POST 1036 – MUSICA, MUSICA … A RIVA DEL GARDA!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Ottobre, 2013 @ 3:20 pm

Detto altrimenti: a seguito dei post nn. 1002 e 1008 sul Concerto del 5 ottobre scorso, Bledar Zajmi, violoncello; Dora Novak, pianoforte.

Intervento e commento del Presidente dell’Associazione Amici della Musica, Ruggero Polito:

Inizia

“Gli “Amici della Musica” di Riva del Garda nel pomeriggio del 5 ottobre appena trascorso ci hanno regalato un concerto di eccezionale levatura. Si sono esibiti il primo violoncello dell’Orchestra dell’Opera di Praga-Bledar Zajmi e la pianista Dora Novak, figlia del celebre musicista, compositore e latinista Jan Novak, che, a seguito della feroce repressione sovietica contro i cittadini di Praga, dovette fuggire dalla Cecoslovacchia e riparò prima a Riva del Garda e poi a Rovereto, dove ha lasciato grandi tracce della sua poliedrica attività di musicista compositore, latinista ed umanista.

Il duo ha esordito, eseguendo, proprio di Jan Novak, “Rotundelli”, un brano di grande godibilità, nel quale i due bravi strumentisti hanno realizzato, nel primo tempo, un interessante dialogo sonoro, con entusiasmanti giochi ritmici, divenendo ora il violoncello ora il pianoforte, in alternanza, protagonisti vivacissimi della proposta tematica dell’allegro, sviluppata poi con rigorosa e coerente continuità, fino alla sua conclusione.

Dora Novak

Il secondo tempo “lento”, di carattere meditativo, si è espresso con un quasi soliloquio del violoncello: quì Bledar Zajimi, con la bella cantabilità del suo vibrato e con una cavata intensa e appassionata, ha saputo sviluppare con efficacia il tema talvolta triste e malinconico del secondo tempo, sul sottostante garbato supporto armonico del pianoforte, che la brava Dora, da vera professionista, ha condotto con un suono vellutato, grazie al suo delicato tocco pianistico.

Il terzo tempo “Allegro” di “Rotundelli” si è articolato in affascinanti giochi ritmici, ricchi di sincopi e contrattempi, molto coinvolgenti, con dinamiche ardite che hanno notevolmente impegnato i due strumentisti in passaggi rapidissimi, dove il violoncellista ha potuto porre in evidenza una tecnica quasi trascendentale e la pianista la sua assoluta padronanza della tastiera, realizzando così assieme una splendida tavolozza sonora, fatta di colori e ritmi affascinanti.

Nella “Tranquillità del bosco” di Dvorak – una composizione post-romantica – il violoncello di Bledar, dopo le prima note espressive di una serena interiore tranquillità, evolve in un lirismo al tempo gioioso e meditativo, efficacemente espresso con una mai interrotta cantabilità, sempre delicata e sostenuta su tutta la gamma della scala.

Bledar Zajmi

Interessante poi la composizione di Martinu, concepita come una serie di variazioni su temi di carattere popolare, con le quali l’autore ha voluto esprimere i contenuti della tradizione popolare slovacca, ricca ora di nostalgia ora di sentimenti profondi, ora di malinconia, ora di momenti gioiosi e spensierati, spesso presenti nelle feste popolari. La composizione, dopo un esordio di carattere nostalgico, evolve verso una struttura di danza popolare, con un accentuato dialogo fra i due strumenti, che si fa sempre più incalzante. Segue poi un momento di maggior lirismo, dove il violoncello conclude questa fase con una voce appassionata, resa particolarmente intensa dalla poderosa cavata del bravo Bledar. Presto però tale momento lirico cede il passo ad un vivace ed entusiasmante gioco ritmico in un ricco dialogo fra i due strumenti, che si alternano vicendevolmente nel ruolo di protagonisti, entrando in una spirale sonora, resa continuamente più ricca da dinamiche progressivamente sempre più incalzanti e coinvolgenti, quasi a voler ribadire la ricchezza di sentimenti e tradizioni di quei canti popolari, ai quali Martinu si è ispirato. E a tale finalità è volta infatti l’ultima variazione, dove la connotazione popolare è resa con particolare evidenza grazie alla bravura dei due strumentisti.

Ultimo pezzo eseguito dai due musicisti è stata la sonata per Violoncello e Pianoforte in Mi min. di Johannes Brahms opera 38, nella quale i due concertisti hanno fatto riemergere, con grande efficacia, le sonorità proprie che il celebre autore amburghese ha profuso nelle grandi composizioni orchestrali Il primo tempo (Allegro non troppo) inizia col tema cantabile che il violoncello di Bledar Zajimi espone in tutta la sua romantica ampiezza, tema poi ripreso e variato dal tocco delicato di Dora Novak sul pianoforte; il dialogo quindi fra i due strumenti si anima e si infittisce e, dopo un breve spazio dove è apparso predominante il pianoforte, il movimento scivola verso un discorso serrato e vigoroso tra i due strumenti. Chiude il primo tempo il morbido fraseggio del pianoforte con le note iniziali del movimento, sul garbato supporto sonoro del violoncello, che realizza impeccabilmente le armonie sottostanti.

Il secondo tempo si caratterizza per il ritmo danzante un pò venato di malinconia; segue quindi un Trio tenero ma carico di una connotazione intima e lirica propria di Brahms; dopo una pagina di delicata poesia di taglio cameristico, viene ripreso il tema dell’Allegretto.
Ha concluso la sonata la grandiosa ed articolata fuga di chiara ispirazione bachiana.

 

 Un pubblico attento e preparato ha profuso lunghi e meritati applausi ai due concertisti, che, in riscontro a tanto calore, hanno concesso due bis: il rondò di Boccherini di una grande piacevolezza ritmica ed il celebre motivo scritto per il balletto “la morte del cigno” tratto dal Carnevale degli animali di Saint Saens. Ha chiuso il concerto quest’ultimo pezzo, con il quale i due valenti musicisti hanno ancora una volta entusiasmato l’attento ed ottimo pubblico: in questa splendida pagina di Saint Saens il violoncello di Bledar Zajimi ha esposto il dolcissimo tema del cigno morente con una cantabilità ampia e commovente sull’arpeggio garbato, discreto e legatissimo, tessuto sulla tastiera del pianoforte dalle mani magistrali di Dora Novak.
Grazie a Dora e Bledar!

Finisce

Grazie anche a te, Presidente Polito, per questo tuo farci rivivere quelle emozioni!Â