POST 1061 –MEDIA(O)CRAZIA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Ottobre, 2013 @ 6:09 pm

Detto altrimenti: potere, governo dei media TV e Rete

La media(o)crazia, da media, mezzi di comunicazione …però, a pensarci bene, anche da “mediocre” … il governare mediocremente da parte di chi mediocre non sarebbe, ma è costretto a tal agire dai condizionamenti di una legge elettorale definita dal suo stesso ideatore “porcata”.

Non permettiamo che il nostro cervello ci abbandoni

Ma non volevo parlare di mediocrità, ma di media, che poi si legge midia, cioè dei mezzi di informazione (raramente purtroppo, anche mezzi di vera comunicazione, di communis actio, di dialogo, di azione comune!), cioè di mezzi di locomozione, cioè dei “treni” i cui vagoni dovrebbero trasportare sino a noi merci particolari, e cioè informazioni “vere” e significative. Ma così purtroppo spesso non accade. Quindi, perlerò non della mediocrità di singole persone, ma della mediocrità dell’informazione. I vari passaggi sono: non informazione; disinformazione; informazione. Finalmente! Direte voi, amiche lettrici e amici lettori, siamo arrivati all’informazione! Già … ma io mi permetto di sottoporre al Vostra attenzione alcuni recenti e purtroppo attuali degenerazioni della informazione:

Informazione leggera, o light: quella che non attribuisce a ciascun messaggio il giusto “peso specifico relativo”, cioè non mette ciascun episodio narrato nella giusta rilevanza soprattutto nella corretta connessione rispetto a gli altri, per cui anche fatti molto importanti vengono diluiti. Un esempio? Uno scandalo a caso, quello recente della ASL di Napoli: invece di essere considerato parte di un sistema di scandali e quindi fatto gravissimo, viene diluito fra i tanti altri scandali, e quindi non fa più scandalo, bensì prassi …

Informazione parziale: quella che ci informa sui costi di acquisto dei cacciabombardieri F35 (12 miliardi) e non anche sui costi del loro uso e manutenzione (altri 24 miliardi, secondo calcoli USA).

Informazione “interrupta”: quella di cui si parla poco e poi non più (lussuoso yacht acquistato con i soldi di un partito politico dal figlio del suo leader).

Informazione fuorviante (cosiddetto falso scopo): quella di notizie vere, ma che distraggono dal problema principale (IVA-IMU … non si parla d’altro, mentre poco di sì dice, ad esempio, dei flussi di denaro pubblico dai cittadini agli Stati, da qui all’UE, da qui alle banche che popi non fanno credito ai cittadini, e il cerchio è chiuso … chiuso …ohibò … si fa per dire).

Informazione condizionata: quella condizionata dai vincoli del Porcellum.

Informazione sensoriale: quella che ci fornisce la percezione sensoriale di uno o più fatti, ma non ci dà la visione d’insieme del problema (cioè quella che ci fornisce l’analisi degli interventi settoriali del governo ma non la visione della validità dell’attuale modello di sviluppo).

La chiudo qui. Il fatto è che l’informazione (IT – Information Technology: cosa fa il politico Tizio? Fa questa cosa) dovrebbe trasformarsi in comunicazione (ITC-Information Comunication Technology), cioè in dialogo fra il politico e il popolo (“Perchè fai questa cosa?”) o quanto meno, in primissima battuta, in dialogo fra il politico ed il giornalista, al quale deve essere consentito di formulare la famosa “seconda domanda”, dopo che dal politico ha ricevuto la prima risposta, in genere abbastanza generica e di “disimpegno”. La seconda domanda, quindi, e poi anche la terza e così via. E la stessa cosa dovrebbe fare ciascuno di noi: porre prima a noi stessi e quindi subito dopo al politico la prima, la seconda, la terza domanda e così via … approfondire, ricercare la visione d’insieme, il cui prodest, cui bono …  cioè chiedersi: alla fin fine … a chi giova?

Da una mia trasferta bolognese, 24 ottobre 2013