proprio per questo lasciare ammutolita la bambina troppo perplessa  dai diversi input che riceve. La madre sempre stanca e infelice nel ricordo del’unica notte d’amore con il padre della piccola, le tre vecchie che sembrano mescolare sogni , ricordi della violenza della storia russa, progetti per migliorare con qualche dolcetto,  un vestititno nuovo, una vita piena di sacrifici.

Ma hanno come tutti i russi di quell’epoca il loro spazio, seppur piccolo. E questa storia greve di controlli alla Orwell di 1984 si attorciglia proprio sullo spazio vitale, non solo metaforico, proprio materiale.  E se le nostre donne hanno ognuna la propria stanza in questa kommunalka, non è così per Nicolaj , un giovane operaio che corteggia Antonina. Egli vive ancora in un pensionato dividendo la stanza con altri. E’ esasperato: si è messo in lista per ottenere una camera singola, ma il Collettivo preferisce darla  a persone con altri requisiti. Però potrebbe ottenere un televisore per cui ha fatto richiesta da parecchio tempo. Che farsene? Cede la sua priorità ad Antonina che lo farà mettere nella camera più grande di una delle sue coinquiline.

Elena Cizova ha veramente vissuto con le sue nonne, il libro è dedicato a loro. E’ nata nel 1957 ed ora oltre a scrivere romanzi  -ne ha scritti cinque – ma questo è il primo ad essere pubblicato in Italia, dirige una rivista culturale impegnata a far conoscere l’arte e la letteratura internazionali in Russia. Vive a San Pietroburgo.

Il tempo delle donne è un romanzo scritto benissimo e di straordinaria forza. I monologhi interiori di Antonina, ma soprattutto   della piccol Sof’ja intrisi da  paure,  sogni,  scoperta della vita  attraverso i racconti delle tre “nonne” e le particolari suggestioni che ingloba senza resituirle a parole, ma soltanto in disegni, saranno la sua speciale formazione.

E quando finalmente e grazie al francese che le nonne pre -bolsceviche le hanno insegnato troverà una sua interessante collocazione lavorativa Sof’ja si accorge che i suoi personali ricordi iniziano quando sotto la neve vedrà la bara di sua mamma andarsene lentamente verso il cimitero. Ha sette anni.Tutto ciò che non poteva ripetere con le parole è andato perduto.

 

 

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2 commenti
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  1. Mi rifaccio viva, innanzitutto per ringraziare Mirna dell’invito a conoscerci la prossima estate (ne sono felice, ci conto!) e dei preziosi suggerimenti di letture. Quest’ultimo post è proprio un invito a leggere…
    Ho terminato “La donna del piano di sopra” di C. Messud. La protagonista Nora, voce narrante, è una brava ragazza (vicina ai quaranta) americana, che non ha realizzato i propri desideri (amore- maternità– arte) e che si innamora di una intera famiglia: ragazzino suo alunno, madre artista italiana e padre professore libanese. Nora è furibonda, racconta in flashback ciò che è accaduto e solo alla fine si capisce la “rabbia” di cui parla fin dalle prime righe. E’ stata ingenua a fidarsi di persone che riteneva amiche. E’ un duro colpo, ma reagisce bene…E’ un bel romanzo.
    Altra lettura: i dieci racconti di Dorothy Parker contenuti in “Eccoci qui”, ed. Astoria. Il mio preferito è “Composizione in bianco e nero”, implacabile nell’evidenziare il razzismo di una signora della buona società, signora che dichiara di non avere “il più infimo pregiudizio verso i neri”. Ma anche “Cavallina”, “Che bel quadretto”, “Una bella bionda”…
    Buone letture a tutti!

  2. @grazia –Su Repubblica di ieri, (giovedì 21 nov.) c’è un bell’articolo di Natalia Aspesi, scritto con la collaborazione dello psichiatra Vittorio Lingiardi,sulla splendida saga dei Melrose di Edward St.Aubin, in occasione della presentazione nell’ambito di Bookcity, a Milano, del quinto e ultimo romanzo dal titolo LIETO FINE. Cinque romanzi che vengono a descrivere con grande purezza letteraria una situazione di inferno familiare che si è fatta sempre più pericolosa e grave nella contemporaneità.La casa editrice Keller sta facendo dei gran bei libri, al momento non ricordo i titoli ma ho letto alcuni libri davvero notevoli, compreso quello, bello davvero , di Ota Pavel.La Nina Berberova è una scrittrice Russa, morta nei primi anni ’90-novantenne, e ha scritto una marea di bei romanzi. Perseguitata , emigrò negli Stato Uniti , dopo qualche anno in francia, e lì rimase fino alla morte.Ho letto parecchi romanzi di B., parecchi anni fa’ di cui ricordo grandi soddisfazioni. Con mia grande contentezza è uscito ieri l’ultimo romanzo (terzo di tre) Di Greer: dopo STORIA DI UN MATRIMONIO Adelphi , 5 annni fa’? e LE CONFESSIONI DI MAX TIVOLI , 6 o7 anni fa’. Piccoli romanzi luminosi.Ciaociao