EDUCAZIONE CICLABILE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Aprile, 2013 @ 3:12 pm

Detto altrimenti: cerchiamo di comportarci sempre meglio, tutti

Ero a Monaco di Baviera, per un congresso. Prima di cena, due passi nel centro pedonale con un amico. Improvvisamente ricevo un “cazziatione” in tedesco da parte di un ciclista: non mi ero accordo che stavo passeggiando all’interno di una pista ciclabile, peraltro ben segnalata. Cazziatone meritatissimo!

Riva del Garda – Torbole. Lungolago. Per un buon tratto è stata realizzata una ciclabile quasi a fianco della pista pedonale. Nulla da fare, scambio di “cortesie”: ciclisti sulla pedonale e pedoni sulla ciclabile.

Ciclabile della Val d’Adige. Provengo da Riva del Garda, diretto a Trento. Raggiungo e sorpasso una comitiva di una trentina di ciclisti. Procedono in fila indiana. Un colpetto di campanello all’ultimo della fila (il campanello dovrebbe essere obbligatorio anche per le bici da corsa e le mtb): subito loro attivano un passa parola e l’intera colonna si accosta ulteriormente sulla destra.

Incrocio un altro gruppo di ciclisti. “Gruppo”, non “fila indiana”. Non sono tedeschi …

Per fila sinistr, avanti marsch! Ho detto “fila”, non gruppetto! E a sinistra, non a destra! Tutti puniti! ‘Sta sera niente libera uscita!

 

Poco dopo, raggiungo una serie di gruppetti di militari in divisa, in marcia (o passeggiata?) molto distanziati l’uno dall’altro. Rigorosamente “raggruppati” (cioè non in fila indiana) e rigorosamente a destra (ma i pedoni, non devono tenere la sinistra?).

A Trento. Ciclabili urbane. Qui singoli pedoni invadono la ciclabile senza guardare, come se non fosse nemmeno possibile l’arrivo di una bicicletta. Più volte “mi sono fatto persuaso” (per dirla alla Camilleri/Montalbano) che correrei minori rischi se stessi sulla sede stradale.

Parigi, vicino a Notre Dame

Cosa propongo? Tanto per cominciare che si proceda come si sta facendo per le piste da sci, e cioè che agli accessi e lungo le ciclabili si istallino tabelloni con le regole fondamentali di comportamento; che si istituisca  un servizio di sorveglianza, prevenzione e sanzione dei comportamenti scorretti (le leggi son ma chi pon mano ad esse?). Inoltre si potrebbe verificare se le norme del Codice della Strada già dedicate alla circolazione delle biciclette sono complete ovvero da integrare e si potrebbe applicare l’articolo di tale legge che già prevede una sanzione per i pedoni che, sostando, intralciano la circolazione degli altri pedoni sul marciapiede e – de jure condendo – anche nelle piste ciclabili,

No, non voglio trasformare le piste ciclopedonali in piste solo ciclabili, ma ottenere comportamenti adeguati sia da parte dei ciclisti (che – ad esempio – non devono scambiare tali piste per piste di allenamento per velocisti) sia da parte dei pedoni (quanto poco basta a far perdere l’equilibrio ad un ciclista!). Con buona pace, divertimento, sicurezza e salute di tutti. Grazie.