WEB E CARTA STAMPATA – UN PROPOSTA AL “SISTEMA ITALIA”

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Febbraio, 2013 @ 11:51 am

Detto altrimenti: inizio della collaborazione fra i due settori (cfr. miei post del 13 novembre 201; 7 e 29 dicembre 2012. 21 gennaio 2013).

i Motori di ricerca Rimandano a notizie della carta stampata? Occorre stabilire le regole per questi accessi, altrimenti alla carta stampata i costi ed al web i ricavi. No buono.

Dum Romae consulitur … mentre a Roma si discute …la Francia si è mossa! Infatti a Roma il 25 ottobre scorso gli editori francesi, tedeschi ed italiani hanno sottoscritto un appello ai rispettivi governi affinchè remuneri l’utilizzo delle “loro” notizie da parte di chi le “usa” per attrarre pubblicità remunerata.

Eric Schmidt

Nel frattempo, la Francia si è mossa! Infatti Il Presidente francese Hollande e il Presidente di Google Eric Schmidt si sono accordati: Google (50 miliardi di dollari USA di fatturato l’anno), per un periodo fra i tre e i cinque anni, verserà 60 milioni di Euro l’anno ad un fondo francese, il Digital Publishing Innovation Fund il quale che finanzierà progetti in grado di aiutare la carta stampata alla transizione verso il web in materia di informazione. Poi si vedrà.

Quindi, le notizie via web saranno sempre più numerose e la carta stampata sarà sempre più di approfondimento. Come affermava l’Ing. De Benedetti. Attraverso Google? Attraverso altri motori di ricerca?

E perché la carta stampata italiana non si consorzia e crea il proprio motore di ricerca “made in Italy”?

Fine del post

“Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esse”, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%”, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa.