SALVE PIEMONTE (Salta il camoscio, tuona la valanga)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Febbraio, 2014 @ 2:25 pm

Detto altrimenti: ricordi di un blogger che domani compie 70 anni!

(post 1354 – 104/2014)

Frabosa S. – Monte Moro – Ai miei tempi seggiovia monoposto – Oggi, funivia.

Salve, Piemonte! Ricordi? Da Genova, fine anni 1950? Le prime sciate. si partiva in pullman noleggiato da noi ragazzi, ore e ore di viaggio, qualche sciata a Frabosa Soprana: inizialmente s’andava solo lì, era la stazione sciistica più¹ vicina. Poi ci siamo “allungati” a Limone Piemonte (360 km fra andata e ritorno, e in autostrada solo la tratta Voltri-Savona-Ceva). La sveglia per me che ero l’organizzatore era alle 03,50! Avevo 15 anni. Il fascino di una giornata di libertà  con amici e amiche:  liberi! Sulla neve, per risalite con lo sklift, si facevano i biglietti di volta in volta. Finiti i soldi, su e giù a piedi per il campetto. E le soste … soprattutto nel ritorno a casa. Ne ricordo una a Mondovì. Era buio, una leggera nebbiolina velava le case di mattone, i portici illuminati da una luce soffusa, umida anch’essa: quattro passi per sgranchirsi le gambe: una finestra al primo piano, luce accesa, ragazzi, cìè una festa! Volete salire? Si, il tempo di un “lento”, guancia a guancia a 15 anni, e poi via, il pullman riparte! Con chi ho ballato? Non ve lo dico, sono un gentleman, che poii ha sposato un medico famoso …

Torre Castello (Val Maira, CN)

Salve, Piemonte! Ricordi? Da Genova, anni 1960. L’alpinismo nelle tue vecchie valli solitarie, le Alpi Marittime: la Torre e la Rocca Castello, la Cima Maubert, la Cima Margherita, la Cima Jolanda, il Corno Stella, la Cresta Savoia. Valli ancora poco frequentate, non turisticizzare, stradine sterrate sulle quali era difficile ma non impossibile fare arrampicare le nostre auto.  Si partiva da Genova nel pomeriggio del sabato e dopo ore di auto e poi di cammino (pila frontale accesa) verso mezzanotte si arrivava nei rifugi incustoditi (Rifugi Questa, Remondino … ricordo bene?). Alle quattro in piedi, si va all’attacco della parete, e finalmente il sole, il muschio e il granito, il profumo della corda che si scaldava al sole e la musica del chiodo bel conficcato nella roccia: deve cantare come il martello sull’incudine!

Custa l’on ca custa, Viva l’Austa! Val d’Aosta, “quasi” Piemonte!

Salve, Piemonte! Ricordi? Ricordi quel gruppo di universitari spiantatissimi che in 20 affittarono una casa a Cretaz di Valtournache, da tale Carrel, nipote del Jan Antoine il  quasi conquistatore del Cervino? E le sciate sul Plateau Rosa, su Furgen, e poi a “casa”, che non aveva impianto di riscaldamento, a bruciare tronchi su tronchi (“trovati” nei  boschi, roba da galera!) nella stufa a legna, e poi a cena dalla Chicchi Formento, a Cervinia, ristorante Capanna Alpina, la Chicchi lei che era campionessa mondiale di una certa disciplina sciistica, a cena, quasi gratis per noi:  si  era impietosita, la Chicchi, grazie ancora, Chicchi! E le serate con i bobbisti nazionali (De Florian?) e con i Tenenti di carriera del corso sci (tenente Malpaga, ora sarà  generale!).

Infra Setrier e Mongenev (sullo sfondo) s’adima/una Cesana bella  et ospitale/ ove sciator perviene da la cima/dop’aver fatto il dì lo ski totale. (Riccardante Lucattieri, “Paradiso” … degli sciatori!)

Salve, Piemonte! Ricordi? Fine anni 60. Io, sSergente AUC alla Brigata Alpina Taurinense, e poi a  poi, a lavorare a Torino, alla Stet, Via Bertola, 28. Mi ero sposato, la famiglia si trasferisce da Genova a Torino. Casa? In cità in affitto. I pochi soldi racimolati? Casa acquistata in montagna, a Cesana Torinese, dove da militare avevo subito un attacco aereo simulato (esercitazione). Ricordo quel giorno; 19 marzo 1969, S. Giuseppe. Dopo essere saliti al Colle del Sestriere, ne siamo discesi sul versante opposto, quello di Cesana Torinese e  Monginevro. Giunti a Cesana avremmo dovuto imboscarci, nascondere uomini e mezzi all’ incursore aereo che ci avrebbe sorvolato per cercare di fotografare il repaerto. Ma c’era  un sole splendido, la neve candida, tutti spaparanzati:  le foto sono venute anche troppo bene. Il Colonnello no, non è rimasto molto bene!

La mia vecchietta, classe … 31 anni fa (che uso ancora oggi!)

Salve, Piemonte! Ricordi? Gli anni della Stet, magici. E le sciate sulla Via lattea, stagionale al collo e via, tutti i week end, quasi tutte le ferie. Quasi 80 impianti fra le Stazioni di Pragelato , Sestriere- Salice d’ulzio – S. Sicario – Monti della Luna Claviere ev Monginevro! Per non parlare poi che se scendevi in auto fino alla vicina Briancon, potevi raddoppiare sulla Serra Chevalier!

Salve, Piemonte! Ricordi? Le scalate in bicicletta … il Sestriere, l’Izoard e poi, una per tutte … tutti di fila, nello stesso giorno, da Cesana: Monginevro, Lautaret, Galibier, Telegraf, Moncenisio, con la mia “vecchia” (oggi vecchia, ma allora …) bici da corsa 52-42 e dietro 28-12 …

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Un po’ stanco ma … in cima al Cimon de la Pala!

Salve, Piemonte! Ricordi? Il lavoro mi ha portato a Milano e poi a Trento, dove vivo felice da 25 anni. E lo amo, questo Trentino, che all’inizio conoscevo solo per le sue Dolomiti:  i miei Gruooi erano il Brenta e le Pale di S. Martino, nelle quali ultime feci amicizia con il capo del Soccorso Alpino gestore del rifugio Rosetta  Michele Gadenz Micel.  Micel, che prima di ogni scalata ci faceva ” i schizzi”, cioè la cartina dettagliata, metro per metro della salita e della discesa! Grazia,  Micel! Grazie … ricordo la discesa dal Campanile Pradidali (eravamo saliti per la via Castioglioni): senza le tue indicazioni saremmo ancora lଠa cercare la via di discesa!

Salve, Piemonte! Comprendi?  Capisci quanto ti ho amato e vissuto, e quant  mi addolorano oggi le vicende dei tuoi politici? Salve, Piemonte! Ti auguro che tu possa avere governanti migliori. Te lo meriteresti!

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Salve, Piemonte! Ricordi? Si? E fai bene perchè presto con il mio amico trentino doc Claudio C. vengo a sciare qualche giorno sulle tue piste, le mie piste di una volta. Aspettami: arrivo!