La Torre nelle Dolomiti di Brenta

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Dicembre, 2013 @ 2:29 pm

Detto altrimenti: amore per una montagna

Amico Brenta, se me l’avessero detto … se me l’avessero che quando da turista-ragazzo-genovese scalavo le tue cime,  sarei poi venuto ad abitare in Trentino! Se m’avessero detto che dalle finestre della Scuola Media (di Povo) nella quale Maria Teresa sarebbe andata ad insegnare si sarebbe vista la Cima Tosa! La Cima Tosa sulla quale sono salito più volte, così come scalai, fra le tante altre tue montagne, la Torre del Brenta.

Cliccate sulla foto per ingrandirla!

La Torre, la si riconosce benissimo dalla Cima Paganella: la mattina, la parete est in pieno sole e la nord all’ombra. La nord, quella che scalai con una “allieva” al seguito … se ricercate il post che dedicai alla salita potrete leggere ogni dettaglio. Ma oggi, oggi ho ripreso in mano la penna …. ops, scusate, il computer per un saluto speciale alla Torre del Brenta: nella foto a fianco, scattata da Cima Paganella: quasi al centro, la Cima Tosa, piatta di neve. Indi, verso destra,  il sigaro Campanil Basso; il Campanile Alto; la seghettatura degli Sfulmini; la Torre, con  parete est al sole, traversata da due strisce di neve e la parete nord a destra, in ombra.

La via “normale” sulla parete Nord della Torre del Brenta

Infatti la vedo ogni volta che vado a sciare in Paganella ed allora mi sono detto: cerchiamo una foto con la via che hai scalato tu, la “normale” nella parete Nord. L’ho trovata e la pubblico.  Ciao, Torre, sei bellissima! Lo so, lo so … anche la bella Tosa, i Castelletti, il Crozzon, la Sentinella, gli Sfulmini, la Cima Brenta, il Campanil Basso e tutte le sue sorelle, tutti i tuoi fratelli … siete tutti bellissimi, ma l’avventura che vissi nella discesa dalla tua vetta, quel giorno che invece di ripetere la “normale” mi lasciai convincere a scendere lungo alcuni stretti camini, rivelatisi poi svasati, bagnati e soprattutto friabili (bel mona che sono stato!)… bè, ha lasciato in me un sentimento particolare: la gratitudine nei confronti di chi ha perdonato una mia imprudenza. Grazie, Torre!