TRENTINO BICILAND, OVVERO “2084” (Fantaturismo Trentino)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Gennaio, 2014 @ 9:51 pm

Detto altrimenti: dal romanzo “2084” che sarà pubblicato nel 2014. (post 69/2014)

Amiche lettrici, amici lettori, per una pura combinazione sono entrato  in possesso di un manoscritto dimenticato sul treno da uno sconosciuto, da chi parrebbe essere l’autore di un romanzo di prossima uscita dal titolo “2084”. Il none dell’autore? Non è indicato sul manoscritto … (N.B.: le parti in rosso erano scritte a biro. Il resto, a computer arial 12)

 Inizia

“2084” – Capitolo II° (da presentarsi all’editore entro il luglio per la pubblicazione a Natale 2014)

Il gruppo di amici si incontrò quella stessa sera. Erano tutti sportivi di una certa età … già, perchè da alcuni decenni a causa sella crisi economica le nascite erano fortemente calate e parallelamente l’età media della popolazione, anche di quella “sportiva”, era in continuo aumento. Compresa l’età dei cicloescursionisti. E loro facevano appunto parte di uno di quei gruppi: il CEF, Ciclo Escursionismo Fiorentino (ma posso utilizzare anche un’altra città).

Il monte “Trento 2000” (già Monte Bondone)

Prese la parola il loro Presidente: “Ragazzi, vi propongo una gita in bicicletta il Trentino Alto Adige. Sapete, ora tutto è cambiato rispetto a settanta anni fa. Infatti mio nonno mi racconta che all’epoca in quella regione si concepivano i “dislivelli”, cioè le opporunità fornite dalle montagne,  solo per lo sci o per marce a piedi, non anche per la bicicletta. E dire che il CAI Centrale aveva ben pubblicato, nel lontano 2012, un Quaderno di oltre 60 pagine sul Ciclo Escursionismo. Si diceva: insomma , …  se vogliono salire con le biciclette, che pedalino e non vengano ad inquinare le nostre montagne. In verità trascuravano alcuni particolari:
• che lo stesso ragionamento non veniva fatto a proposito dello sci da discesa;
• che non sempre le nevicate invernali erano tali da far utilizzare appieno gli impianti di risalita;
• che l’età del popolo dello sport di massa si stava innalzando;
• che canalizzare entro piste ciclabili prestabilite significava disinquinava le montagne da un loro uso arbitrario dei bikers che invece a quel tempo le percorrevano senza alcuna regola;
• che loro consideravano ciascuna salita e ciascuna discesa come cosa a se stante, mentre invece noi, oggi, possiamo goderci risalite meccaniche e discese in bicicletta come parte di ben più ampi percorsi turisti;
• che avrebbero incrementato di molto l’offerta e la domanda turistica, in un mondo nel quale si vendevano più biciclette che automobili.

Oggi però tutto è cambiato … per fortuna in meglio! Ecco … vi espongo per sommi capi la proposta della nostra prossima gita, premettendo che mi sono già messo in contatto con Trentino Biciland SpA di Trento, la società locale che gestisce questo tipo di escursioni e che provvederà a tutte le prenotazioni e ad ogni altro tipo di service (quale l’assistenza medica e meccanica eventualmente necessaria durante la nostra gita).

Da Merano, possibile bella deviazione sino a S. Leonardo in Val Passiria!

Arriviamo un venerdì (o sabato) sera a Trento, con il treno. Si dorme in un albergo decorosissimo e a buon prezzo. Nel garage dell’albergo si trovano già parcheggiate le biciclette che abbiamo affittato via e-mail   tenuto conto del peso, dell’altezza, del grado di preparazione atletica di ogni partecipante.

Primo giorno. La mattina successiva un pullman porta noi e le bici al Passo Resia ove arriviamo entro le ore 12,00. Qui iniziamo a pedalare lungo la bellissima ciclabile sino a Merano, dove si arriva in serata e dove si pernotta in ostello.

Secondo giorno; si pedala da Merano a Bolzano e quindi fino a Trento, per pernottare nello stesso albergo, nel quale, volendo, avremmo potuto lasciare parte del nostro bagaglio.

Terzo giorno: da Trento si sale in Funivia a “Trento 2000” (ex Monte Bondone) e dalla quota 1650, costeggiando boschi e prati, si plana sino a Riva del Garda, dove pernottiamo. Biciland SpA ci ha fatto pervenire i nostri bagagli. (lo stesso farà per tutte le tappe successive).

Da Bolzano, possibile bella deviazione per il lago di Caldaro!

In alternativa, il terzo giorno si può risalire con gli impianti da Zambana Vecchia sino a Cima Paganella (oltre 2000 metri) e da lì scendere sino a Riva del Garda.

Quarto giorno; nuova ciclabile Riva del Garda – Malcesine, indi si sale con la Funivia del Monte Baldo e quindi planata verso sud sino a Sirmione, dove si pernotta.

Quinto giorno: Sirmione- Malcesine in battello, indi si sale con la funivia del Monte Baldo, si plana verso nord su Rovereto e quindi per pista ciclabile a Trento dove, riconsegnate le bici, ci imbarchiamo sul treno che ci riporterà a casa.

A Riva del Garda: possibile bella deviazione nel …lago!

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Che ne dite, amici, di questa “settimana azzurra a pedali”?

L’esposizione del Presidente fu seguita da un forte applauso di approvazione.

Finisce

 A questo punto le pagine erano  stracciate, l’appunto non era più leggibile ….