POST 1110 – CARLO FIERENS, CHITARRISTA CLASSICO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Novembre, 2013 @ 3:02 pm

Detto altrimenti … a seguito del mio post del 1 aprile 2013

Carlo Fierens, Ligure, come me. Trapiantato a Tento, come me. Amante del Trentino, come me. Trasferitosi a Trento (lui per motivi affettivi con morosa trentina in loco; io per motivi di lavoro con sposa al seguito). Carlo frequenta il Biennio Accademico presso il Bonporti sotto la guida della professoressa Norma Lutzemberger.

Di Carlo non è possibile non essere amici. Infatti, conoscerlo e diventarne amici (ed estimatori) è tutt’uno. Ascoltare le sue esecuzioni e rimanere affascinati è tutt’uno.

Carlo Fierens

Di lui ho scritto in numerosi post. Uno per tutti quello del 1 aprile 2013, che mi permetto di invitarvi di andare a leggere. Ho ripreso in mano la … tastiera del mio computer perchè … perché Carlo ha appena vinto un (ennesimo) significativo premio, il Premio Nazionale delle Arti indetto dal Conservatorio Musicale di Brescia. Primo fra trenta selezionati, ha eseguito brani di Rodrigo (Invocation; Danza); di G. Regondi (Introduzione; Capriccio); di Bach (Fuga); di Villa Lobis (Studio); di Barrios (I suoni della foresta); di Ginastera (Sonata).

Ci frequentiamo, anche perché siamo entrambi membri del Circolo Culturale Privato Accademia delle Muse, (altra perla culturale trentina) ed anche perché tempo fa ha accettato di esibirsi nell’ambito dei concerti organizzati dall’Associazione Amici della Musica di Riva del Garda, Presidente Ruggero Polito, che di lui ha scritto:

“……avendo avuto modo di ascoltare Carlo Fierens già diverse volte, posso confermare, senza tema di smentita, l’eccellenza di Carlo Fierens che, grazie al suo notevole bagaglio tecnico e alla sua particolare sensibilità di musicista, è in grado di offrire performance di altissimo livello e di sicuro coinvolgimento dell’ascoltatore. In particolare, quando ho avuto modo di ascoltarlo, mi ha molto impressionato il fatto che si sia cimentato nell’esecuzione sulla chitarra di alcuni capricci di Paganini, fatto questo di assoluta straordinarietà, dato che il grande virtuoso violinista genovese li aveva aveva concepiti e composti per violino: ora l’avere Carlo Fierens trascritto (già, perchè li ha trascritti lui stesso!) ed eseguito alcuni di quei capricci sulla chitarra, strumento del tutto diverso dal violino, ha implicato per l’esecutore il possesso di una padronanza tecnica di notevole spessore, che, coniugata alla sua squisita sensibilità di musicista, gli ha consentito un risultato di così alto livello.”

 Che altro dire, Carlo,  se non “Bravo!”