MPS E ALTRE AMENITA’: ITALIA MIA, BENCHE’ ‘L PARLAR SIA INDARNO …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 31 Gennaio, 2013 @ 3:41 pm

Detto altrimenti: Italia mia, benchè sia inutile parlare delle piaghe mortali che affliggono il bel corpo tuo …

G. Mussari: “Alle mie spalle, a mia insaputa …”

Così scriveva il Petrarca. Inutile. Forse il parlare. Meno lo scrivere. Assai memo fare chiarezza. Per nulla inutile poi, chiedere ed ottenere giustizia. Infatti alla fine del post trovate una mia pro-post-a, cioè una proposta formulata attraverso un post, appunto!

Giuseppe Mussari, già Presidente del MPS e dell’ABI. “A mia insaputa” dice Mussari (chissà se Scajola chiederà i diritti di autore … dovrebbe sentire cosa ne pensa la SIAE …). E prosegue:  “Il Responsabile estero Gianluca Baldassarri aveva la firma per operazioni sino a 2 miliardi di euro ed operava a mia insaputa, riferiva solo al Direttore Generale Antonio Vigni” (multato da Bankitalia di “ben” €64.555! Che lui nemmeno se ne accorge visto che ha incassato 4 milioni di euro di buonuscita che ora Bankitalia chiude la stalla “dopo”, nel senso che persegue i Consiglieri di Amministrazione che hanno deliberato tale corresponsione).

Ci hanno derubato. Ma che almeno non pretendano di offendere la nostra intelligenza!

Nel frattempo. Nel frattempo emerge che alcuni amministratori e dirigenti avrebbero sottratto “in proprio” decine di milioni di euro e provocato centinaia di milioni di perdite alla banca e che decine di amministratori e dirigenti della banca MPS nell’ultimo decennio avrebbero versato oltre 1,5 milioni di euro alla politica.

Nel frattempo. A Napoli i bus del Trasporto Pubblico locale sono fermo perché mancano i fondi per “fare il pieno”.

Alberto Sarra … sarà mica invalido questo capolista, dai … a chi c’a cunti? Vogliamo babbiare?

Nel frattempo. Che malalingua che sono io! Ce l’ho su con questi signori che accuso di avere emolumenti e pensioni milionarie! Ma via … Se leggete Corsera 31 gennaio 2013 pag. 10, vedrete ben che l’ex sottosegretario alla Regione Calabria Alberto Sarra, operato nel 2010 per choc emorragico e perfettamente guarito tanto che fa politica (Capolista Grande Sud Calabria!), lavora, partecipa a convegni e gioca a basket (v. foto su Capolista Grande Sud Calabria), percepisce una pensione di invalidità di soli €7.490,33 al mese, lordi per di più! E che quando la stampa locale lo ha “scoperto” lui ha “onestamente” chiesto che la pensioncina gli venisse sospesa. Mi chiedo: Sospesa fino a quando? Perché non revocata? E che dire dei 225.000 euro che ha incassato di arretrato, visto che la delibera è del giugno 2012 ma la decorrenza è il gennaio 2010?

MIA PRO-POST-A

Ecco la manovra correttiva: la magistratura ordinaria e quella contabile-amministrativa accantoni le decine di migliaia di processi per fatti tutto sommato assai meno rilevanti e si dedichi ad una indagine a tappeto circa l’operato delle caste politiche, bancarie e della grande industria pubblica. Si ricaverà molta più giustizia ( e denari) che non disperdendo le forze in mille rivoli minori. Dice … ma se nel frattempo la miriade di processi “sospesi” si interrompe per intervenuta prescrizione? A parte che si potrebbe fare una leggina che interrompa il decorrere della prescrizione, in ogni caso, anche in assenza di tale legge, nessun problema, dico io. Infatti, se non altro per una ragione di par condicio, anche i piccoli delinquenti e i piccoli contravventori hanno ben il diritto anche loro di giovarsi di un istituto che fino ad oggi è stato appannaggio solo dei grandi delinquenti, dei grandi contravventori, dei grandi processi assistiti dai grandi avvocati … e non facciamo nomi!  

Fine del post

“Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esse”, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%”, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa.