1984: ORWELL? NO, PIUTTOSTO … NATALE IN CASA … DE CRESCENZO – 15 –

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Dicembre, 2013 @ 7:04 am

Detto altrimenti: un meraviglioso regalo di Natale (post 1217)

Ricordate un (bellissimo) film che ormai possiamo definire “vecchio”, del 1984: “Così parlò Bellavista” con il favoloso Luciano De Crescenzo? Il fidanzato della figlia, disoccupato, stanco di presentare inutilmente decine di curriculum vitae, stanco di partecipare inutilmente a decine di colloqui di lavoro e di concorsi, alla fidanzata che lo sollecitava a continuare a cercare lavoro dice: “Conoscono il mio indirizzo: chi mi vuole avanzi domanda in carta da bollo ed io la esaminerò …”. Una battuta. Comica? No … tragica! Già nel 1984 a Napoli … altro che Orwell … questa è realtà, purtroppo, triste realtà, oggi ancora di più che nel 1984 … e non solo a Napoli!

Napoli. Amici napoletani, conosciuti durante il mio “periodo monzese” e residenti a Roma, ogni anno “salgono” a Trento per fare acquisti al nostro mercatino di Natale e per “saggiare” la prima neve. Ogni anno ci incontriamo. L’altro giorno l’amico mi ha detto (non è il titolo di un libro di Tiziano Terzani) … che suo figlio, bilaureato con 110 e lode, dopo anni di stages a 700 euro al mese, dopo anni di partita IVA e di “tempo determinato” – sempre presso la stessa azienda! – finalmente, alla tenera età di 33 anni ha ottenuto un contratto di lavoro a tempo indeterminato! Il ragazzo è felice. Ragazzo? Una volta a quell’età si era uomini … oggi li chiamiamo ragazzi, anche perché poi, quando arrivano ad avere 47 anni e sono Presidenti del Consiglio dei Ministri, li chiamiamo ancora “giovani risorse della politica”, laddove in Austria e Danimarca esistono ministri ventottenni! … Ma torniamo a noi. Si diceva? Ah sì … il mio amico mi dice che il suo ragazzo si reputa fortunatissimo, stante la altissima percentuale di disoccupazione giovanile (il 40% sino ai 35 anni di età … e ci risiamo con la perenne età “primavera di bellezza”). Padre e figlio sono riconoscenti e grati a quella società per il grande regalo di Natale che ha fatto loro. A mia volta mi sono congratulato per quello che io reputo piuttosto un “doveroso riconoscimento”, più che un “regalo”. Ma vabbè … fa istess

Tuttavia, arrivato a casa, ho fatto una riflessione e mi sono detto che con “periodi di prova” lunghi anni ed anni, questi nostri ragazzi rischiano di restare sempre “apprendisti stregoni” senza che sia data loro la possibilità di conoscere la “formula magica della vita”, formula che per molti di loro resta purtroppo sconosciuta, inarrivabile …

Perché scrivo questo post? Perchè auguro a tutti i “colleghi” di quel ragazzo di ricevere lo stesso Regalo di Natale! Anche perché, se ciò non avvenisse, l’Italia si perderebbe una generazione. Chi può se ne va all’estero. Chi non può … cerca e ricerca … inutilmente. Molti poi sono anche stanchi di cercare … come il futuro genero di Luciano De Crescenzo nel film del 1984 …