VERSO L’UNIONE BANCARIA EUROPEA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Dicembre, 2012 @ 7:15 am

Detto altrimenti: la nevicata di questa notte non ci deve distrarre dal notare questo importante successo europeo, cioè anche nostro! (Continua la serie dei post “tempestivi”!)

Bruxelles, 13 dicembre 2012. Dopo una maratona di quasi 20 ore, gli Stati dell’Unione …

con l’eccezione di GB, Svezia e Repubblica Ceca. Ma allora le eccezioni sono ammesse! Ma allora “la legge è uguale per tutti tranne le eccezioni di legge”! Ma allora potevamo chiederla anche noi Trentini una eccezione per quanto riguarda la non messa a gara della concessione dell’A22!). Ricordiamoci di questi tre Stati, quando saranno loro a chiedere qualcosa all’UE … ricordiamocene … facciamoci un bel nodo al fazzoletto!

… gli Stati dell’Unione, si diceva, hanno deciso: dal 1 marzo 2014 la BCE – Banca Centrale Europea monitorerà tutte le banche dell’Eurozona e dei Paesi che aderiranno all’Unione con aste almeno 30 miliardi di euro o che rappresentino il 20% del Pil del Paese. Ora si attende la ratifica dei capi di Stato e di governo. E’ la prima tappa dell’unione bancaria, che apre la strada anche alla ricapitalizzazione diretta delle banche da parte del Fondo Salva Stati.

Unione bancaria Eurpea. Auspicabile anche per quanto riguarda gli emolumenti del top management. Scusate se torno in argomento, ma la mia non è una fissazione. A difesa della mia tesi vi sottopongo tre riflessioni:

1) Le banche ricevono denari dal Fondo Salva Stati o dalla BCE o dall’UE, tutti soggetti che a loro volta quei denari li ricevono da noi, attraverso le tasse che paghiamo;

2) In periodi di crisi non si possono avere figli (con emolumenti milionari in euro) e figliastri (gli altri, anche senza alcun emolumento);

3) Se diamo super stipendi al top management bancario a fronte di “obiettivi fasulli” (del tipo: forte utile di bilancio per l’anno appena concluso, anche se realizzato con operazioni finanziarie “di fantasia” (MPS) o su titoli tossici, le quali un anno o due dopo portano forti perdite alla banca) non incentiviamo il top management bancario a perseguire obiettivi veri.