PERCEZIONE SENSORIALE E VISIONE D’INSIEME: il mio regalo di Natale ai lettori

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Dicembre, 2012 @ 8:16 am

Detto altrimenti: cambiamo punto d’osservazione, a Natale, facciamoci un regalo, quello di una visione (visione, non visone!). Quello della visione d’insieme di  fenomeni che rischian0 di travolgerci.

Già in un paio di occasioni ho fatto questa sottolineatura. Se siete in cima ad una alta scogliera, avete la visione d’insieme del mare. Man mano che scendete, essa diminuisce. Se poi vi tuffate fra le onde, avete la percezione sensoriale dell’acqua salata ed avete perso la visione d’insieme del mare.
Ecco, noi ogni giorno abbiamo la percezione sensoriale di uno scandalo, di un privilegio, di un furto del denaro pubblico: sentiamo l’amaro in bocca di ogni singlo mis-fatto, ci scandalizziamo, ci sentiamo impotenti (questo è l’errore!), chiudiamo il giornale e ricominciamo a vivere … sino al quotidiano successivo. Errore.

Infatti, di questa serie ininterrotta di fatti (rectius, fattacci), raccontati sì – ma pare che chiodo scacci chiodo, nel senso che sia la stampa che noi stessi ci occupiamo solo “dell’ultimo” – dobbiamo avere una visione d’insieme. Un’immagine che ci aiuti? Un colapasta. Noi versiamo acqua (imposte) dall’alto, e dalla parte inferiore, dal basso (e quanto sono “in basso” i responsabili del fatto!) dal basso, dicevo, per mille fori esce il sangue vitale della nostra società: le risorse che potrebbero risanare la sanità, adeguare l’offerta di asili nido, far prosperare la scuola pubblica, l’università e la ricerca, creare posti di lavoro, pagare pensioni adeguate, difendere il territorio, creare fonti energetiche rinnovabili, smaltire correttamente rifiuti, adeguare il sistema carcerario a standard di civiltà, etc.., queste risorse vanno ad alimentare altri obiettivi, assai meno nobili. Anzi,  vili. e quei “fatti”, quelle “dispersioni di denaro”, quell’ “uso distorto delle risorse”, quell’ “uso a fini non istituzionali delle risorse”, chiamiamolo con la parola giusta: furto. Le parole sono pietre – affermava Don Lorenzo Milani, e proseguiva: l’incapacità di usare correttamente le parole schiaccia e umilia i poveri (di consapevolezza, n.d.r.) e li incatena alla razza inferiore dei vinti”.

Sistema carcerario? Sovraffollato. Disumano come e forse più dei delitti che vorrebbe punire. Incostituzionale in quanto non adeguato alla funzione del recupero sociale del carcerato. Sovraffollato da chi? Da ladri, assassini, truffatori, commercianti di morte (spacciatori di droga), trafficanti di esseri umani … Da più parti, vista la presunta impossibilità di adeguare il contenitore (le strutture carcerarie) si vuole “diminuire la quantità del contenuto”, cioè il numero dei carcerati in due modi: attraverso la revisione dei tipi di pena, introducendo pene alternative alla carcerazione, e con un amnistia. Mi va tutto bene, solo che …

… solo che, analogamente a quanto si è fatto per le pensioni e per l’IMU –provvedimenti di portata assolutamente generale – vorrei che si agisse con una nuova, moderna crociata di portata generale – e cioè con una azione programmata, organizzata, sistemica, sistematica e completa contro i costi, gli sprechi e di furti della politica e contro i costi, gli sprechi ed i furti del sistema economico pubblico ed anche privato se sovvenzionato o “ripianato” dal denaro pubblico.

Orbene, questo intervento, irrinunciabile ove solo si abbia la visione d’insieme delle “ferite mortali” che quei comportamenti stanno infliggendo al “bel corpo” dell’ Italia, produrrebbe una ulteriore nutrita schiera di carcerati. E salverebbe l’Italia (spread) e gli Italiani (tasse, lavoro, sanità, istruzione). Ragione di più per adeguare subito l’attuale sistema carcerario: se non per altro, per fare spazio a “costoro“!

Ma … l’Italia non ripudiava la guerra …?

Altra visione d’insieme che dobbiamo “conquistarci” è quella delle priorità comparate delle destinazioni di investimento. Un esempio? Il Ministro della Pubblica Istruzione in TV si lamenta che il (suo) governo gli ha tagliato i fondi e che quindi alcune università sono a rischio fallimento. Io mi domando: abbiamo tutti presente che per acquistare 90 cacciabombardieri F 35 abbiamo destinato 10 miliardi di euro, e che altri 20 miliardi ci costerà la loro gestione? Quale è la “priorità più prioritaria”? Legge di stabilità; solo 2,15 miliardi in tre anni per detassare i salari e 30 miliardi per gli F 35?

Il TAV (maschile, Treno ad Alta Velocità) e il Ponte sullo Stretto. Per fortuna il progetto del Ponte è stato cancellato (ma nel frattempo abbiamo sperperato alcune centinaia di milioni di euro in “pre-riflessioni”: chi dobbiamo ringraziare?). Si, il Ponte non era più una priorità, stante i tempi. Bene. Ma il TAV? Ci siamo domandati a quanti decenni fa risale il lancio del suo progetto? E’ ancora attuale, nonostante che alle merci non interessi essere trasportate ad “alta velocità”, né ciò ò tecnicamente possibile, ed allora almeno chiamatelo TAC, Treno ad Alta Capacità (già, direte voi, ma la TAC evoca un tumore, un danno grave alle persone. Appunto, dico io!).

Alta Capacità? Ma se la linea attuale è utilizzata al 25% della sua capacità e il flusso delle merci sta continuando a calare, di anno in anno!?  Il costo? C’è un “piccolo” tunnel da scavare, una cinquantina di Km, chevvoletechessia!  La tratta Torino-Milano, già completata (e qui tunnel da scavare non ve ne erano) è costata sei volte il costo preventivato.  Alta Capacità ci vorrebbe non nella ferrovia, ma nella mente di stila l’ordine delle priorità del Paese! Quanti esodati, quanti disoccupati, quanti terremotati, quanti ammalati, quanti anziani, quanti alluvionati, quanti carcerati  si potrebbero sistemare con quei miliardi di euro?

Le due Corti dei Conti, francese prima e italiana subito dopo, hanno lanciato un monito ai rispettivi governi: guardate che è un buco finanziario ed economIco, vi controlleremo! Niente da fare. Wir werdeen veiter marchiren, noi tireremo dritto! Evidentemente noblesse oblige!

Ecco, oggi 23 dicembre 2012, vigilia della vigilia di Natale,  è questo il regalo che mi permetto di fare ai miei lettori: di “conquistarsi” la visione d’insieme dei singoli fenomeni.

Domani sarò preso dalla confezione di pacchi e pacchettini per il giorno successivo, nel quale Gesù Bambino porterà anche a me un grande dono: la visita della mia nipotina Sara, di anni 2,2!

Buon Natale a tutti!