RIEQUILIBRARE IL SISTEMA DEL CALCIO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Gennaio, 2013 @ 5:37 pm

Detto altrimenti: vabbè “panem et circenses”, ma di questi tempi si sta esagerando un po’ troppo …

Decimo Giulio Giovenale, 50-127 d. C.

Non tutti conoscono il latino. Ed allora spieghiamo. La frase è da attribuirsi al poeta latino Giovenale: “… duas tantum res anxius optat, panem et circenses”, cioè, “(il popolo) solo due cose desidera ardentemente: il pane e i giochi circensi (la corsa delle bighe). Questo poeta fu un grande autore satirico: amava descrivere l’ambiente in cui viveva, in un’epoca nella quale chi governava si assicurava il consenso popolare con elargizioni economiche (il “panem”) e con la concessione di svaghi ai cittadini.

Lo so che le semplificazioni non sono significative, ma pochi anni fa raccolsi una testimonianza: nel confinante Veneto si faticava a trovare giovani disposti ad impegnarsi in ruoli di responsabilità nelle imprese, perché “assorbivano troppo tempo libero”. Molti preferivano ruoli più bassi, stipendio fisso (panem) e tanto tempo a disposizione per i “circenses”.

Oggi purtroppo il panem sta mancando a troppi, anche a molti volonterosi. In compenso abbondano i “circenses”. E vengo al dunque. Ho appena letto dei compensi annui pagati ai migliori commissari tecnici del calcio: 15,3; 13,5; 10,0; 7,0; milioni di euro l’anno. A questi costi si sommano quelli che le squadre sopportano per l’acquisto dei giocatori: centinaia di milioni di euro.

A mio sommesso avviso, in un mondo (occidentale, Europa USA) che sta vivendo una fase di crisi, non ancora avviata alla soluzione (ovvero verso la scelta di un diverso modello di sviluppo, perché “errare humanum est, perseverare diabolicum!) si tratta di valori “fuori scala”.

Fuori scala innanzi tutto moralmente e socialmente, oltre che economicamente e finanziariamente, che si frappongono pesantemente alla soluzione del primo problema, quello Morale, prodromo alla soluzione del secondo problema, quello Sociale. Inoltre ottenebrano le menti (“Luce dona alle menti, canta Stille Nacht!) trasformando una realtà “esagerata” e per quasi tutti assolutamente irraggiungibile, in una “realtà da invidiare, sognare, sulla quale discutere, per la quale litigare, aggredirsi, insultarsi”, realtà che occupa (abusivamente) molto, troppo spazio mentale, distraendolo dai veri problemi, dai veri obiettivi: morali, sociali, politici, lavorativi, alcune volte anche familiari. Di vera vita, insomma.

Genoa F.C.

Don Lorenzo Milani riteneva di dovere insegnare a leggere anche a chi sapeva leggere e soprattutto capire solo la pagina sportiva del giornale. Per quel Sacerdote infatti costoro erano – e lo diceva con tristezza – veri analfabeti, al pari degli altri, che nemmeno sapevano leggere quella pagina. E insistette fino a condurre i suoi allievi della scuola di Barbiana a comprendere i discorsi dei politici, dei sindacalisti, degli economisti e dei vescovi. Ai suoi ragazzi non concedeva il pallone, proprio per questo motivo, per la forza distraente che avrebbe esercitato sulle loro menti. In compenso realizzò una piccola piscina per l’estate e per l’inverno acconsentì che “sciassero” lasciandosi scivolare giù per i prati scoscesi su sci che erano poco più che assi di legno.

 Io non sono contrario al gioco del calcio, anche se l’ultima partita che ho visto in uno stadio è roba di oltre 50 anni fa, a Genova: Genoa-Fiorentina, 3 a 1 a fine campionato. Genoa imbattuto in casa. Fiorentina (Sarti, Magnini, Cervato, Chappella, Gratton, Segato,  Rosato, Julihno, Virgili, Montuori, Prini) già vincitrice dello scudetto annuale. Io nato a Genova, mio babbo toscano: per forza che mi ricordo al formazione della “sua” squadra! E poi mio figlio, Edoardo, già giocatore in squadre giovanili, ora 31enne, fa il mister. Come potrei essere “contro” il calcio?

Solo che a mio sommesso avviso il tutto dovrebbe essere (molto) ridimensionato e sicuramente anche (molto) moralizzato anche per quanto riguarda il problema del “calcio scommesse”. Non vi pare? Anche per liberare spazio sull’hard-disk della nostra mente, da dedicare a cose serie, quale la comprensione del momento elettorale e della fase economica che stiamo vivendo, tanto per fare un esempio, anche da parte di una massa di persone  troppo spesso distratte da altro. Panem et circenses, si diceva …

P.S.: … fra l’altro, alcune banche spagnole stavano per fallire perchè non riuscivano a recuperare i finanziamenti erogati a squadre di calcio, le quali avevano pagato prezzi di acquisto e stipendi milionari a calciatori e allenatori.  L?UE ha dato loro i fondi necessari a non fallire. Gli Stati hanno dato all’UE quei fondi. Noi tutti abbiamo dato agli Stati quei fondi, con le nostre tasse = gli stipendi ai calciatori ed allenatori li abbiamo pagati noi tutti, anche se non andiamo allo stadio.