FIAB- AMICI DELLA BICICLETTA TRENTO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Febbraio, 2014 @ 7:40 pm

VENERDI’ 14 FEBBRAIO 2014, VIA CONI ZUGNA 9, AD ORE 16, CI SI ISCRIVE E POI, AD ORE 17,00, ASSEMBLEA ANNUALE  DELLA ASSOCIAZIONE FIAB-AMICI DELLA BICILETTA TRENTO. INTERVENITE NUMEROSI! (Segue ricco buffet).

Detto altrimenti: questo è post – open blog,  e quanto segue è firmato dalla Presidente della Associazione, MANUELA DEMATTE’, per celebrare trent’anni di attività! (post 1379)

Inizia

Bicicletta, mezzo di locoEmozione ….

… ovvero,“la bicicletta è una macchina che trasforma il lavoro muscolare in paesaggi“, come usa siglare un socio creativo di FIAB-Ruotalibera Roma. Il cicloturismo infatti è un viaggio in presa diretta, dove non stai alla finestra – al finestrino di un’auto – ma sei al centro della scena, in e con tutti i sensi.

Ma non solo di cicloturismo si occupa la FIAB, anzi potremmo dire che esso rappresenta la parte “circenses” della nostra attività; il “panem”, ovvero la nostra ragione sociale, è l’impegno per una mobilità – innanzitutto urbana – rispettosa della persona e dell’ambiente.

La nostra Associazione ha festeggiato nel 2012 trent’anni di attività, infatti è nata il 21 marzo 1982 organizzando la prima festosa “Biciclettata di primavera” per reclamare aria pulita e percorsi ciclabili in città. L’idea di questa iniziativa era scaturita in un gruppo di lavoro sulla mobilità urbana che si riuniva a Bologna nei primi anni 80 all’interno del cosiddetto “Arcipelago Verde”, gruppi ecologisti impegnati su vari temi come il no all’energia nucleare, sui rifiuti, sulla mobilità. Dopo l’ubriacatura della motorizzazione di massa degli anni 60-70 cominciava a farsi strada il concetto di “società a bassa velocità” con la bicicletta come simbolo di una diversa concezione del modo di vivere la città ed il tempo libero.

Concetti tuttora validi per noi: bicicletta come vettore di qualità ambientale urbana perchè non consuma, non inquina, non ingombra, non fa rumore; bicicletta come strumento privilegiato per immergersi profondamente nel territorio per incontri ravvicinati – ma mai invadenti – con la natura, l’arte, la cultura. Concetti ora finalmente entrati nella testa della gente, ma allora si doveva lottare anche contro una visione pauperistica della bicicletta dominante dagli anni 50, sintetizzata nel film “Ladri di biciclette” dove essa era l’unico mezzo di trasporto che ci si poteva permettere e se te la rubavano finivi alla disperazione.

Nascono così i primi gruppi “cicloecologisti” che si danno i nomi più fantasiosi: un po’ epici come i “Ciclopici” di Milano, un po’ vernacolari come “Quji d’la bizicleta” di Cesena. A Trento si sceglie il più lineare “Amici della Bicicletta” che poi darà il nome alla Federazione Nazionale.
Negli anni 80 l’Associazione si occupa prevalentemente di mobilità urbana organizzando passeggiate in bicicletta in città, raccolte di firme e cartoline da spedire al Sindaco con richiesta di piste ciclabili, rastrelliere e biciclette da mettere a disposizione dei cittadini, convegni per presentare esperienze di ciclabilità in Olanda e Germania; nel 1986 tiene con il VKE uno stand alla Fiera del Tempo Libero a Bolzano sull’uso della bicicletta negli spostamenti urbani e nel turismo con la presentazione di un percorso ciclabile lungo l’Adige fra Trento e Bolzano, che nel 1991 diventa ufficialmente la tratta trentina del progetto FIAB “Ciclopista del Sole” dal Brennero alla Sicilia.

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Ma eccoci alle due date cruciali di questo breve excursus: nel 1988 in Provincia di Trento viene approvata la legge sui “Percorsi ciclabili e ciclopedonali di interesse provinciale” (su proposta presentata dall’Assessore Walter Micheli ed elaborata da esponenti Amici della Bicicletta), la prima legge in Italia, che diventa lo strumento legislativo di supporto al lavoro del Servizio Ripristino e Valorizzazione Ambientale (ora Servizio Conservazione della Natura, con relativo Ufficio Piste Ciclabili), grazie al quale il Trentino può vantare la più bella rete di piste ciclabili in Italia. Nel 1990 in Comune (su impulso dei Verdi) vengono approvati i “Piani per la rete di piste ciclabili urbane”.
E’ il traguardo che tutti attendevamo, ma si sa che il controllo dal basso sull’applicazione delle leggi è fondamentale quindi non molliamo: nel 1991 si ripete la tradizionale “Biciclettata di primavera” con slogan come “assessore strafficaci! – one more bike one less car”. Nel 1992 si organizza una singolare gara nel traffico tra pedone, ciclista, auto e bus dove vince la bicicletta dell’attore Andrea Castelli e si tengono “flashmob” in via Belenzani e via Esterle con apposizione di una striscia gialla a simbolizzare una ciclabile per la circolazione delle biciclette in doppio senso. Bisognerà poi attendere più di dieci anni per vedere realizzati questi semplici provvedimenti.

Purtroppo ai progetti delle piste in città non seguono le opere, mentre nel frattempo la realizzazione delle piste ciclabili provinciali procede speditamente, quindi ci dedichiamo a promuoverne la conoscenza: nel 1994 organizziamo il primo Cicloraduno Triveneto sulla “Ciclopista del Sole” fra Trento e Bolzano e nel 1995 il Cicloraduno Nazionale FIAB in cui per 4 giorni accompagniamo 250 cicloturisti da tutta Italia a visitare il Trentino in tutti i suoi aspetti paesaggistici – laghi, castelli, musei, cantine – con avventuroso carico di biciclette sulle ferrovie Trento-Malè e Valsugana.

Dal 1997 al 2006 siamo impegnati nella valorizzazione della “Ciclopista del Brenta” fra Trento e Bassano, per promuovere il progetto, e sostenerne la realizzazione, del nuovo tratto ciclabile Primolano-Forte Tombion, necessario per non dover più pedalare in superstrada per 3,5 km. La sua inaugurazione nel 2005 è seguita nel 2006 dall’apertura del nuovo Bicigrill di Tezze di Grigno, sorto proprio nel prato dove avevano luogo i nostri rendez-vous in bici da Trento e dal Veneto.

Contemporaneamente si porta avanti la battaglia per il “Servizio Treno+Bici”, che era iniziata già negli anni 80 con gite domenicali fra Trento e Verona per dimostrare alle FS la necessità di far salire sul treno la bicicletta al seguito del viaggiatore. Si contesta l’introduzione sulla Valsugana (e sulla Trento Malè) del treno “Minuetto” (“Vivalto”) che prevede solo due (quattro) stalli per le bici, su linee che corrono parallele alla pista ciclabile. Si organizzano incontri con i sindaci di Pergine, Caldonazzo, Levico, Borgo e Grigno per chiedere l’appoggio delle comunità locali, che si dichiarano interessate allo sviluppo di un turismo dolce ed ecosostenibile.

Con la puntuale collaborazione del gruppo FIAB di Mestre – l’altro capolinea della Valsugana – viene raggiunto nel 2007 il traguardo della prima carrozza attrezzata porta-bici e del biglietto-bici a 1 Euro entro i confini provinciali (a livello nazionale costa 3,5 Euro). Ad un altro importante risultato si arriva nel 2009 quando, sia sulla Valsugana che sulla Trento-Malè, per intervento della Provincia a seguito di numerose proteste per episodi di disservizio, nei mesi estivi viene agganciata a tutti, o quasi, i convogli una carrozza dedicata al trasporto di 32 e 40 biciclette.

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Dal 1997 al 2010 coordiniamo la tappa a Trento del cicloviaggio “Monaco-Cesenatico” di ADFC Baviera; nel 2002 la tappa viene strategicamente dirottata a Nomi (TN) per promuovere il primo Bicigrill d’Italia, lanciato e gestito da FIAB nei primi due anni.

Nel 2000 ha finalmente inizio la realizzazione delle piste ciclabili in Trento città: via Alfieri, via Vannetti, via Brennero, Cavalcaferrovia, corso Alpini, Lung’Adige Montegrappa, via Verdi, via Esterle, via 24 Maggio, via Endrici, via Mattioli, via Veneto, via S. Pio X, via Degasperi, viale Verona, corso Tre Novembre, che nel 2011 assommano a 23 km dei 25 progettati nel 1990.
Ecco il momento tanto atteso! Il nostro lavoro nel primo decennio del millennio si concentra quindi sul riannodare il confronto con gli assessori comunali alla mobilità e all’ambiente per seguire gli stati di avanzamento della rete ciclabile urbana e segnalarne le carenze, per invitarli alle iniziative del mondo cicloambientalista (convegni tematici e viaggi di studio organizzati da FIAB per mostrare le strutture per la ciclabilità dei Paesi più avanzati), per informarli sulle novità tecnologiche pro-bike (nuovi modelli di rastrelliere, sistemi di targatura ecc.).

Organizziamo “Bimbimbici” – evento di punta della FIAB dedicato al diritto dei bambini a muoversi liberi e sicuri in bici nelle strade del proprio quartiere e nei percorsi casa-scuola – portando i piccoli pedalatori alla scoperta delle nuove piste in città, fino a percorrere nell’edizione 2012 un itinerario di 13 km da Trento nord a Trento sud interamente in ciclabile. Altro evento nazionale è “Giretto d’Italia”, il campionato della ciclabilità urbana con check-point conta-ciclisti in città, in cui nel 2012 Trento si classifica prima, rubando il podio a Ferrara. A settembre nell’ambito della “Settimana Europea della Mobilità” rispolveriamo una nostra vecchia iniziativa “Accendi la tua bici per favor!” per sensibilizzare i ciclisti sul dovere di rendersi visibili. Con “TrentoInBici”, gruppo di pressione formato da ciclisti urbani, proponiamo sondaggi sul finanziamento della ciclabilità e sul percorso casa-lavoro in bici.

A questo punto – direte voi – ci sono tutte le piste provinciali e quasi tutte quelle urbane, cosa volere di più ?

In realtà il lavoro non è finito: c’è da completare la rete cittadina mettendo in connessione fra loro gli assi principali; dove non è possibile creare una ciclabile in sede propria introdurre elementi di “moderazione del traffico” (zone 30, strade residenziali, isole ambientali, attraversamenti con isoletta centrale ecc.) per scoraggiare la velocità delle auto ed aumentare la sicurezza di pedoni e ciclisti; liberalizzare il doppio senso ciclabile; promuovere l’uso della bicicletta con eventi come il “Radtag” (che si tiene da vent’anni a Bolzano) e con strutture dedicate come l’Ufficio Biciclette per coordinare le varie iniziative e convincere i cittadini più pigri sui vantaggi del muoversi in bici (uno studio della UE del 1999 dice che il 30 e il 50% dei nostri tragitti in auto coprono distanze inferiori a 3 e 5 km, proprio le distanze ideali da percorrere in bicicletta!).

Esempi europei da cui prendere spunto non mancano: in Belgio, oltre al “Code de la route” (Codice della Strada) valido sulle strade extraurbane, esiste il “Code de la rue“ (Codice della Via) nel quale è prioritaria la considerazione per le funzioni pubbliche – non meramente automobilistiche – di una strada.

Firmato Manuela Demattè

In Italia nei prossimi mesi si inizierà a discutere la riscrittura integrale del Codice della Strada, che auspichiamo recepisca le indicazioni dell’ANCI (Associazione Comuni Italiani), che ha fatto proprie molte delle proposte che la FIAB sostiene da anni (riconoscimento dell’infortunio in itinere, limite dei 30 km/h in ambito urbano, doppio senso di circolazione per le bici ecc.).

Insomma, sono stati trent’anni non pensiate solo di impegni e fatiche: ci siamo anche molto divertiti – e vogliamo continuare a farlo – con ciclogite, cicloweekend, cicloraduni, ciclovacanze in allegra compagnia e perfino alcuni capodanni in bicicletta: “Bicincin!”

Finisce.

Che altro dire, amici, se non venite all’Assemblea ed iscrivetevi per partecipare poi alle numerose iniziative bici-culturali dell’anno. Vi aspettiamo numerosi! Nell’attesa di incontrarvi, vi saluto con una mia poesiola:

BICI, PERCHE’ ?

… e poi, con la bici, potete anche traversare i laghi!

Perché

in una chiesetta al Ghisallo

riposa sospesa

antica reliquia a pedali.

Perché

insieme a lei

tu scali la vetta

compagno soltanto a te stesso.

Perché

ti ha insegnato

ad alzare più spesso lo sguardo

a scrutare che cielo farà.

Perché

sempre incontri qualcuno

che non ha timore

di aprire la sua vita al vicino.

Perché

con il vento dei sogni

giocando

ritorni un poco bambino.

Perché

restituisce

ad un uomo affannato

profumi di suoni e colori.

Perché

in salita

ricorda ad ognuno

che volendo e insistendo si può.

E poi, … perché no?