L’AMORALITA’ DELLA NORMALITA’

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Febbraio, 2014 @ 1:40 pm

Detto altrimenti: quando la “normalità” è un male, addirittura assenza di morale … (post 1357 – 197/2014)

A noi sembrava tutto normale … dicevano gli abitanti delle case confinanti con i campi di sterminio nazisti …

No, io conduco una vita normale … non mi occupo di politica (frase ripetuta da molti sotto ogni dittatura).

Milioni di euro per pochi mesi o anni di “lavoro” (“lavoro”?) quale buonuscita a super manager/burocrati di turno, emolumenti tripli rispetto alle medie europee … è normale, si è sempre fatto così …

Il 10% della popolazione possiede ormai il 50% della ricchezza nazionale (e continua ad arricchirsi) mentre il resto del Paese continua ad impoverirsi … è normale, è il libero mercato, zompa chi può …
Dal post precedente: bar-postriboli svizzeri. Ma, dice … anche qui da noi, fino a qualche decennio fa … le “case chiuse …”. Si, ho capito, ma sentite un po’: intanto si chiamavano “chiuse”, cioè in qualche modo riservate, nascoste … perchè implicitamente si riconosceva che ci fosse qualcosa di poco pulito … e poi, sin dall’antica Grecia e Roma, venivano limitate a zone circoscritte (la suburra di Pompei e dell’antica Roma) … e ci risiamo con il “nascondimento”, il paludamento … Ancor oggi, sulla stampa, “AAAAA massaggi riservatissimi” … nella stessa direzione di occultare qualcosa che proprio pulita non è. Ecco, almeno questa parvenza di pudore noi latini l’abbiamo avuta: eravamo dei “sani immorali”.

In Svizzera no. Lì tutto ciò è “normale”. Caffè chantant, night club, bar con lotteria e “ragazza disponibile” in premio al vincitore. Nulla da nascondere. Che male c’è? Dopo tutto, ogni attore della sceneggiata paga le sue tasse, e poi, sapete … non immaginate nemmeno quanti italiani arrapati arrivano da oltre confine … La cosa è perfettamente normale!

Ah, be’ … ho capito … se le cose stanno così … Tuttavia, perdonatemi, sono testardo … resto della mia idea: in questi casi la normalità è amoralità.